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5.000€ per un bebè? Non per noi!

5.000€ per un bebè? Non per noi!

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Martedì 31 Maggio ore 23 circa
Chiara e Antonio si concedono un pò di relax davanti al computer, sfogliando giornali, ascoltando commenti alla stampa e aprendo i loro siti preferiti. Finalmente! Dopo una giornata passata dietro il lavoro e i loro tre pargoli che vanno dai 9 anni ai 17 mesi.
Ma è proprio aprendo uno di quei loro siti preferiti che si imbattono in un curioso titolo “Gravidanza, roba da ricchi?”. Aprono, scaricano e voilà…”Figlio mio, quanto mi costi. 5mila euro per una gravidanza”.
Ora, Chiara è reduce da una brutta faringite con febbre fino a 39.5°C, ancora sotto antibiotico e perciò, appena letto il titolo, ha subito guardato suo marito, che ritiene essere più lucido di lei, a cercare conferma, o meglio smentita, su ciò che aveva letto; ma Antonio, a sua volta, ha guardato Chiara per la stessa ragione e dai loro sguardi hanno capito di aver letto proprio la stessa cosa.
Entrambi leggono l’articolo “tutto d’un fiato”, poi si guardano e, ora che hanno riacquistato il dono della parola, provano a commentare.
Comincia Chiara:
– Noo! L’amiocentesi! E se è positiva? E se il bambino muore? io non la farei mai nemmeno se fosse gratuita!-
-E 119 euro di libri sulla gravidanza! Bhè, bastava ascoltare una mamma numerosa, penso che avrebbe avuto più informazioni e da una vera esperta nella pratica non nella teoria.-
-Corso di nuoto, massaggi, e tutte quelle analisi tanto da spendere 180 euro in un solo mese; io non ho speso nulla, ho fatto quelle che passa il S.S.N. e i nostri figli non sono venuti fuori peggio o malati rispetto a chi spende tanto! Posso capire se la mamma ha problemi particolari di salute, ma se una donna è sana non vedo il motivo.-
-Il ferro? Ma tu non lo pagavi?-
-No, non lo pagavo; il ferro-*** è mutuabile.
Il cordone ombellicale… ma quanto è egoistico conservarne il sangue per sè! E lo si fa con la prospettiva che il figlio potrebbe ammalarsi!
E poi chi ha i soldi se lo conserva, chi non li ha lo dona e, se un giorno ne avrà bisogno, dovrà sperare che qualcuno compatibile lo abbia donato come lei.
Ma non sarebbe più bello e più giusto se tutti donassero il sangue del cordone così sicuramente ci sarebbe più possibilità di trovare un donatore compatibile?-
-Va bene la giostrina sul lettino, ma spenderci tanto e far rientrare questa spesa tra quelle che riguardano più strettamente la gravidanza mi sembra proprio voler gonfiare i conti ed invitare le donne a non avere figli, altrochè “riprendiamoci il diritto alla maternità”!-
-Sulla questione delle prenotazioni l’attrice non ha tutti i torti. Noi siamo in una piccola provincia e il nostro reparto maternità * è qui in paese, i tempi sono lunghi ma non impossibili, mentre Roma non è la stessa cosa.
Mi viene in mente una cosa forse un pò cattiva: visto che non ci sono posti per le ecografie e le visite, allora che vengano lasciati a chi non può permettersi di pagarle e vada a pagamento chi può pagarle!-
-Quando un argomento ti sta a cuore diventi davvero cattivella!
Comunque, dai, auguriamo alla signora Luzzi di vivere serenamente e con gioia la sua maternità e magari chissà un giorno visiterà il sito di ANFN e sccoprirà un mondo penso un “pò” diverso dal suo.-

*Il reparto maternità dell’ospedale di Osimo, dove abitiamo, ha ricevuto qualche anno fa il riconoscimento dall’Unicef quale “ospedale amico dei bambini” per la promozione del parto naturale e dell’allattamento al seno; è un reparto di eccellenza nel quale sono nati tutti e tre i miei figli con grande orgoglio.

Chiara Ancona