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A proposito della legge sull’omotransfobia

A proposito della legge sull’omotransfobia

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Qualche giorno fa su Avvenire il giornalista Francesco Ognibene dava una definizione piuttosto secca della “legge Zan” sull’omotransfobia appena approvata dalla Camera: una legge presuntuosa e rischiosa.

Perché presuntuosa? Anzitutto perché va a intaccare – in modo normativo – un’antropologia nata con la comparsa dell’essere umano sul pianeta. Non più maschio e femmina, ma tante altre possibilità. Non più il riconoscimento di una realtà di fatto, ma un’ideologia figlia del senso di onnipotenza tipico dell’uomo contemporaneo. Autodeterminazione: un termine che è ormai diventato una specie di “mantra”. Ora siamo al punto in cui chiunque può decidere se essere maschio o femmina, rifiutando il dato naturale stabilito al concepimento. Non solo, i cosiddetti “studi di genere” arrivano a sostenere – senza l’ombra di evidenza scientifica – che i generi possono essere infiniti e che una persona può cambiare più volte nel corso della vita. Persino all’anagrafe si potrà decidere come essere registrati.

E veniamo al secondo punto, quello più preoccupante: questa legge è altamente rischiosa e chi ha figli piccoli dovrebbe drizzare le antenne. Per quale motivo? Perché negli articoli 7 e 8 si parla espressamente di scuola, di educazione e di mass media. Cosa che nel testo originario non compariva. E allora questo svela la reale finalità della legge: incidere profondamente nella formazione del pensiero e quindi nella cultura di un’intera società e questo – attenzione – a partire dai bambini.

Non c’è bisogno di leggere “Il nuovo mondo” di Huxley per sapere che ogni dittatura cerca di radicarsi plasmando la mente dei più piccoli. Ecco perché Papa Francesco, a proposito dell’ideologia “gender”, è arrivato a definirla

una “colonizzazione ideologica”: perché – ha detto il Papa– prendono proprio il bisogno di un popolo o l’opportunità di entrare e rafforzarsi, per mezzo dei bambini. Ma non è una novità questa. Lo stesso hanno fatto le dittature del secolo scorso. Sono entrate con la loro dottrina. Pensate ai “Balilla”, pensate alla Gioventù Hitleriana…”.

Così il Santo Padre collega queste ideologie alla distruzione della famiglia:

“poi quello sbaglio della mente umana che è la teoria del gender che crea tanta confusione. Così la famiglia è sotto attacco.”

Insomma, i genitori che vorranno proteggere i propri figli da questa deriva avranno del filo da torcere, perchè la legge prevede espressamente che queste teorie, secondo cui l’identità sessuale è fluida e cangiante, entreranno d’ufficio negli insegnamenti curricolari. Da alcuni anni in varie parti d’Italia si tengono corsi di questo tipo, travestiti da “educazione all’affettività” o “contro il bullismo”; ma finora si è trattato di iniziative spontanee e con lo scudo del consenso informato, cioè i genitori più attenti finora potevano chiedere l’esonero per i propri figli. D’ora in poi tutte le scuole saranno obbligate a tenere attività che sostengano questo “sbaglio della mente umana”. L’indottrinamento del resto è già iniziato a partire dagli insegnanti: a Torino, ad esempio, gli educatori di nidi e di scuole materne dovranno andare a “scuola di genere”.

Infine, nonostante l’art. 4 assicuri la “libera espressione di convincimenti od opinioni”, è lecito chiedersi: si potràancora dire che una famiglia è fondata sull’unione tra un uomo e una donna? Che un bambino o una bambina, per crescere in modo sano ed equilibrato, hanno diritto e bisogno di un papà e di una mamma? Potremo continuare a sostenere che l’utero in affitto è una barbarie indegna di un Paese civile? Potremo portare dallo psicologo un figlio che manifesta disagio rispetto alla sua identità sessuale? E potremo pregare per la famiglia naturale senza essere denunciati da un sindaco come accaduto in una parrocchia pugliese? La Chiesa è Madre di tutti e accoglie con amore – come Gesù — soprattutto chi ha il cuore ferito; ma è anche Maestra, per questo ha il compito di indicare la via del bene. In piena libertà.

di Carlo Dionedi

Fonte: il nuovo giornale – Settimanale della diocesi di Piacenza – Bobbio                  Giovedì 12 novembre 2020 pag. 8