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Ecco come ho smascherato i “furbetti dell’Isee” a Pesaro (recuperando 45 mila...

Ecco come ho smascherato i “furbetti dell’Isee” a Pesaro (recuperando 45 mila euro)

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Il caso più eclatante è rappresentato da una famiglia che ha modificato il proprio Isee da 1.500 a 41.000 euro, passando dall’esenzione al massimo della tariffa.

L’idea che molte coppie non si sposino o si separino solo sulla carta per risparmiare sul fisco è da sola una buona ragione per impegnarsi in politica per chi, come me, vede nella famiglia il nucleo fondante della società. Grazie a Tempi sono venuto a conoscenza di un’opportunità straordinaria che andava incontro al mio desiderio di “buona politica”.

Leggendo su queste pagine l’esperienza della consigliera comunale Valentina Castaldini in merito ad un suo odg approvato a Bologna che ha portato cambiamenti e risultati sul calcolo Isee, decisi di seguirne l’esempio. L’Isee è un indice che tiene conto di quattro differenti parametri per stabilire la ricchezza effettiva di un nucleo familiare: la somma dei redditi, il 20 per cento del patrimonio mobiliare e di quello immobiliare, e la composizione della famiglia.

L’obiettivo era chiaro: occorreva equiparare anche a Pesaro la condizione economica delle coppie non sposate aventi domicili diversi con quella delle famiglie sposate ai fini del calcolo Isee che determina le tariffe per i servizi educativi. Il documento, presentato lo scorso anno, ha seguito l’iter istituzionale prima di essere votato all’unanimità sia in commissione che in consiglio comunale. Adottato con delibera di Giunta, il provvedimento che rivoluzionava i criteri di formazione delle tariffe è diventato esecutivo a settembre, prima dell’inizio di quest’anno scolastico.

Grazie a questo cambiamento ora non ci sono più scappatoie e non sarà più possibile aggirare le graduatorie e le tabelle contributive, poiché questa modifica ha colmato un vuoto normativo che penalizzava le vere ragazze madri che vedevano equiparata la loro difficile condizione a situazioni ben più privilegiate e le coppie sposate, magari monoreddito, costrette a pagare di più i servizi educativi per bilanciare i costi del sistema.

Dalla comparazione 2013-2014 del sistema, infatti, è emerso che ben 39 famiglie (60 circa nel sistema complessivo) in seguito all’adozione di tale criterio hanno modificato la loro situazione per una maggior entrata annua di 32.000 euro (45.000 euro totali). Il caso più eclatante è rappresentato da una famiglia che ha modificato il proprio Isee da 1.500 a 41.000 euro, passando dall’esenzione al massimo della tariffa.

La soddisfazione di questi risultati contrasta con la consapevolezza di una politica fiscale che penalizza le famiglie, ma, per una volta, l’idea di aver fatto qualcosa di concreto, seppur possa apparire una goccia nel mare, è riuscita a regalarmi un sorriso sincero e un crescente desiderio di proseguire su questa strada.


di Dario Andreolli
tempi.it