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TICKET SANITARI REGIONE EMILIA ROMAGNA: INTRODUCETE IL QUOZIENTE FAMILIARE!

TICKET SANITARI REGIONE EMILIA ROMAGNA: INTRODUCETE IL QUOZIENTE FAMILIARE!

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Un amico, Damiano, ha deciso che non si poteva tacere sui ticket sanitari introdotti dalla Giunta regionale dell’Emilia Romagna per ripianare i mancati fondi statali. Il perché – come spiega molto bene e professionalmente nella sua lettera a seguire – è che il ticket nostrano penalizza pesantamente le famiglie sposate e con figli (i redditi si cumulano, e non si applica alcuna riduzione seria pro figli a carico). E’ bene segnalare che la Lombardia ha fatto scelte molto diverse, ma anche la Toscana ha agito diversamente (si è basata sull?isee). La Giunta regionale ha promesso ripensamenti. Avvenire/Bologna7 ha dedicato domenica scorsa 27 agosto un approfondito editoriale al tema. In ogni caso, riporto integralmente il testo proposto da Damiano, taggandolo e invitando a farlo girare, inoltre seguendo il consiglio finale (poche righe inviate alla Regione):

“Cari amici, probabilmente avrete saputo dell’introduzione dei ticket sanitari da parte della Regione Emilia Romagna.
A differenza dello slogan adottato – “Il governo obbliga le regioni a introdurre nuove tasse sulla salute. L’Emilia Romagna sceglie un sistema più equo a tutela dei cittadini” – ad una misura ingiusta da parte del governo centrale se ne aggiunge un’altra a livello regionale.
Il criterio di applicazione dei ticket regionali, infatti, su diverse fasce di reddito familiare lordo costituito dal cumulo dei redditi del dichiarante, del coniuge non legalmente separato e dei familiari a carico, al lordo degli oneri deducibili (abitazione principale, detrazioni fiscali da lavoro e quelle per carichi di famiglia). La fascia da 0 a 36.153 è esente.
In altri termini le coppie regolarmente coniugate devono sommare i propri redditi lordi. E’ chiara la disparità di trattamento rispetto a tutte le altre fattispecie anagrafiche: il single farà riferimento al solo suo reddito, la coppia convivente farà riferimento, per ciascun componente, al proprio singolo reddito. Per la famiglia coniugata il rischio di superare i 36.153 lordi è molto elevato, è sufficiente che i coniugi percepiscano uno stipendio mensile netto di circa 2.000,00 (sommando entrambi gli emolumenti) che già, loro e la loro famiglia, non godono più dell’esenzione. Tutti gli altri casi (non me ne vogliano single e conviventi) in cui lo stipendio mensile del singolo individuo sia compreso tra 0 e 2.000,00 rientrano nella fascia di esenzione dai ticket.
Questo meccanismo, per altro, colpisce doppiamente i minori di anni 6 e gli over 65 che sarebbero esenti salvo il caso di reddito lordo familiare superiore a 36.152.
Al di là della semplificazione degli esempi citati che espongono i soli redditi da lavoro stimati, vi pare giusto ed equo?
Possiamo tacere di fronte a questa ingiustizia?
Il provvedimento iniquo è stato seguito da numerose polemiche: ne hanno evidenziato l’eco diversi quotidiani tra cui il Resto del Carlino, Il Corriere della Sera, l’Avvenire, l’informazione di Modena, la Repubblica e pare che la Regione stia studiano l’applicazione di meccanismi meno iniqui.
Oggi però la norma è così e più il tempo passa più le famiglie pagano con il rischio che i buoni propositi della Regione possono naufragare facilmente di fronte alle criticità finanziarie del bilancio 2012 in costruzione.
Se ritenete condivisibile quanto esposto, se anche voi pensate che non si può tacere e qualcosa bisogna fare, credo sia opportuno invitare l’Assessore e la Giunta Regionale a rivedere al più presto il meccanismo di applicazione dei ticket.

Per fare ciò potete indirizzare una mail all’urp della Regione: urp@regione.emilia-romagna.it al servizio di segreteria per le politiche della salute: sanita@regione.emilia-romagna.it e per conoscenza all’assessore Carlo Lusenti “padre del provvedimento”: clusenti@regione.emilia-romagna.it.
Oppure a mezzo fax al 051 5277050

Il testo del messaggio semplice e chiaro:
No alla discriminazione coniugale, per i ticket, introduci il quoziente familiare!

Ovviamente con firma e nome dei componenti la famiglia E COINVOLGENDO IL MAGGIOR NUMERO DI AMICI E FAMIGLIE POSSIBILI “.

Antonio Beltrani