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Il Cardinale Zuppi alle famiglie numerose: “Trasmettete il gusto della vita”

Il Cardinale Zuppi alle famiglie numerose: “Trasmettete il gusto della vita”

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Trasmettete il gusto della vita. E’ l’invito rivolto dal cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, alle famiglie numerose riunite per la loro assemblea nazionale a Marina di Ascea. Zuppi – collegato in streaming da Bologna e salutato da centinaia di papà, mamme e figli delle famiglie numerose . ha ricordato le sue origini in una casa con tanti fratelli: Giovanni, il primogenito, Cecilia, l’unica sorella in una casa con tanti maschi, e poi Luca, Marco. Matteo è il quintogenito di papà Enrico e di mamma Carla, cui seguirà l’ultimogenito, Paolo. “I miei genitori si erano sposati nel 1946, subito dopo la guerra. Non avevamo niente in casa” ha ricordato Zuppi, ma mai è mancata la speranza, il gusto per la vita.
“Anni fa – ha ricordato il cardinale – vidi in tv un programma dal titolo Meno siamo meglio stiamo (ndr. 2005, Renzo Arbore).
Mi arrabbiai molto per la scelta di questo titolo, attinto da un proverbio, perché ritenevo che rappresentasse una filosofia perdente, anche se dominante (perché in tanti la pensano così)”. La famiglia numerosa – ha osservato Matteo Maria Zuppi – non toglie niente, ma dà ricchezza a chi la vive. E alla società.
Zuppi ha invitato le famiglie numerose a “non giocare solo in difesa”. Ma a rivendicare le giuste richieste alla politica e alla società.
Sul tema della natalità: “Siamo uno dei primi Paesi al mondo per denatalità”. Eppure, se “chiedi ad una donna quanti figli desidera, molte rispondono due o più di due”. Poi cosa succede? “Intervengono paure, a volte reali, a volte amplificate”. Siamo tentati dal desiderio “di gestire tutto noi, da soli”. Eppure… “Non è bene che l’uomo sia solo”. L’indicazione di un modello mononucleare è contrario a quel che dice Gesù. L’io è fatto per amare.
Di qui l’utilità di “Non limitarsi a “giocare in difensiva” rivendicando le giuste richieste alla politica e alla società”.
Ma soprattutto testimoniare la bellezza di essere in tanti”: la famiglia numerosa è scuola di accoglienza, di condivisione – ha detto il cardinale ricordando “i nostri nonni che non faticavano a mettere a tavola 12 o 14 persone, quando oggi ci si fa problema a condividere un pasto in due”. Quella della famiglia numerosa, insomma, è una scelta “possibile”, di là da quanto il mainstring ci racconta.

Alfio Spitaleri