«Durante la campagna elettorale per le amministrative di Alghero avevamo proposto a tutti i candidati a sindaco di sottoscrivere un Manifesto di proposte stilate da Anfn. 10 punti nei quali si suggerivano proposte concrete di politiche a favore delle famiglie. Tra queste, importare da noi il modello Trentino e dare vita a un Ufficio per le politiche familiari. Appena eletto il sindaco fu di parola. E su nostra sollecitazione decise di recarsi un viaggio a Trento per approfondire il modello. Fu conquistato da quella visita, firmò un accordo con L’Agenzia e con Anfn e da lì è nato tutto»: così Mauro Ledda ha raccontato come è nata la sinergia tra provincia autonoma di Trento, comune di Alghero e Anfn per lo start up del modello «Comuni amici della famiglia». «Alghero si è dotata di un Ufficio per le politiche familiari affidato in convenzione proprio all’Associazione. Un prezioso esempio di sussidiarietà applicata, attraverso il quale l’associazionismo familiare svolge un duplice ruolo: da un lato partner progettuale e stimolatore di processi innovativi, dall’altro partner operativo nella loro attuazione concreta. Un modello che ha portato il Comune a ottenere, primo al di fuori dei territori trentini, la certificazione di comune amico della famiglia».
Da lì è nato tutto. «Tante altre municipalità, sollecitate dalle nostre famiglie hanno chiesto di avviare il processo ed è stato spontaneo creare un Network di Comuni amici della famiglia che oggi sono diventati 170».
Durante il talk «Crescono i comuni amici della famiglia» sono arrivati i saluti, riconoscenti, in videomessaggio del direttore dell’Agenzia per la coesione sociale, la famiglia e la natalità della provincia autonoma di Trento Luciano Malfer, dell’assessore provinciale alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana, che hanno riconosciuto ad Anfn il ruolo di partner fondamentale per la diffusione in Italia del modello di politiche familiari adottato dalla provincia autonoma di Trento.
Un modello che ormai ha attecchito al nord, come ha raccontato, a titolo di esempio, Stefano Sirletto che ha seguito passo passo l’adesione di diversi comuni della bergamasca. Ma anche al sud, come ha ben testimoniato Lucio Coticelli segretario nazionale di Anfn, con delega a seguire il dossier del network dei comuni Amici della famiglia: «Abbiamo iniziato il percorso di coinvolgimento dei Comuni in Campania nella rete dei Comuni amici della famiglia a novembre 2021, a seguito dell’incontro coordinatori ospitato a Boario. E lo abbiamo fatto attraverso un lavoro di rete, cercando di avvicinare costantemente le amministrazioni comunali, che necessitano oggi più che mai di progetti concreti. Ad oggi 5 comuni in Campania hanno aderito al network e 1 comune ha ottenuto la certificazione di Comune amico della famiglia nel 2023». Il percorso – ha ammesso Coticelli – «non è facile perché i sindaci sono alla ricerca del consenso ed oggi non sempre la famiglia porta consenso. Però noi non desistiamo, convinti che proporre questo modello significa ricercare risposte per il benessere delle comunità». Ricordando come «ad oggi i comuni che hanno aderito sono Gragnano, Torre del Greco, Ercolano, Pimonte e Castelnuovo Cilento, che ha anche ottenuto la certificazione».
Anche nel centro Italia si trovano molti comuni Amici della famiglia. E un terreno fertile è anche l’Umbria, come hanno ricordato nei loro contributi Vincenzo Aquino coordinatore regionale di Anfn Umbria, Elisabetta Mazzeschi, che fa parte della cooperativa per la famiglia è la responsabile dell’ufficio politiche familiari del comune di Foligno. E Alessia Marta, assessore per le politiche della famiglia di Todi comune di 15mila anime in provincia di Perugia, uno dei comuni che aderiscono al network.