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Acquanegra, comune delle cicogne

Acquanegra, comune delle cicogne

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Laboratorio Italia (12 ottobre 2007)
Acquanegra, il comune “sposa” genitori e ambiente
Barbara Sartori

«Il mio cruccio è di non poter fare politiche per le famiglie numerose. Io
ho sei figli, il mio assessore cinque… Sarebbe un evidente conflitto di
interessi». Ad Acquanegra, piccolo centro di 1.200 anime nella campagna
cremonese, la cicogna ha messo su casa in municipio. Dal 2004 alla guida
del paese c’è Luciano Lanfredi, 40 anni, imprenditore agricolo con una
laurea in Economia in tasca, un passato nella cooperazione sociale e un
presente da papà di sei pargoli. È con l’ultima nata, Cecilia, che
Lanfredi ha sperimentato i pannolini ecologici al posto di quelli usa e
getta. E si è talmente convinto della bontà dell’idea da trasformarla in
una proposta amministrativa. È nato così il buono di 250 euro per i
genitori che decidono di convertirsi agli eco-pannolini. Il kit ne
comprende 20, regolabili in base alla crescita del bambino, lavabili fino
a 250 volte, e pertanto sufficienti a coprire il fabbisogno per i primi
tre anni di vita. «Abbiamo stipulato una convenzione con la farmacia del
paese, che li ha ordinati in Austria alla ditta produttrice e si è
impegnata a farli visionare alle famiglie – spiega Lanfredi –. Il kit
costa sui 500 euro, quindi il contributo copre il 50% della spesa».

Gli acquanegrini per ora sono restii a cambiare abitudini. Nessuno ha
fatto domanda, ma tenuto conto che i nuovi nati sono una decina l’anno – è
la riflessione del sindaco, che da buon economista è abituato a verificare
le affermazioni con i numeri – forse ci vuole ancora tempo perché le mamme
si tolgano dalla testa l’immagine dei vecchi pannolini di pezza, ruvidi e
scomodi da usare. I benefici degli eco-pannolini, assicura invece
Lanfredi, sono reali. Per il bilancio familiare, ma anche per l’ambiente.
«Ogni bambino, nei primi tre anni, consuma in media 4.500 pannolini. Un
pannolino usa e getta costa in media 25 centesimi, per cui si spendono per
ogni figlio circa 1.100 euro e si producono almeno 900 chili di rifiuti.
Acquistare i pannolini ecologici vuol dire un risparmio di 850 euro e 20
chili di rifiuti prodotti».

Il buono per gli eco-pannolini è soltanto una delle iniziative rivolte
alle famiglie che la fantasia amministrativa della Giunta Lanfredi ha
messo in campo. Ad Acquanegra le tasse sono tra le più basse della
provincia, il pulmino per la scuola è gratis e si è scelto di non
usufruire della possibilità data dalla Finanziaria di aumentare
l’addizionale Irpef. «Siamo intervenuti a ridurre le spese, per esempio
mettendo insieme con i paesi vicini alcune figure, come il cantoniere.
Quando i Comuni si lamentano che non ci sono soldi, io dico: dipende dalle
priorità. Certo, se la tua priorità è asfaltare strade…». Le priorità di
Acquanegra sono famiglia e ambiente. L’ultima trovata del sindaco è
l’azzeramento dell’Ici per chi installa pannelli fotovoltaici. «Lo
proponiamo come investimento etico, alternativo a titoli di stato o
azioni». Un impianto casalingo di tre chilowatt costa 19mila euro. Grazie
all’accordo con alcune ditte, il Comune acquisterà i pannelli a prezzi
agevolati. «Con lo sconto Ici e il risparmio sulla bolletta,
l’investimento renderà del 10%. E si produrrà energia pulita». Sul fronte
famiglia, il Comune elargisce per ogni nuovo nato o adottato da genitori
residenti un contributo di 250 euro, che viene consegnato durante una
cerimonia in concomitanza con la Giornata per la Vita. «È un segno, per
dimostrare che il Comune sostiene la scelta di apertura alla vita delle
famiglie».

Quando il bimbo cresce, per le donne c’è lo scoglio della conciliazione
casa-lavoro. Pensando a loro, è appena entrata in servizio una squadra di
dieci baby sitter comunali. «Vorremmo evitare che la scelta di avere figli
sia riservata solo a chi se lo può permettere. E il fatto di dover
lavorare entrambi può diventare un impedimento. In un Comune piccolo come
il nostro i numeri per un nido non ci sono. Allora abbiamo pensato a un
nido-famiglia, più semplice da realizzare sul piano burocratico. In attesa
che si liberino i locali, abbiamo avviato un corso di formazione per
garantire alle mamme lavoratrici l’aiuto di una presenza qualificata».
L’attestato è stato consegnato a fine settembre e alcune tate sono già
state contattate. Contro il caro-libri, infine, Lanfredi ha messo in piedi
una sorta di “gruppo d’acquisto”. Il Comune acquista i testi per le Medie
e le Superiori dal grossista, con uno sconto del 15-20%, e li gira alle
famiglie col relativo sconto.

«Ma la famiglia non ha bisogno solo di aiuti economici – conclude il
sindaco –. Ci sono coppie che non hanno problemi finanziari, ma che vanno
in crisi». Per questo il Comune ha promosso un corso per lavorare sulla
relazione di coppia, che partirà a gennaio. «La famiglia è la cellula
fondamentale della società. Penso che un Comune abbia il dovere di
intervenire per aiutare le famiglie che da sole non ce la fanno».