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Trasporti a Reggio Emilia: aumenti camuffati da sconti, queste non sono politiche...

Trasporti a Reggio Emilia: aumenti camuffati da sconti, queste non sono politiche “family friendly”

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C’è chi approfitta dell’incapacità delle famiglie di svegliarsi.
Le famiglie, è vero, sono un po’ flemmatiche, questo è certo, spesso tacciono, non reagiscono anche quando vengono vessate da iniqui carichi. Tutto sopportano, pesi sociali enormi, sono il miglior ammortizzatore sociale ufficialmente non riconosciuto, ben sfruttate dallo Stato e dalle Amministrazioni pubbliche; però sono convinto che non siano così “cretine” come l’ufficio Comunicazione dell’Act Reggio Emilia le considera:

sulle linee guida dove vengono formulate le risposte alle domande frequenti relative alle variazioni di costo degli abbonamenti è scritto che “.. non è vero che l’abbonamento “Family” sia stato eliminato….. abbiamo esteso la possibilità di fruire dello sconto dell’8% …..”
ci vuole del coraggio a pensare una frase del genere, e a scriverla: lo scorso anno l’abbonamento scolastico di 10 mesi (ora 12) per il secondo figlio si applicava uno sconto del 30%, a Parma per effetto anche della Family Card (chissà se un giorno l’avremo anche a qui Reggio!!) l’abbonamento scolastico per
famiglie con 2 figli a carico, viene applicato uno sconto del 10%,
Famiglie con 3 figli a carico, sconto 35%
Famiglie con 4 figli a carico, sconto 45%
Famiglie con 5 figli a carico, sconto 55%
Famiglie con 6 o più figli a carico, sconto 80%

Inoltre “….per chi ha più figli che vanno a scuola e ora non può permettersi di pagare in un’unica soluzione… ACT offre la possibilità di sottoscrivere gli abbonamenti mensili…” però moltiplicando per i 10 mesi di utilizzo scolastico, il costo è di gran lunga superiore all’abbonamento annuale.

Ecco la politica Family Friendly dell’Act!

Ma lo sapete che questo tipo di scelte contribuisce a far sì che un terzo delle famiglie italiane con più di tre figli vive sotto la soglia di povertà?

In questi giorni l’associazione Nazionale Famiglie Numerose Reggio Emilia ha ricevuto molte proteste da parte di famiglie che per mandare i propri figli a scuola dovrebbero pagare cifre esorbitanti, tanto che alcune mamme hanno deciso di accompagnare a scuola i propri figli con l’automobile, una mamma per le sue 3 figlie deve sborsare ben 890 €, un altro genitore residente in un paese della provincia si chiedeva perché deve pagare dei 3 abbonamenti anche per i 2 mesi (luglio e agosto) di inutilizzo.

Quello che gli amministratori fingono di non capire è che – a maggior ragione in tempi di crisi – i sacrifici non possono essere scaricati in modo sproporzionato su chi ha più figli.
Occorre coraggio a chiedere poco di più a tanti, mentre di coraggio ne serve poco a scaricare i maggiori sacrifici sui pochi che hanno scelto di fare figli perché credono nel futuro e che magari devono fare tre, quattro abbonamenti d’autobus (molto più facile che fare aumenti maggiormente proporzionati tra tutti).

Avevamo chiesto interventi in campagna elettorale a molti sindaci di tutelare le famiglie con figli anche rispetto alle tariffe dell’Act, anche al sindaco Delrio.
Possiamo capire le difficoltà del momento. Ma proprio in tempi di crisi le famiglie e i figli vanno aiutati, tanto più quanto maggiore è il numero dei figli stessi, qui si chiedono sacrifici limitati a tutti e si salassano famiglie con redditi medio bassi e con molti bambini: che capacità di governo c’è in queste scelte?
Le promesse in periodo elettorale restano un impegno oppure no?

“… A fronte della crisi, delle nuove situazioni difficili createsi nelle famiglie e dei tagli che il Governo sta compiendo a discapito dei provvedimenti a sostegno delle famiglie – Fondo per la non autosufficienza, agevolazioni alle famiglie numerose – abbiamo bisogno di riscrivere il Patto per il welfare, dove ognuno dà un contributo importante affinché il sistema di protezione sociale reggiano non retroceda, ma anzi continui a crescere….. Protezione sociale e benessere delle famiglie non devono indebolirsi, anche in questo momento di crisi. …”.
(dal programma elettorale)

Quando i nostri amministratori acquisiranno quella semplice e quotidiana sensibilità per la tutela della famiglia?
Ma cosa ha la famiglia da non essere mai presa in considerazione per il vero ruolo che occupa?
Per ognuno di noi, come per un amministratore, la propria famiglia è la cosa più importante che c’è, e perché a livello sociale non è più così?
Quando passeremo a fatti concreti?

Luigi Picchi
coordinatore Associazione Nazionale Famiglie Numerose Reggio Emilia

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