Ancora una volta le tante promesse a favore di politiche a sostegno della famiglia si stanno smarrendo.
Ricordiamo allora un piccolo segno positivo (torna utile sopprattutto nel caso dei lavoretti estivi svolti dai nostri figli per essere un po’ autosufficienti), raggiunto dopo anni di colloqui del “gruppo politico Anfn” e del nostro attuale presidente Mario Sberna, durante il suo mandato in parlamento.
Questo è uno dei motivi, per cui nonostante le tante delusioni, il nostro impegno continua con proposte, supportate da dati oggettivi, per cercare di promuovere delle reali politiche familiari nel nostro paese.
Vale la pena ricordare che i “nostri” sono tutti volontari che dedicano gratuitamente tempo ed energie in questa attività a favore del bene comune.
Dal 1° gennaio 2019 è aumentato il limite di reddito per avere le detrazioni per i figli a carico.
L’importo per cui un figlio con reddito proprio veniva considerato a carico (2.840,51 euro) era fermo dal 1986, malgrado nel frattempo il costo della vita sia aumentato del 234%.
La novità, introdotta dalla Legge di Bilancio 2018, innalza la soglia di reddito entro la quale il figlio può essere considerato fiscalmente a carico del genitore che potrà, dunque, ottenere particolari detrazioni fiscali.
Il nuovo limite è fissato a 4.000 euro e riguarda comunque solo i figli fino ai ventiquattro anni di età.
Per i figli di età superiore a questa e per tutti gli altri familiari il limite di reddito che fa uscire dallo stato di familiare a carico resta di 2.840,51 euro per anno di imposta.
A titolo di cronaca qualche articolo sul tema tratto dal nostro archivio:
Se il lavoretto estivo del figlio ti fa perdere 1500€ di detrazioni…
Cosa succede se il figlio a carico guadagna più di 2840€
Familiari a carico: il “tetto” di 2.840 € non sara’ aggiornato
Investire su figli e famiglia, per rilanciare l’italia: le proposte Anfn al governo Renzi
Firma per: Aumentare il limite di reddito per essere considerati familiari fiscalmente a carico
Grazie alla tenacia di Anfn, approvato emendamento, ma la strada per l’equità fiscale è ancora lunga
