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Quoziente Parma: sono più importanti la casa o i figli?

Quoziente Parma: sono più importanti la casa o i figli?

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Continua il dibattito sulla sospensione del Quoziente Parma.
Associazioni, famiglie e i partiti di minoranza del consiglio comunale chiedono il ripristino del Quoziente Parma.
Dall’altra parte, a fronte del ‘silenzio assordante’ del Sindaco, l’Assessore Laura Rossi è l’unica che difende la scelta della sospensione, le cui motivazioni le potete sentire in questa videointervista che vi invito a vedere:
http://www.youtube.com/watch?v=DBrsUPg93cU

Rispettiamo l’assessore per il difficile lavoro che sta svolgendo con impegno e passione, nelle difficoltà del momento e nelle attuali ristrettezze di bilancio.
Tuttavia, riteniamo che la scelta politica di sospendere il QP (ma anche le numerose altre iniziative pro famiglia, sistemativamente smantellate) non sia condivisibile.
In merito alle motivazioni indicate nella videointervista, vi spiego sinteticamente la estrema ‘debolezza’ delle motivazioni elencate dall’assessore:
1) “…nei prossimi mesi entrerà in vigore di decreto attuativo dell’Isee…”: era previsto che il decreto attuativo fosse votato entro la fine dell’anno, con decorrenza che comunque non sarebbe sicuramente coincisa con l’1.1.13, come peraltro riportato da diversi giornali. Con la caduta del Governo, è automaticamente slittata in avanti l’approvazione del decreto attuativo, che peraltro potrebbe ulteriormente essere modificato da chi vincerà le elezioni. Possiamo quindi affermare con quasi certezza che la nuova Isee entrerà in vigore non prima dell’1.1.14. Dalla bozza in nostro possesso, peraltro, sarò peggiorativa per la maggior parte delle famiglie (il Forum delle Associazioni Famigliari sta proprio lavorando in tal senso, per cercare di migliorare l’attuale bozza). Il “buon senso” avrebbe voluto che prima si aspettasse l’introduzione della nuova Isee (ed i risvolti sia per il Comune che per le Famiglie), e dopo, eventualmente, si decideva se modificare o meno il Quoziente Parma, in base all’impatto che avrebbe avuto. La scelta di sospendere il quoziente Parma dall’1.1.13 comporterà quindi automaticamente un peggioramento delle tariffe per le famiglie con maggiori carichi famigliari, quelle monogenitoriali e quelle con disabili, a partire da quelle con minor reddito. Il tutto in assenza della nuova legge sull’Isee che, ripetiamo, sarà ulteriormente peggiorativa per la maggior parte delle famiglie;
2) “…il QP è stato presentato come uno strumento di equità a costo zero, e di sicuro a costo zero non è stato…”: qui purtroppo dobbiamo rilevare che sono state travasate le nostre parole. Noi abbiamo sempre detto che il Quoziente Parma può essere introdotto a costo zero per l’amministrazione. La giunta Vignali, per sua scelta, ha fatto ricadere il maggior onere interamente sul bilancio comunale. Il commissario Ciclosi (lo vedremo più avanti), con i correttivi applicati in accordo con la Consulta per le Famiglie, ha fortemente ridotto l’onere per il Comune. Nulla vieta che lo strumento possa realmente essere a costo zero o, addirittura, portare un vantaggio economico per le casse comunali!!!! Basta operare sulle leve che ha a disposizione il QP (Isee minimo e massimo, tariffa minima e massima, fattore K, fascia di esenzione, etc.). E’ una delle peculiarità del QP che l’assessore non ha mai voluto considerare, malgrado glielo abbiamo ripetutamente affermato;
3) “…costi… università 120.000 euro quadriennio 2008-2011…700.000 convenzion Forum…convenzione con i Caf 82.000 euro…risorse per un dirigente interamente dedicato”: questi costi (peraltro non tutti direttamente imputabili al QP, in quanto la convenzione con il Forum prevedeva in realtà l’attivazione di tanti altri progetti, che sono poi quelli portati avanti dalla Agenzia per la Famiglia, come ad esempio i Laboratori Famiglia) sono da considerarsi come investimento iniziale, e quindi non replicabili. Proprio adesso che eravamo nella fase dell’ammortamento di questi costi, che non avrebbero più inciso, è stato scelto di sospendere il QP. L’unico costo che sarebbe mantenuto è quello dei CAF (82.000 euro riteniamo siano nel quadriennio). Ma qui sarebbe stato sufficiente chiedere una rinegoziazione con i CAF, o un eventuale appalto ad un unico Caf, o addirittura un semplice programma su internet dove inserire i dati Isee e ridurre quindi fortemente questo costo (comunque minimale);
