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Le Favole Incomplete: MATTEO E LA BISTECCA DI DRAGO

Le Favole Incomplete: MATTEO E LA BISTECCA DI DRAGO

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C’era una volta il ridente villaggio di Itala, dove tutti vivevano felici e contenti: c’era il sole, c’era il mare, e si poteva gustare la migliore cucina di tutto il regno delle fiabe.
Fino a quando, un giorno, arrivò un drago che costruì un enorme nido di pietre proprio sulla strada che portava alla Valle del Pil, dove gli abitanti del villaggio andavano a coltivare i loro succulenti prodotti; in questo modo, ne bloccò completamente l’accesso.
I cittadini di Itala cominciarono allora a patire la fame. I saggi, riuniti per decidere il da farsi, erano divisi più che mai: c’era chi voleva combattere direttamente il drago, chi voleva andare a parlarci per convincerlo ad andarsene, c’era chi diceva che la colpa era degli altri saggi, che erano ladri e dovevano andare tutti a casa.
Ma il tempo passava e la gente aveva sempre più fame.
Finché un giorno Matteo, giovane dalle belle speranze e dalla parlantina convincente, decise di andare lui dal drago. Gli cominciò a parlare, lo intontì di belle parole e poi – zacchete! Un colpo di spada, e lo uccise.
Portò così il drago ad Itala, dove fu festeggiato da molti, ma fu anche visto con sospetto da altri.
Rimaneva però il problema più grosso: come liberare la strada dall’enorme nido di pietre del drago.
La maggior parte della gente di Itala era troppo debole per la fame, non ce l’avrebbero mai fatta a togliere tutte quelle pietre.
Così, Matteo prese la sua decisione: chiamò le 10 famiglie del villaggio che guadagnavano meno di 25 denari l’anno. A queste famiglie, gli avrebbe dato da mangiare le bistecche di drago, in modo che tutti i loro componenti, insieme, avrebbero avuto forza sufficiente per liberare la strada che portava alla valle del Pil.
Arrivarono così Anselmo e Tristano; entrambi vivevano da soli ed erano terribilmente affamati. Presero ognuno di loro la bistecca di drago e la divorarono in un battibaleno, ritornando in forze.
Dopo di loro, giunsero Angelica e Felice. Vivevano a casa dei loro genitori, benestanti, che avevano sufficienti scorte alimentari. Non avendo fame, vendettero le due bistecche di drago e accumularono i 2 denari incassati nei loro cospicui forzieri.
Fu poi il turno di Romeo e Giulietta, da poco sposati, che mangiarono una bistecca e mezza in due, e vendettero l’altra metà; nascosero il mezzo denaro sotto una mattonella, perché sarebbe potuta tornata comoda in un secondo momento.
Guglielmo arrivò subito dopo con la moglie e la figlia; si divisero la bistecca in tre, e placarono momentaneamente la fame. Ma, subito dopo, sopraggiunse un nuovo languore.
La stessa cosa fece Lodovico con la moglie ed i due figli; ma il quarto di bistecca che ognuno di loro mangiò non fu sufficiente a fargli passare la fame e la debolezza.
Quindi fu il turno di Maria, che non aveva più il marito ma che doveva mantenere i suoi 3 figli. Maria decise che avrebbe lasciato la bistecca ai suoi tre pargoli, e lei si sarebbe tenuta la fame.
Arrivò poi l’ultima famiglia, quella di Orlando. Orlando aveva moglie e 4 figli da mantenere; peraltro, guadagnava la metà di quello che guadagnavano gli altri. Era quello che più di tutti aveva bisogno della bistecca, visto che erano anni che la sua famiglia viveva con la fame. Tuttavia, arrivò un solerte funzionario del villaggio che fece presente che, avendo pagato poche tasse, Orlando e la sua famiglia non avevano diritto alla bistecca di drago. E la bistecca non gli venne data.
Da quel giorno, Orlando diventò furioso, e la sua famiglia, che numericamente poteva più di tutte aiutare a togliere le pietre del nido del drago, si indebolì ancora di più dalla fame.

Secondo voi, Matteo e queste 10 famiglie, riusciranno a liberare la strada per la valle del Pil?
Cosa avreste fatto al posto di Matteo?

Questa favola è rivolta principalmente a:
– Presidenti del Consiglio e della Repubblica
– Ministri
– Parlamentari e politici
– Sindacalisti
– Imprenditori
– Giornalisti
– Funzionari dello Stato
Fategliela leggere prima di andare a letto. Quando l’avranno imparata bene, e quando avranno trovato la soluzione giusta, forse l’Italia riuscirà a trovare la sua strada per la Valle del Pil!

Alfredo Caltabiano

P.S.: ovviamente la favola si rifà a una storia vera. Il drago sono i 10mln. di euro destinati alla riduzione del cuneo fiscale, le cui modalità, a quanto ci risulta, non terranno conto nè dei carichi famigliari, nè dell’incapienza che vivono soprattutto le famiglie con più figli e basso reddito.
Per ulteriori info si rimanda al seguente link e al documento allegato, redatto dalla commissione fisco del Forum delle Associazioni Familiari.

Scarica allegati:
140325-Cuneo Fiscale.pdf