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INVESTIRE SU FIGLI E FAMIGLIA, PER RILANCIARE L’ITALIA: LE PROPOSTE ANFN AL...

INVESTIRE SU FIGLI E FAMIGLIA, PER RILANCIARE L’ITALIA: LE PROPOSTE ANFN AL GOVERNO RENZI

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In occasione dell’incontro con l’onorevole Faraone, responsabile nazionale Welfare del PD e ‘braccio destro’ del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è stato consegnato questo documento, destinato, tra gli altri, anche al Presidente Renzi.

INVESTIRE SU FIGLI E FAMIGLIA, PER RILANCIARE L’ITALIA

PERCHE’ INVESTIRE SU FIGLI E FAMIGLIA?

EQUITA’: Il sistema fiscale italiano si basa sul principio di equità verticale (chi più ha, più paga), ma non sul principio di equità orizzontale, che tenga conto di quante persone vivono su quel reddito tassato. 30mila euro di reddito lordo consentono una vita dignitosa ad un single o a una coppia, ma sono insufficienti per una famiglia con 3 o più figli. L’Italia è, tra i paesi europei, quello che più di tutti penalizza le famiglie con figli a livello fiscale.

POVERTA’: Le insufficienti risorse destinate alla famiglie con figli, il sistema fiscale e tariffario penalizzante per le famiglie, e l’attuale crisi economica, rappresentano le motivazioni per cui ogni anno l’Istat ci dice che sempre più famiglie con figli vivono al di sotto della soglia di povertà relativa. Il 27,2% delle famiglie con 3 o più figli vive al di sotto di tale soglia; la percentuale aumenta drammaticamente al sud, dove il 50,6% delle famiglie con 3 figli minori vive in condizioni di povertà relativa.

DEMOGRAFIA: Le proiezioni demografiche evidenziano il progressivo invecchiamento della popolazione, che porterà alle più drammatiche conseguenze quando i figli degli anni del baby boom (fine anni ‘50-anni 60-inizio anni ‘70) non saranno più lavoratori attivi. L’albero demografico evidenzia infatti l’insostenibilità non solo del sistema pensionistico, ma del sistema sanitario e del welfare complessivo. Se non si avviano sin d’ora delle politiche di sostegno alla natalità, che aumentino l’attuale indice di natalità (ogni donna ha mediamente 1,4 figli, quando il sistema, per essere in equilibrio, dovrebbe prevedere mediamente 2,1 figli per donna), l’Italia è destinata ad un inevitabile declino, di cui stiamo già vivendo le prime conseguenze.

RIPRESA ECONOMIA: Le risorse destinate direttamente alle famiglie con figli, in particolare quelle con redditi bassi e medio bassi, vanno ad alimentare direttamente il circuito dei consumi, in quanto, normalmente, queste famiglie non riescono a risparmiare.

FAMIGLIA AMMORTIZZATORE SOCIALE: La Famiglia rappresenta un insostituibile ammortizzatore sociale, i cui compiti di cura, educativi e di sostegno economico non possono essere demandati ad altri, se non a costi elevatissimi per la comunità.

FAMIGLIA LUOGO DI UNITA’ E CONDIVISIONE: In una società sempre più portata all’individualismo, la Famiglia rappresenta il primo nucleo dove si impara la condivisione e la vita in comune.

COSTITUZIONE: I nostri padri costitutenti, con gli articoli 29, 30 e 31, hanno chiaramente indicato il ruolo e l’importanza della Famiglia nella Società; tali principi, tuttavia, sono stati ignorati dai Governi precedenti, come dimostrato dalle tante iniquità che oggi vivono le famiglie con figli.

COME INVESTIRE SU FIGLI E FAMIGLIA?


DESTINARE PIU’ RISORSE ALLE FAMIGLIE CON FIGLI:
La Francia destina alle politiche famigliari il 3,5% del PIL, la Germania il 3%, l’Italia solo lo 0,9%.

RIVEDERE IL SISTEMA FISCALE SU PRINCIPI DI EQUITA’ ORIZZONTALE: Va introdotto un sistema fiscale basato non solo sull’equità verticale ma anche sull’equità orizzontale che, a parità di reddito percepito, tenga conto dei componenti il nucleo familiare. Il Fattore Famiglia rappresenta uno strumento di facile applicazione che introduce questi principi di equità orizzontale. Ulteriori interventi in tal senso devono riguardare anche le addizionali comunali e regionali, che attualmente non tengono in alcun conto i carichi famigliari.

RIVEDERE LE SCALE DI EQUIVALENZA ISEE: la scala di equivalenza dell’ISEE, anche nella nuova versione recentemente approvata, è particolarmente gravosa nei confronti delle famiglie numerose, in quanto tiene conto dei soli costi di mantenimento (mangiare e dormire), ma non di quelli di accrescimento (studi, trasporti, tempo libero, cultura, etc.)

RICONOSCIMENTO CONTRIBUTI PREVIDENZIALI PER LE MADRI LAVORATRICI: la recente riforma Fornero ha introdotto una ulteriore discriminazione verso le madri lavoratrici, in quanto, ai fini della pensione anticipata, non vengono considerati i contributi per la maternità ed i compiti di cura. Proprio quelle madri che hanno messo al mondo i figli che pagheranno le nostre pensioni, quelle madri che magari hanno rinunciato alla carriera, o hanno lavorato part time per stare più vicini alla famiglia, vengono penalizzate sotto il profilo previdenziale, E’ per questo motivo che si richiede l’attribuzione di 3 anni di contributi figurativi per ogni figlio naturale o adottato.