4) “…ha significato una notevole minore entrate soprattutto per i servizi educativi…nel 2011…superiori a 500.000 euro…per il 2012 circa 440.000 euro”: anche qui, purtroppo, rileviamo che è stata detta una mezza verità, sottacendo l’altra fondamentale metà. Il 23 gennaio del 2012, dopo le proteste della Consulta che portarono il Commissario Ciclosi ad annullare la sospensione del Quoziente Parma (imbeccato, evidentemente, da qualcuno all’interno della macchina comunale che sta suggerendo le stesse identiche cose), abbiamo avuto con il Commissario Ciclosi ed il suo vice Giannelli un incontro, al quale hanno partecipato 3 dei 4 rappresentati della segreteria ristretta della Consulta (il sottoscritto, Delsante e Andreoli). In quella sede, venne definita una cifra (quella appunto indicata dall’assessore Rossi) che era stata destinata solo in parte al QP, in quanto andava a finanziare altre iniziative tra cui i voucher per le vacanze estive (riprendendo una precisa richiesta fatta durante la Consulta che si era tenuta il 18 gennaio) e le contribuzioni per le mense scolastiche a favore delle famiglie numerose. Addirittura si era parlato di una previsione del QP che, con le modifiche apportate (in particolare l’abbassamento delle soglie di accesso), avrebbe portato per il 2012 a quasi pareggiare il costo;
5) “…le mancate entrate vanno coperte…Il capitolo bando per i contributi monogenitoriali…600.000 euro…soldi girati a favore dei capitoli dei servizi educativi”: a parte la contraddizione degli importi (600.000 euro contro 440.000), la cifra non è andata a copertura del QP, ma delle maggiori spese dei servizi educativi. Siamo d’accordo che le famiglie monogenitoriali vadano sostenute, ma ricordiamo che proprio il QP prevede un beneficio per le famiglie monogenitoriali, che verrà meno con la sua sospensione. E non risulta che, a fronte della sospensione del QP, vengano ripristinati anche i contributi per le famiglie monogenitoriali… Oppure quelli per le famiglie numerose…
6) “…il QP è davvero lo strumento che risolve i problemi delle famiglie in difficoltà di Parma?”: qui viene fuori il vero problema. Da questa affermazione, emerge che il tema famiglia per l’Assessore sia legato esclusivamente all’assistenzialismo. Nessuno di noi ha mai detto che il QP sia uno strumento di aiuto alle famiglie in difficoltà, ma semplicemente uno strumento di equità nella determinazione delle tariffe. L’assistenzialismo e l’aiuto alle famiglie in difficoltà (che devono avere la priorità) sono cose diverse dal QP – ma anche questo lo abbiamo sempre detto… Tant’è che più di una volta abbiamo ricordato che il tema famiglia, per come lo intendiamo, non deve essere ingabbiato nei servizi sociali, ma deve essere trasversale a tutti gli assessorati. La famiglia deve diventare un soggetto attivo anche attraverso il meccanismo della sussidiarietà, e deve essere svincolato dall’assistenzialismo. Siamo comunque pienamente d’accordo con l’assessore sulla necessità di trovare nuove risorse per i sempre maggiori bisogni delle famiglie in difficoltà. Quello che non riusciamo a capire è perchè, di fronte a queste 3 soluzioni di recupero delle risorse:
a) revisione degli appalti dei servizi gestiti da terzi
b) applicazione del QP con meccanismi che facciano pagare maggiormente le famiglie più abbienti e con minori carichi famigliari
c) sospensione del QP con maggiore contribuzione a carico delle famiglie monogenitoriali, con disabili e con maggiori carichi famigliari, a cominciare da quelli con minore reddito,
sia stata scelta proprio la terza soluzione!
7) “…se potessimo davvero permetterci delle minori entrate, agiremmo per prima cosa sull’IMU”. Tutti noi (almeno quelli che hanno una casa) vorremmo una riduzione dell’Imu. Ma porla come priorità rispetto al QP, vuol dire accettare questo principio: è più importante far pagare meno a chi ha la casa, e magari è anche ricco sfondato, rispetto invece a chi ha dei figli (anche disabili), e magari non hanno neanche la casa o un reddito dignitoso.
Caro assessore, per noi la vera ricchezza (e quindi la priorità) sono i figli, non le case; ma questo non vuol mica dire che i figli debbano essere tassati!!!

Alfredo Caltabiano