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Fiuggi, ciak si gira il Family cinema

Fiuggi, ciak si gira il Family cinema

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DAL NOSTRO INVIATO A FIUGGI (FROSINONE)
GIANNI SANTAMARIA
P er abbattere tre muri ci vuole un bella carica. E, se si somma il Fiug­gi Family Festival – che ieri ha a­perto i battenti – alle (quasi) cento ras­segne cinematografiche della penisola, ecco una bella carica dei 101. La Disney c’è, la Universal Pictures pure. E all’ap­pello risponde anche il cinema d’autore con Pupi Avati, presidente della giuria composta da sei famiglie. Certo, perché della kermesse sono loro le protagoniste. E ieri hanno i­niziato ad animare la località termale ciociara. In nome di un nuovo protagonismo sociale, politico e culturale. Partito con il Family Day, passato per la raccolta di fir­me per un fisco a misura di famiglia. E ora, come si di­ce, approdato sul grande schermo. Con soggetto pro­motore il Forum delle associazioni familiari.
Ma i tre muri da abbattere? Li ha elencati il direttore ar­tistico Andrea Piersanti, nella conferenza stampa che ha anticipato l’apertura pomeridiana con il ministro della Cultura Sandro Bondi. Il primo ostacolo sta nell’aver tra­dizionalmente considerato l’intrattenimento per fami­glie «di serie B». Poi c’è la chiusura di molti festival al- l’orizzonte solo cinematografi­co, mentre quello di Fiuggi vuo­le essere «multipiattaforma», perché le famiglie sono ormai multimediali. Una di esse ha rea­lizzato il trailer del festival con spezzoni di normalità ben rac­contati
.
E dopo l’estate partirà un FamilyTube, una sorta di con­tenitore stile YouTube per queste performance fatte in casa e per chi voglia inserire contenuti multimediali a misura di famiglia. Infine, il terzo steccato da superare è il coinvolgimento dei soliti noti, per puntare anche sui giovani.
Che le logiche siano diverse dai soliti premi lo ha evidenziato A­vati
.
La giuria a dimensione dome­stica «non è di addetti ai lavo­ri, dunque non portatrice di un pregiudizio. Perché spesso i giurati del mestiere più che far vincere chi gli piace, puntano a far perdere qualcuno».
Comunque, anche a Fiuggi, tra i nove film in concorso (più anteprime e retrospettive) ci sarà un vincitore. Sa­bato, penultima giornata, si fregerà della riproduzione di una «conca», anfora di rame tipica della zona. L’ha mostrata con orgoglio Gianni Astrei, presidente del FFF (sigla con cui è stato ribattezzato l’evento). Verso le fa­miglie italiane, ha detto, c’è una «dimenticanza para­dossale, che emerge anche dal mondo del cinema, pur di fronte al dato incontestabile che i maggiori incassi sono dovuti ai film family». Non a caso la Disney ha pre­disposto al Festival un Villaggio di Narnia e la Universal uno spazio dedicato a una prossima pellicola, Kung Fu Panda. Target solo familiare e per bambini, che tra i ga­zebo allestiti trovano ampia occasione di svago? In realtà molti dei film in programma – tra i quali anche la Palma d’oro di Cannes – trattano argomenti serissimi: dal con­flitto mediorientale alla tragedia dell’Aids in Africa. Ma sempre nell’ottica della promozione di quei «valori fon­damentali come la solidarietà e la nonviolenza verso i quali il cinema è spesso disattento», ha ricordato il pre­sidente del Forum delle famiglie Giovanni Giacobbe.
In realtà, ha ripreso Piersanti, va riaperto «un confron­to tra famiglie e mondo del cinema, che col tempo han­no perso un linguaggio comune». Da un lato, infatti, c’è il pericolo – evidenziato dal mas­smediologo Armando Fumagalli – che i film d’autore re­stino «elitari» e quelli che sbancano al botteghino spes­so siano, invece, «banali». Per questo da Fiuggi sarà lan­ciato un grande concorso di sceneggiature. Per scrivere i film, e i festival, di domani
Ha aperto ieri i battenti il rivoluzionario Festival Presenti i «grandi», come la Disney e la Universal Pictures
Avvenire