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Regione Lombardia: fondi alle associazioni per sostenere la maternità

Regione Lombardia: fondi alle associazioni per sostenere la maternità

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aiuti per l’assistenza dalla gravidanza fino a un anno di vita del
bambino

Cinque milioni per sostegno alle neo mamme in difficoltà

Mettere a disposizione delle madri in difficoltà servizi innovativi di
assistenza sanitaria e psicologica e sostegni materiali ed economici di
diverso genere nel periodo della gravidanza e fino a un anno di vita del
bambino (18 mesi in totale). E’ questo l’obiettivo principale di un nuovo
programma approvato dalla Giunta regionale – su proposta del presidente
Roberto Formigoni, di concerto con l’assessore alla Famiglia e Solidarietà
sociale, Gian Carlo Abelli – e finanziato con 5 milioni di euro.

I fondi sono destinati ad associazioni di solidarietà familiare,
organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale,
cooperative sociali, associazioni femminili, enti privati ed ecclesiastici,
oltre che soggetti gestori di consultori familiari, chiamati a proporre e
realizzare, con i finanziamenti della Regione, interventi sperimentali e
innovativi di “aiuto alla vita”.
Obiettivo importante del progetto – non a caso intitolato “Fare rete e
dare tutela e sostegno alla maternità” – è quello di promuovere iniziative,
destinate a diventare buone prassi, a essere messe in rete e
progressivamente a sistematizzarsi.

FORMIGONI: “NUOVO ESEMPIO DI ATTUAZIONE DEL PRINCIPIO DI
SUSSIDIARIETA'”

“Come sempre – ha sottolineato il presidente Formigoni – il metodo con
cui affrontiamo questi temi è quello della sussidiarietà, lasciando che
siano i soggetti della solidarietà sociale a operare. Con questa iniziativa
contiamo che altre realtà sociali possano nascere, svilupparsi e crescere.
Scommettiamo dunque su un effetto moltiplicatore: già oggi la società
lombarda è ricca di attività e attenzioni ai temi della vita e della
famiglia; con i nostri provvedimenti intendiamo stimolare la realizzazione
di un contesto sociale sempre più accogliente”.
Quanto ai finanziamenti, Formigoni ha sottolineato come i 5 milioni
messi a disposizione siano “uno stanziamento iniziale, destinato a crescere
se, come crediamo, l’iniziativa avrà successo”.
“Questo progetto – ha aggiunto l’assessore Abelli – tende a dare
certezza alla vita e a rafforzare la rete dei servizi e della solidarietà.
Grazie all’attività di queste organizzazioni, la cui presenza è attiva da
molto tempo in Lombardia, dal 2006 sono nati 2.838 bambini”.

INIZIATIVA NELL’AMBITO DELLA LEGGE PER LA FAMIGLIA

Questa iniziativa si svolge nell’ambito della legge regionale 23/1999,
la “legge per la famiglia”, e in particolare dà attuazione all’articolo 4 di
questa norma che individua due ambiti di intervento, indicati nel bando come
punti di riferimento per la presentazione dei progetti da parte delle
associazioni:
– prevenire e rimuovere le difficoltà che potrebbero indurre la madre
all’interruzione di gravidanza;
– predisporre e organizzare, per ogni famiglia che lo richieda un
piano personalizzato di sostegno psicologico, socio-assistenziale e
sanitario, utilizzando le risorse di enti pubblici e di privato sociale, di
volontariato, nonché le reti informali di solidarietà.

I PROGETTI

Le iniziative sperimentali presentate dalle associazioni dovranno
rispettare certe caratteristiche. In particolare, il sostegno da garantire
alle madri in difficoltà, in gravidanza e fino ad un anno di vita del
bambino (18 mesi in totale), dovrà avere forma “integrata”, prevedendo, tra
le altre cose, servizi di assistenza sanitaria e psicologica, fornitura di
beni materiali (abiti, pannolini, alimenti per l’infanzia), sostegno al
reddito, eventuale apertura di crediti verso le farmacie, inserimento in
asili nido, accompagnamento alla formazione e alla ricerca di un lavoro,
attraverso la formula di vuocher o buoni sociali.
Ogni soggetto potrà presentare una domanda per ciascuno dei due ambiti
di intervento. Il finanziamento regionale andrà a coprire fino all’80% del
costo complessivo, comunque non oltre i 200.000 euro.