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Le famiglie numerose a palazzo di vetro. La soddisfazione di Regina Florio...

Le famiglie numerose a palazzo di vetro. La soddisfazione di Regina Florio (Elfac)

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«Sono molto contenta di questi anni alla guida di Elfac. So che avrei potuto fare molto di più. E tuttavia abbiamo raggiunto traguardi importanti: abbiamo, ad esempio, ampliato la nostra rete, abbiamo fatto nascere e crescere il network dei comuni amici della famiglia, abbiamo portato le famiglie numerose all’Onu». Regina Florio traccia un bilancio dei suoi anni trascorsi alla guida della confederazione delle associazioni nazionali delle famiglie numerose in Europa. «Abbiamo stretto – ha osservato Regina – moltissimi contatti con altre associazioni che si occupano di famiglia. E questo mi riempie di gioia, convinta come sono di quanto sia importante lavorare in rete e in accordo. E poi, come italiana e come donna, credo di avere portato nella confederazione molto più “sentimento” e molta più emozione…» Il gruppo del direttivo – ha confidato Regina Florio –  è molto unito e solidale, costituito da splendide persone che ci mettono il cuore e con cui è stato molto piacevole affrontare il viaggio. Ed è sempre stato molto arricchente incontrare le famiglie di tanti paesi diversi, cosi simili  tra di noi  anche se in ambienti e culture diverse. Ci sono ancora tanti punti da approfondire, c’è da continuare a togliere le famiglie numerose dall’invisibilità, c’è da continuare a chiedere studi e attenzione. Ma insomma, facciamo quel che possiamo.

Quali sono i successi più significativi ottenuti in questi anni dalle associazioni delle famiglie numerose in Europa?

«Il più esaltante è stato ottenere lo status di organizzazione consulente all’ONU. Questo ci ha dato la possibilità di ricordare l’esistenza delle famiglie numerose a tutte le latitudini. A livello di Unione Europea abbiamo intessuto relazioni con diverse realtà, ma ancora non siamo riusciti – anche per ragioni di budget- a garantire una presenza continua di Elfac a Bruxelles: paradossalmente riusciamo a produrre più documenti per l’Onu che per la Ue, semplicemente perché ce li chiedono, mentre in Europa è molto più complicato. E poi c’è il network, che è una grande opportunità di speranza per le famiglie con bambini e in particolare per le famiglie numerose. Perchè è una risposta pratica a bisogni pratici, con effetti direi immediati…

Abbiamo cercato di affrontare anche il tema della natalità e della povertà infantile, ma qui c’è ancora da fare. Adesso, per le elezioni del prossimo giugno, prepareremo l’ennesimo manifesto da sottoporre ai candidati, ma senza la spinta dai singoli paesi , a livello europeo si può far poco. Infine, abbiamo appena depositato la richiesta di un bando per il gemellaggio tra 4 città europee del network, che vedrà anche la collaborazione attiva dei giovani. Il nostro progetto giovani è molto ambizioso: vorremmo riprendere quella formazione per i ragazzi interessati ad approfondire le politiche familiari. Appena abbiamo la disponibilità economica ci lavoreremo».