RIDUZIONE DEL CUNEO FISCALE IN PROPORZIONE AL NUMERO DEI FIGLI A CARICO: Sempre in base al principio di equità orizzontale, le risorse destinate alla riduzione del cuneo fiscale andranno distribuite in base ai carichi famigliari

RESTITUZIONE INCAPIENZA PER DETRAZIONI SUI FIGLI: Le famiglie con molti figli e basso reddito spesso non riescono ad utilizzare a pieno le detrazioni per figli, a seguito della incapienza. Il riconoscimento della parte eccedente, attraverso l’erogazione diretta alle famiglie, rappresenterebbe un sostegno diretto alle famiglie che attualmente ne hanno più bisogno, oltre che una emersione di redditi occulti in conseguenza del loro possibile rimborso.

AUMENTO DEGLI ASSEGNI FAMIGLIARI: Il rapporto tra le prestazioni dell’Inps per gli assegni famigliari e l’ammontare del PIL è passato dal 15,03% nel 1975, al 3% nel 1994, allo 0,3% nel 2012. L’importo incassato per gli assegni famigliari dallo Stato è superiore del 40% in media rispetto a quello erogato alle famiglie, in quanto la differenza viene dirottata su altre voci di spesa. E’ sufficiente ripristinare l’equilibrio tra quanto incassato e quanto erogato alle famiglie.

AUMENTO LIMITE FIGLIO A CARICO: l’attuale soglia di reddito che definisce il figlio fiscalmente a carico (2.842,50 euro, pari alle vecchie 5.500.000 lire) è ferma dal 1986, quando un litro di gasolio costava poco più di 0,32 euro. E’ necessario innalzare tale soglia almeno a quella di povertà relativa stabilita dall’Istat. Ciò consentirebbe, peraltro, di ridurre il lavoro nero giovanile, fenomeno evidentemente sostenuto da una soglia ferma ad oltre 30 anni fa.

TARIFFE ACQUA LUCE GAS: Gli attuali sistemi tariffari, basati su una fascia sociale e tariffe sui consumi a scaglioni, penalizza in particolare le famiglie numerose. Quando nasce un figlio, i consumi aggiuntivi vengono addebitati a tariffe sempre crescenti. E’ necessario porre quindi rimedio attraverso l’adozione di una tariffa unica di mercato, almeno per le famiglie numerose.

IMPOSTA UNICA COMUNALE: Per evitare che le famiglie con figli paghino di più rispetto a quando c’era l’Imu, è necessario ripristinare la detrazione di 50 euro per figlio a carico. Inoltre, è necessario che le scale di equivalenza con cui viene calcolata la tassa sui rifiuti sia non superiore alle scale di equivalenza dell’Isee: oggi, infatti, viviamo il paradosso per cui un figlio, quando si richiede una agevolazione (con l’Isee), vale poco (0,35), mentre quando invece deve pagare una imposta (Tares), arriva a valere anche il doppio (0,70).

CARTA FAMIGLIA E GRUPPI DI ACQUISTO FAMIGLIARE: Con l’introduzione di una carta famiglia per le famiglie numerose, sulla falsariga di quanto già esistente in Francia, le famiglie potrebbero beneficiare di sconti sui trasporti, ma anche godere di sconti presso negozi convenzionati, oppure attivare Gruppi di Acquisto Famigliare, attraverso i quali acquistare beni e servizi direttamente dalle aziende produttrici.

TICKET SANITARI: Molte regioni adottano, ai fini della determinazione delle fasce di pagamento dei ticket sanitari, la somma dei redditi famigliari, senza alcuna variabile che tenga conto di quante persone vivono su quel reddito. E’ necessario quindi introdurre correttivi che considerino i carichi famigliari.

RICONOSCIMENTO FAMIGLIE NUMEROSE COME CATEGORIA PROTETTA: Nelle famiglie numerose in cui non ci sono lavoratori attivi, il riconoscimento come categoria protetta consentirebbe una più agevole assunzione di almeno un componente, con conseguente benefici per tutto il nucleo che diversamente dovrà richiedere sussistenze da parte della pubblica amministrazione.

1 FIGLIO 1 VOTO: Al fine di garantire rappresentatività a quei cittadini che attualmente non hanno alcun peso elettorale, si propone che per ogni figlio di età inferiore a 18 anni venga delegato il voto ai genitori; nel caso siano presenti entrambi, la delega del primo figlio e di quelli dispari verrà esercitata dalla madre, per gli altri dal padre. E’ un modo anche per obbligare la politica a guardare a lungo termine, oltre i limiti dei propri mandati elettorali.

DELEGA ALLA FAMIGLIA: Si richiede la nomina del Ministro della Famiglia, senza portafoglio, che sieda con pari dignità nel Consiglio dei Ministri e possa esercitare la valutazione preventiva delle ricadute sulle famiglie dei provvedimenti legislativi, in particolare sulle materie fiscali, tributarie e tariffarie, sulle relative leggi di bilancio e leggi di stabilità, sul rapporto tra carico fiscale, reddito e composizione del nucleo familiare e verifichi sistematicamente i risultati in termini di qualità ed efficacia delle prestazioni e dei benefici indirizzati alla famiglia.

Roma, 26 febbraio 2014

Scarica allegati:
Proposte ANFN al governo Renzi.pdf