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Il comune di Catania istituisce il registro delle unioni di fatto

Il comune di Catania istituisce il registro delle unioni di fatto

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Venerdì 14 marzo , nei locali della web tv dell’Università in via Umberto 285/A, si è tenuto un incontro sull’istituzione del registro delle unioni civili a Catania organizzato dall’associazione Città insieme e dalla testata CTzen. Hanno partecipato Marco Consoli (vicesindaco di Catania), dr. Tommaso Auletta (ordinario di Diritto privato) Alessandro Motta (Comitato per i diritti civili), prof. Giuseppe Vecchio (facoltà di Scienze politiche, Docente della Scuola diocesana di formazione sociale e politica), Carmen Valisano (moderatrice).
L’incontro, precedentemente programmato, si è tenuto il giorno dopo la delibera comunale sull’istituzione del registro delle “unioni di fatto”. In maniera apprezzabile e garbata, senza alterazione di toni ,ogni relatore ha esposto le sue posizioni in merito alla questione in oggetto, dando infine spazio a qualche intervento dall’assemblea interessata e motivata.
Dai vari contributi è emerso che la delibera prevede due condizioni affinché una coppia possa essere considerata “coppia di fatto”: uno di tipo temporale (almeno un anno di convivenza); l’altro in relazione alla residenza. Da ciò, facilmente consequenziali e intuitivamente comprensibili, alcune perplessità: ad esempio, due studenti che vivono sotto lo stesso tetto da almeno un anno con la stessa residenza li si deve ritenere “coppia di fatto”? Chi e come dovrebbe accertare una convivenza, etero o omosessuale? Può una convivenza essere ritenuta tale per un semplice vincolo anagrafico? Qualora tale legame si sciogliesse, chi e come dovrebbe accertarne il “fatto”? . Secondo il vicesindaco, Marco Consoli, lo scioglimento avverrebbe “automaticamente”… Per il prof. Auletta è sufficiente una dichiarazione unilaterale. Secondo quanto rilevato dal dr Ninni Inserra (Ufficio diocesano di Pastorale sociale del lavoro) dalla bozza della delibera si evince che a tal fine è sufficiente una disposizione di un funzionario del comune solo dopo comunicata agli interessati; in sostanza secondo quanto affermato dal prof. Vecchio: “Questa delibera non regolamenta in maniera chiara come avviene lo scioglimento del diritto conseguito e quali ne sono le conseguenze”.
Le questioni sopra esposte non sono affatto banali, visto l’obiettivo di tale delibera, ovvero legittimare chi usufruisce di un’ “unione registrata” (secondo quanto affermato dal prof. Vecchio) ad accedere agli stessi servizi (sanità, servizi sociali, casa, sport e tempo libero, diritto di cittadinanza e partecipazione, ecc.) a cui può accedere la “famiglia”, sulla base di norme pensate a favore di questa e di un regime vincolante di diritti e doveri reciproci.
il prof. Auletta nel suo intervento ha affermato come il concetto di “convivenza” da un punto di vista prettamente giuridico sia molto generico, precisando che col provvedimento approvato il giorno prima non si vuole regolamentare le unioni di fatto, in quanto per far ciò è necessario un intervento legislativo a livello statale.
Dal Forum delle associazioni familiari di Catania, rappresentato in loco dal Presidente, sono partite delle richieste di chiarimento. Senza entrare in merito alle unioni omosessuali, che senso ha estendere la possibilità di rilevare un’unione eterosessuale in un “registro”, quando, per chi non vuole contrarre matrimonio religioso (che non significa solo “cattolico”) può unirsi in matrimonio civilmente, ovvero al “Comune”? Per voce del vicesindaco e del prof. Auletta è giunta la constatazione che vi sono coppie in attesa di divorzio che hanno necessità di interventi in termini di servizi, avendo a carico dei figli.
Come appreso qualche settimana fa, grazie all’intervento del Forum della regione Sicilia, il prefetto Carmelo Aronica ha impugnato diversi articoli previsti dalla legge di stabilità approvata dall’assemblea regionale, tra cui l’art. 37 che estendeva alle coppie di fatto tutte le agevolazioni concesse dalla Regione alle famiglie unite in matrimonio. “L’art. 37 da adito a censura sotto il profilo della violazione degli artt. 3 e 81 della Costituzione – scrive il commissario – esso infatti estende tutte le agevolazioni, contribuzioni e benefici a qualsiasi titolo previsti dall’ordinamento regionale per la famiglia, alle coppie di fatto iscritte negli appositi registri delle unioni civili, istituiti dai comuni della Regione siciliana ed alle famiglie mono-parentali. Siffatta generalizzata estensione “tout court”, senza distinzione alcuna tra i singoli benefici e le ragioni e le finalità sottese ad ognuno di questi, si ritiene incompatibile con il principio di cui all’art. 3 della Costituzione che impone diversità di trattamento per situazioni diverse quali quelle della famiglia fondata sul matrimonio e delle unioni di fatto che trovano rispettivamente fondamento negli artt. 29 e 2 della Costituzione”.
In sostanza, la Costituzione impone “diversità di trattamento per situazioni diverse” secondo quanto riportato dal prefetto. Allora, secondo la questione posta dai coniugi Stivala, coordinatori provinciali ANFN, come conciliare la delibera catanese con l’impugnativa della legge di stabilità regionale, la quale ultima prevedeva lo stanziamento di 500 milioni di euro come intervento concreto a favore delle coppie di fatto?
Bloccate tali risorse, Catania dove troverà la copertura finanziaria per far fronte al provvedimento appena approvato?

Secondo il vicesindaco tale provvedimento, non necessita di risorse di natura economica. E’ un fatto, ad ogni modo, che se non ci fosse l’intervento delle associazioni di volontariato catanesi, i Servizi sociali di Catania e provincia non saprebbero come fronteggiare le innumerevoli situazioni di necessità che costantemente emergono.
Durante la campagna elettorale per le ultime amministrative, il candidato Enzo Bianco, firmò una piattaforma stilata dal Forum catanese (ovvero da un certo numero di associazioni che svolgono servizi alla famiglia!), impegnandosi ad attuare alcuni dei punti elencati, una volta eletto. In altre parole, si impegnò ad intervenire con provvedimenti concreti a favore delle “famiglie” .
Oggi è sindaco di Catania. Restiamo in attesa.

Presidente Forum associazioni familiari Catania
Drago dott.ssa Tiziana . in Stivala