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Famiglie numerose: diamo voce al futuro

Famiglie numerose: diamo voce al futuro

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Sabato prossimo sarà lanciata a Roma l’iniziativa «Un figlio, un voto»
DA MILANO ANDREA D’AGOSTINO
Dopo essere state ‘spremute e abbandonate’, hanno deciso di pas sare all’attacco. Sono le famiglie numerose, genitori con almeno quattro figli tra naturali, adottivi o affidati, che ieri si sono date appuntamento a Cremona per chiedere una nuova politica fiscale a favore dei nuclei familiari estesi. Titolo dell’incontro, appunto, ‘Spremuta e ab­bandonata’: un modo ironico ma anche diretto per far capire come si sentono i tanti genitori accorsi ieri al teatro Sant’A gata al termine della messa celebrata dal vescovo Dante Lafranconi. All’incontro hanno partecipato Umberto Folena, editorialista di Avvenire, Savino Pezzotta dell’Unione di centro, intervenuto in qualità di ex portavoce del Family day, e i presidenti dell’associazione nazionale Fami­glie numerose, Mario ed Egle Sberna.
«Non esiste, purtroppo, una vera politica per la famiglia e continuano ad essere troppo poche le risorse messe a disposi zione – ha commentato Roberto Vitali, de legato locale dell’associazione – . La famiglia è la base della società, svolge un prezioso ruolo sociale. Costituisce un sostegno, il principale, alle volte l’unico, a cui si può fare riferimento nei momenti di difficoltà». Vitali ha aggiunto di aver svolto una campagna di sensibilizzazione nel la provincia di Cremona, recapitando 15 raccomandate alle principali ammini strazioni comunali, «ma nessuno si è fat to avanti per recepire mezza proposta. Per questo – ha proseguito – , come associazione, vogliamo fare lobby. Vogliamo es sere più determinanti per far valere le no stre ragioni e le ragioni della famiglia più in generale». Ma non solo: «per assurdo siamo riusciti ad ottenere diverse convenzioni con aziende private per agevolare le famiglie associate: ad esempio of ficine meccaniche, gommisti, carrozze­rie, librerie, forni, ristoranti… La politica deve impegnarsi prima di tutto a rafforzare la famiglia e lavorare per permette re di non temere né il futuro né il numero dei figli, i quali, soprattutto dal punto di vista fiscale, non devono costituire un aggravio».
E proprio un invito esplicito al mondo politico verrà lanciato sabato 29 in occasio ne del prossimo convegno nazionale del l’associazione, che si terrà a Roma nel l’auditorium Coldiretti di palazzo Rospi­gliosi. Organizzato in collaborazione con altre associazioni – Acli, Moige, Movimento per l’infanzia, Movimento cristiano dei lavoratori e Coldiretti – , il titolo dell’incontro anche in questo caso è volutamente provocatorio: ‘Un figlio, un voto’. Dopo il suffragio universale, dopo il voto alle donne, il diritto dei minori di essere rappresentati politicamente rappresenta «l’ultima frontiera della democrazia», spiega il presidente nazionale Mario Sber na. «L’Italia è uno dei Paesi più vecchi al mondo – aggiunge – . Dobbiamo dare più voce a chi ha la gioventù in casa, ecco per ché proponiamo di assegnare tanti voti per numero di figli. Mi rendo conto che è una provocazione dal punto di vista co stituzionale, e lo sappiamo bene, ma por tare al centro del dibattito politico la rap­presentanza degli interessi dei minori – in un’Europa che invecchia ed inizia a sof frire i contraccolpi della denatalità – significa aprire uno spiraglio alla costr zione di un nuovo futuro».
Avvenire