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Il Suv? Inquina meno di un figlio

Il Suv? Inquina meno di un figlio

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Umberto Folena
Il Suv? Inquina meno di un figlio
Il giornale dei medici britannici (ma proprio tutti?) sostiene che per conservare il pianeta abitabile occorre fare pochi bambini E adesso, chi glielo dice ai genitori di gemelli?
Due mesi di ritagli, una pila pericolante da cui spunta di tutto e di più, dolori e orrori e meraviglie… Il massimo, a rappresentare lo spirito dei tempi, è arrivato dalla Gran Bretagna. Il 28 giugno ( Repubblica) apprendiamo quanto aspettavamo da tempo: «Per la prima volta da quando si tengono le statistiche sulla popolazione, ci sono più single che coniugati». Precisazione importante: «I non-sposati comprendono single, divorziati e vedovi. Nel 2005, su 14 milioni e mezzo di non sposati, 4 milioni convivevano con un partner», altra tendenza in aumento; tuttavia, chi convive a volte (in Italia molto spesso) finisce per sposarsi. E i vedovi? Più aumenta la popolazione anziana, più aumentano i vedovi. E una signora ottantenne, se non si risposa, non sempre è perché è ideologicamente contraria al matrimonio. Ci si sposa di meno eppure non si fanno meno figli. La cosa preoccupa il British Medical Journal
che l’inviata del Corriere della sera,
Monica Ricci Sargentini, il 26 luglio definisce «la rivista dei medici britannici»: tutti? La maggioranza? Una minoranza (illuminata finché vi pare)? Per la rivista, i 191 bambini ogni 100 donne nati nel 2007 nel Regno Unito sono ‘troppi’. Infatti, «ogni nuova nascita in Gran Bretagna produce 160 volte più gas serra che in Etiopia. Avere una famiglia numerosa, insomma, è peggio che guidare un Suv». Perbacco, perché dunque non invitare le donne inglesi a partorire in Etiopia?
«Spieghiamo alle coppie britanniche – scrivono gli autori dell’inchiesta – che il miglior contributo per lasciare un pianeta abitabile è fermarsi a due figli o almeno farne uno in meno di quello che si desidera».

Il rischio è di scatenare un conflitto interno allo stesso campo progressista. Una coppia inglese ( Corriere della sera, 31 luglio) ha messo al mondo lo stesso giorno due coppie di gemelli. Nessun refuso. La coppia è formata da Martha e Karen.
Martha ha fornito di ovociti, il seme era di un unico donatore e i gameti sono stati trasferiti in entrambe le donne, che hanno partorito due gemelli a testa a 22 ore di distanza. «Ora Karen e Martha – scrive la cronista entusiasta ed estasiata – non dormono più la notte e fanno i turni per allattare. ‘Ma siamo felici. Almeno la nostra famiglia è completa’». Fin troppo completa. Chi glielo dice al British Medical Journal? E hanno partorito in California: non potevano andare in Etiopia
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