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Testimonianza di una coppia di sposi con figli che vive il Vangelo...

Testimonianza di una coppia di sposi con figli che vive il Vangelo nella quotidianità

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Stefano e Lorena Girardi (Diocesi di Trento) nostra famiglia associata del Trentino Alto Adige.

Lorena: Siamo Lorena e Stefano Girardi sposati da 24 anni. Ci sentiamo una famiglia come tante. Per questo, è una grande emozione essere qui e lo viviamo come un bellissimo dono per il nostro prossimo 25° anniversario di matrimonio, soprattutto perché vissuto con i nostri figli… Abitiamo a Ravina una frazione del comune di Trento.

Stefano: Ci siamo conosciuti giovanissimi nell’ambiente francescano, poi il fidanzamento, il matrimonio, i primi figli e quel desiderio di non tenere per noi la ricchezza che stavamo vivendo, dando la nostra disponibilità per accompagnare i fidanzati nei percorsi di preparazione alle nozze e per altri servizi nella pastorale familiare. Ci piace provare a costruire con gli altri una famiglia di famiglie dove la condivisione della strada, delle fragilità e delle qualità di ognuno, sono aiuto per tutti.

Lorena: Una delle letture al nostro matrimonio era la parola di San Paolo che invita ad essere “sottomessi l’uno all’altra nel timore di Cristo”(cfr. Ef 5,21): il sacramento del matrimonio come scelta prima della nostra vita quotidiana. E poi amare l’altro come Cristo ama la Chiesa… com’è difficile… Amare l’altro in quei momenti in cui non corrisponde più al nostro ideale, oppure quando nelle difficoltà avverti che lui si allontana da te. Amare lo sposo più di ogni altra cosa, più delle tendenze mediatiche del momento, più della tecnologia, più del lavoro, più dei figli, più della macchina nuova, più delle amicizie, più del conto corrente, più dello shopping, più del calcio…


Stefano:
Siamo molto diversi nelle cose spicciole, abbiamo idee diverse sui ritmi quotidiani e questo genera conflitti, incomprensioni che minano i nostri fragili “vasi di creta” che custodiscono quel tesoro grande che è il nostro Amore. Ma il Vasaio non manca nel suo lavoro di manutenzione… Affidare al Signore queste nostre fragilità è sempre stata una forza immensa, una speranza che ci fa guardare oltre alle incomprensioni, alle parole dette male, agli scontri, provando a ripetere ogni giorno permesso, grazie, scusa.


Lorena:
Anche se i ritmi intensi della nostra quotidianità non lasciano molto tempo ad un dialogo rilassato con il Signore, abbiamo imparato che ci sono momenti della giornata in cui poterlo continuare, spesso in macchina mentre si va al lavoro, mentre si è in qualche fila e si aspetta il proprio turno, quando si passa davanti ad una chiesa e perché no anche durante una gita, magari sulla cima di una montagna raggiunta con fatica.

Stefano: Per noi è stato ed è importante ogni tanto, fuggire in coppia, anche per un paio d’ore, da tutti i nostri impegni e regalarci del tempo esclusivo per noi due, per prenderci cura della nostra intimità e guardare la vita con gli occhi dell’altro, da un’altra prospettiva che ci fa allargare gli orizzonti. Più il tempo passa, più questo regalarsi “il vino nuovo” entra nella concretezza del nostro vivere e ci fa diventare un uomo migliore, una donna migliore, una diversità che si fa ricchezza di umanità. Una umanità di coppia che è più forte del singolo e che ci aiuta a navigare nei momenti difficili, quando il mutuo della casa ci pesa addosso, o quando i nostri figli faticano a trovare lavori stabili che consentano loro quella indipendenza economica che ai nostri tempi era quasi scontata. In queste situazioni è difficile trovare spiegazioni per convincerli a non mollare e dare loro speranza.

Lorena: Adesso che i nostri figli sono un po’ più cresciuti è bello vederli provare a camminare con le loro gambe, pensare con la loro testa, intraprendere la loro strada e avere uno sguardo di speranza sulla vita, anche se questo ci porta a scontri e mediazioni che costano a noi e a loro. Noi ci siamo presi cura delle pianticelle che il Signore ha seminato, li abbiamo visti germogliare, e con tutti i nostri limiti li abbiamo aiutati a crescere sapendo che non spetta a noi la raccolta dei frutti e così affidiamo il loro futuro a Dio, perché li sostenga e li aiuti a portare frutto li dove Lui li ha pensati.


Emanuele:
Sono Emanuele, ho 23 anni. Finora il mio percorso scolastico è stato molto vario con diversi cambi di indirizzo. Ora, nel mondo del lavoro, sto valutando strade ancora diverse, cercando con più tentativi, sia nella mia città che all’estero, una professione che mi realizzi e che mi renda autonomo. Non è facile al giorno d’oggi, ma sono fiducioso: ho una famiglia che mi sostiene e mi incoraggia. E come mi ha insegnato il mio percorso scout, cerco di vivere al meglio queste esperienze accumulando così nuove competenze per il domani.

Martina: Sono Martina e ho 21 anni. Sono qui con Sandro, il mio fidanzato. Ci siamo conosciuti in Romania in un’esperienza di qualche mese di Missione. Da subito abbiamo intravisto il riflesso di Dio l’uno nell’altra e stiamo camminando per discernere il Suo disegno per noi. Capita di inciampare, di cadere, di fermarsi ad un bivio incerti sulla strada da percorrere. E’ proprio allora che riscopriamo di voler poggiare le fondamenta della nostra casa sulla Roccia, lasciandoci guidare da Gesù. Aspettiamo con trepidazione di cominciare quest’anno l’itinerario diocesano in preparazione al matrimonio, avvicinandoci con altre coppie al mistero di questo Sacramento.

Francesca: Io sono Francesca, frequento la seconda media e sono la più piccola della mia famiglia. Vorrei portarvi un saluto di mio fratello Luca che, a 18 anni, ha deciso di frequentare un percorso scolastico in Nuova Zelanda. Mi ha detto che lì sta aprendo la sua mente, e che il mondo è pieno di cose fantastiche: ci sono tante culture, tante etnie, tante tradizioni.. Il mondo è così colorato che non ce lo si può perdere!

Lorena: Vorremmo ringraziare i nostri figli che ci sostengono nella nostra missione a servizio del vangelo del matrimonio. E con loro i nostri genitori e le persone che quotidianamente incontriamo sulla nostra strada. Ognuno è presenza preziosa e unica che rende più concreto il nostro cammino nel servizio, che non è sempre facile, ma che ci da tanto e ci fa crescere come coppia, come famiglia e come piccola chiesa.