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Famiglie numerose: il grande silenzio e le buone pratiche

Famiglie numerose: il grande silenzio e le buone pratiche

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Quest’anno le famiglie numerose italiane hanno celebrato l’Assemblea associativa nella festosa cornice dell’Acquafan di Riccione.
L’ evento, ben partecipato da famiglie bolognesi, ha avuto 2 iniziative collegate: un workshop APT sul turismo sociale, in vista del congresso Bits mondiale di Rimini a fine estate; un congresso europeo dell’Elfac – European large families confederation – dal tema «Famiglia numerosa ricchezza d’Europa».
Al culmine dei lavori si è registrata la profonda delusione delle«famiglione» per le risposte della politica ai loro bisogni. Nella recente finanziaria la famiglia è ancora la grande assente: nessuna risorsa, neppure in chiave sussidiaria; nessun piano strategico per aiutare le famiglie con carichi importanti in difficoltà; nessuna politica degna di tale nome per rilanciare le sorti della primaria cellula sociale; ignorata l’idea fiscale del Forum Famiglie (quoziente) e quella di Anfn (minimo non tassabile per la dignità dei genitori e del compito educativo).
Non si può piangere scarse risorse,semmai egoismo nell’azione di welfare: non è accettabile che la divisione di risorse escluda chi investe sui figli e scoraggi i giovani a sposarsi ed a fare figli.
Al silenzio romano i convenuti hanno contrapposto molti casi di Comuni virtuosi che hanno risposto coi fatti alle legittime istanze delle famiglie con figli: il Trentino ha confermato la ripresa di natalità frutto di nuova cultura famigliare condivisa da persone, enti ed imprese; il «quoziente Parma», che dà dignità sociale a chi accoglie e si fa carico di figli, è già trasversale per l’adesione di Bari, Varese e Roma; piccoli comuni, come Barchi (1000 ab.) premiato «Comune amico della Famiglia», si sono distinti per promozione famigliare e per agevolazioni e sconti progressivi ai servizi per le famiglie con figli. Ma gli aiuti spesso sono per servizi scolastici e simili (es. mensa, trasporti ed utenze) ed il bisogno di vacanze e tempo libero resta quasi un tabù; nel workshop è emerso che il 45% delle famiglie non fa vacanze e spesso sono anche bambini a rinunciarvi.
L’assemblea ha approvato progetti tra cui quello della rete di solidarietà per famiglie in difficoltà e quello della presenza attiva ai piani degli enti locali (es. punti famiglia).
Al congresso Elfac erano presenti famiglie di diversi Paesi e dagli interventi (proff.ri Castro, Marki e Sanchez – vertici Elfac – e Campiglio della Cattolica) è emerso il bisogno di famiglia dato che solo il 7,5% delle famiglie europee ha 3 figli (il 5,6% in Italia) per il 30% dei figli d’Europa, una vera risorsa da non ignorare, ma riconoscere, incentivare e premiare non per meriti, ma per virtù, come quella di vivere il Matrimonio aperti al dono della Vita.
Le «famiglione» bolognesi per continuare l’azione pro-family, quanto mai necessaria in una città senza governo, si riuniranno nella festa del 10 ottobre a Villa Revedin a cui parteciperanno anche il sen. Giovanardi, l’on. Galletti e la dott. Marzocchi ed il Card. Caffarra.

Alessandra e Stefano Lipparini
Avvenire, Bologna