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TPL: FAMIGLIE NUMEROSE, “NON BASTA IL RIMBORSO DELLA REGIONE”

TPL: FAMIGLIE NUMEROSE, “NON BASTA IL RIMBORSO DELLA REGIONE”

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Sulle iniziative previste per il trasporto pubblico locale intervengono i coordinatori regionali dell’associazione, Giancarlo e Fernanda Di Blasio

TRASPORTO PUBBLICO, PARLANO LE FAMIGLIE NUMEROSE. Il costo dei trasporti pubblici è da sempre un tema al centro dell’attenzione per le famiglie con figli, alle prese con bambini e studenti che hanno bisogno di questi mezzi. Da anni l’associazione Famiglie Numerose chiede agli Enti pubblici di intervenire su questo tema. Sapere pertanto che lo ha fatto la Regione Abruzzo “ci fa piacere”, dicono i coordinatori regionali Giancarlo e Fernanda Di Blasio. “Peccato però che non solo, ancora una volta, le famiglie numerose non sono state neppure ascoltate, ma i contributi che si è scelto di concedere non arriveranno a molte famiglie che, in teoria, ne avrebbero diritto”.

IL FATTO. La Regione Abruzzo ha deciso di riconoscere un contributo pari al 40% delle spese sostenute per l’utilizzo dei servizi di trasporto pubblico locale alle famiglie con almeno tre membri che abbiano speso almeno 400 euro per l’acquisto di abbonamenti annuali e semestrali e abbiano un reddito ISEE che non supera i 18mila euro. Il provvedimento presenterebbe diversi punti critici perchè nella delibera si parla solo di abbonamenti semestrali e annuali, dimenticando quelli mensili, che molti usano per lavoro o scuola. Inoltre il rimborso potrà essere concesso solo documentando le spese avvenute con le ricevute degli abbonamenti, che però molti potrebbero aver smarrito o non conservato.

IL PROBLEMA DEGLI ABBONAMENTI. Per di più, molti studenti hanno fatto acquistare alle loro famiglie gli abbonamenti annuali riservati a loro nel settembre 2013. Questo significa che, fino a giugno di quest’anno, hanno viaggiato sui mezzi pubblici ma senza acquistare altri abbonamenti. Difficile pensare che potranno arrivare alla spesa minima di 400 euro prevista dalla Regione: infatti, solo per fare un esempio, nell’area di Chieti-Pescara l’abbonamento annuale per studenti costa 193,60 euro e dura dal 1° settembre al 30 giugno dell’anno successivo. Con due abbonamenti di questo tipo si raggiungono 387,20 euro e non si arriva a quota 400. “Certo – affermano i Di Blasio – basterebbe aggiungere un abbonamento mensile per farcela, ma, come detto, questa categoria non è inclusa tra quelle per cui vale il rimborso. Non essendoci dunque abbonamenti semestrali, bisognerebbe aggiungerne un altro annuale. Anche prendendo quello per pensionati, si arriverebbe a quota 552,20 euro spesi. Così si rientrerebbe nei 400 euro decisi dalla Giunta D’Alfonso, ma solo avendo cura di conservare gli abbonamenti scaduti a giugno”.

LA SOLUZIONE. Secondo le Famiglie Numerose, si potrebbe puntare su abbonamenti “famiglia” come accade a Rimini e Ancona, a tariffe agevolate, oppure su abbonamenti scolastici che tengono conto delle varie fasce Isee e hanno un costo diversificato: “Ci sono diverse forme di abbonamento legate all’Isee, ben più consistenti della riduzione prevista con il biglietto unico nell’area metropolitana di Pescara-Chieti e introdotta dalla Regione Abruzzo”. Insomma, con un po’ di buona volontà si potrebbe riuscire a migliorare la situazione. Basta che “si ascoltino davvero le famiglie per decidere insieme a loro le tariffe da adottare”.

Fonte: www.abruzzoindependent.it

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