Potranno darci dei disfattisti, ma basta dare un occhio ai dati sulle famiglie in Francia e sullo stato della loro economia, nonostante la crisi, per farsi venire un bell’attacco di invidia… Oltralpe, come si dice (e cioè vicinissimo a noi) le famiglie numerose sono il 18% delle famiglie- per nulla un modello demodé: da noi sono meno dell’1%- di cui solo la metà paga le tasse; da loro l’indice di natalità è giusto giusto quello dell’equilibrio demografico (2.1: in Italia? 1.4) , la maternità è di 3 anni e c’è “un contributo mensile per ogni figlio fino ai 3 anni.
A partire dal secondo figlio scatta il sussidio mensile per tutte le famiglie, che aumenta se arrivano altri bimbi. I posti negli asili nido vengono costantemente integrati (le scuole sono aperte fino alle 19).
I genitori che preferiscono la baby sitter, possono contare sulle detrazioni appositamente create.
Le madri che decidono di lasciare temporaneamente il lavoro, o scelgono il part-time per occuparsi dei figli, possono contare su una sorta di salario integrativo per sei mesi dopo la nascita del primo bimbo e fino a tre anni a partire dal secondo.”
In Francia viene dedicato il 4% del Pil alla famiglia (in Italia meno dell’ 1%) e dal 1948 il sistema fiscale è organizzato sul quoziente familiare.http://www.parolibero.it/it/cronaca/natalita-francia-2010.htm
Risultato (o semplice coincidenza?)
In Francia, nonostante la crisi mondiale, la produzione è in crescita (leggera ma c’é) e i Transalpini si godono il secondo posto in Europa e il quinto al mondo per PIL nominale, nonchè ben 39 tra le 500 aziende maggiori al mondo.
http://www.francia.be/crisi-economica-in-francia-e-ripresa.html
No, non vogliam essere disfattisi, al contrario: vorremmo solo che chi ci governa capisse che solo investendo sulla famiglia e sui figli possiamo sperare in una ripresa e nello sviluppo. Possiamo sperare in un futuro per la nostra Italia.