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Natalità in Europa. Il caso (positivo) del Portogallo

Natalità in Europa. Il caso (positivo) del Portogallo

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Una Regina per le famiglie numerose europee. Sposa di Fabrizio da 35 anni, mamma di prole numerosa, bergamasca, giornalista, parla bergamasco, italiano, inglese, tedesco e francese. Coordinatrice provinciale e a lungo consigliera nazionale di Anfn, fondatrice e direttrice di «Test positivo», autrice di un paio di pubblicazioni dedicati alle famiglie numerose: «Tutti vostri?» e «Il ritorno della cicogna» scritte a più mani con altri associati. Dal 2018 è presidente dell’Elfac, la federazione che riunisce le associazioni nazionali delle famiglie numerose.

Regina Florio Maroncelli ha portato la sua testimonianza nella giornata finale dell’incontro nazionale dei coordinatori.

Il suo ragionamento è partito dal preoccupante inverno demografico che sta vivendo l’Italia. «In Europa le cose vanno un po’ meglio che da noi – ha osservato la presidente dell’Elfac. Perché ci sono alcuni Paesi – come l’Irlanda e la Francia – che continuano a mantenere un buon indice di fertilità».

Male i paesi nordici «che stanno conoscendo un calo di nascite, interrogando i demografi, perché lì le politiche di conciliazione, i servizi, il sostegno economica alla famiglia non ha conosciuto ridimensiomenti».

Paesi come l’Ungheria e la Polonia e in generali i paesi «che appartenevano all’area di influenza dell’Unione Sovietica, come l’Estonia la Lettonia, la Slovenia, la Serbia e la Repubblica Ceka, stanno investendo molto sulla famiglia e la natalità. Qualcuno dice che i risultati sono inferiori alle attese, ma bisogna anche tenere conto che è molto difficile risalire la china: servono diversi anni, molti di più di un normale ciclo elettorale, semplicemente perchè mancano in partenza i numeri, cioè le giovani donne che potrebbero diventare madri». L’Ungheria è comunque passata in una decina di anni da un tasso di fertilità dell’1.2 all’attuale 1.56 figli partoriti da ogni donna fertile, superando la media europea che è di 1.5. I risultati migliori si sono avuti nel balzo in avanti di matrimoni (cresciuti di oltre il 40%) e nella diminuzione di divorzi e aborti, che si sono dimezzati. Che per me significa un quadro di maggiore stabilità delle relazioni, di maggiore benessere e una migliore qualità della vita».

Interessante il caso del Portogallo, uno dei Paesi con tassi più bassi d’Europa, che ha segnato nel 2022 un incremento del 5% delle nascite. Qui, in particolare – ha osservato Regina Florio – sono aumentate le città “family friendly”, quelle che si sono aggiudicate la bandiera verde perché rispondono ai requisiti di qualità stabiliti dall’associazione portoghese famiglie numerose. Ormai quasi 1/3 delle 308 municipalità portoghesi è certificato “family friendly”, e queste sono le realtà più vicine ai cittadini, le cui politiche impattano direttamente sulle famiglie….