• it
Kids si, kids no: l’Italia si scopre insofferente. E noi apriamo un...

Kids si, kids no: l’Italia si scopre insofferente. E noi apriamo un sondaggio

23 views
Condividi

Forse non pensava di sollevare un tale polverone la brava Elvira Serra firmando l’articolo “Dagli aerei ai ristoranti. Avanza il fronte «no kids»” su Il Corriere della Sera,

ma evidentemente ha sollevato il coperchio a una pentola in grossa ebollizione. E l’Italia si scopre insofferente ai bambini, alle loro urla, alle loro corse e ai loro capricci, tanto da approvare iniziative che sanno di apart haid: locali kids free, per solo adulti in cerca di riposo e di quiete (eterna?), zone separate, divieti. Che per noi e i nostri figli sanno soprattutto di violazione dei più elementari diritti umani, a partire dal diritto di esistere: ecco perchè ci scandalizziamo e ci arrabbiamo se il ristorante rifiuta la nostra prenotazione o il bagnino ci mette in ultima fila, casi capitati e denunciati, ma quante famiglie con bambini hanno avuto trattamenti del genere?
Per saperlo abbiamo aperto un sondaggio a cui vi chiediamo di partecipare: Il numero dei figli è stato motivo di discriminazione nei confronti della vostra famiglia? Si , ma solo per quanto riguarda il fisco (la discriminazione denunciata dalla Carica dei 101), si, nella vita quotidiana (in vacanza ma anche sul lavoro o a scuola) oppure no?
chi volesse può mandare esperienze (anche positive, ci auguriamo!) a redazione@famiglienumerose.org

In una Italia che invecchia, era fatale che i bambini iniziassero a dare fastidio con la loro rumorosa vitalità: è anche una questione di abitudine. I pochi bambini esistenti sono segregati per buona parte della giornata, sin dalla più tenera età, al nido, alla materna, a scuola, con orari degni di un metalmeccanico. Sono assenti nel 50% delle case, non si vedono per strada a giocare, non scendono nei cortili invasi dalle auto perchè darebbero solo fastidio. Insomma, la gente ha perso l’abitudine ai bambini e non riesce a ricordarsi di cosa significa essere bambini. Li vorremmo ingessati, narcotizzati, benvestiti e puliti (“non correre che sudi”!) ma soprattutto da qualche altra parte: persino in vacanza li rinchiudiamo nei miniclub! Li vorremmo nostri cloni e non quello che sono, persone.
Chi glielo fa fare a una giovane coppia di avere bambini: per fare un regalo all’agenzia dell’entrate, per infilarsi a testa in giù nel tunnel della povertà, per godersi la riprovazione generale appena il bimbetto si mette a piangere al ristorante (cattivo bambino= cattivi genitori…) o in aereo ?(a proposito, avviso ai viaggiatori: i neonati piangono al decollo e all’atterraggio perchè la pressione nelle orecchie a loro dà effetti molto dolorosi, non per fare un dispetto ai vicini…)
Bisogna essere matti per volere, nonostante tutto, mettere al mondo dei figli. E’ quello che dicono a noi famiglie numerose,no? E se invece i matti fossero gli altri?