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Sardegna, «le politiche familiari sono senza bussola»

Sardegna, «le politiche familiari sono senza bussola»

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La famiglia in Sardegna bussa sempre più insistentemente alla porta dei palazzi delle istituzioni, ma Regione, Province e Comuni più che aprire socchiudono l’uscio.
Spiragli di attenzione. Norme settoriali sul reddito di cittadinanza, interventi di contrasto alle povertà estreme, mutui per acquistare la prima casa, per citare i più importanti. Alcune di queste sicuramente rilevanti, come quella sulla non autosufficienza che nei suoi diversi filoni (piani personalizzati per disabili gravi, assistenza domiciliare, assistenti familiari, servizi residenziali e semiresidenziali, domotica) nel 2007 ha interessato poco meno di 30 mila persone per uno stanziamento regionale complessivo di oltre 120 milioni di euro. Ma nessuna legge organica sulla famiglia.
L’anno scorso, finalmente, due proposte di legge destinate a rompere il muro del silenzio. «Forse predisposte – dice Pierangelo Sessini, presidente regionale del Forum delle associazioni familiari della Sardegna– sull’onda emotiva del Family day, comunque utili a costruire un percorso normativo che speriamo si concluda in Consiglio regionale con un provvedimento legislativo».
Le azioni positive previste negli 11 articoli della proposta di legge del centro-destra sono orientate a sostenere la famiglia attraverso la rimozione degli ostacoli di ordine abitativo, burocratico, lavorativo ed economico che ne impediscono lo sviluppo; annunciano agevolazioni per le famiglie numerose , sostegno all’assistenza diretta di nuclei familiari con anziani e disabili, promozione di iniziative finalizzate alla creazione di reti primarie di solidarietà.
La proposta di legge del centro-sinistra, dal canto suo, si sviluppa su tre livelli: interventi per favorire la formazione di nuove famiglie , ruolo centrale dell’istituto familiare nella cura degli anziani e dei diversamente abili; riconoscimento dell’importanza delle famiglie numerose . Con l’aggiunta di una ciliegina cultural-pubblicitaria: un Festival internazionale della famiglia, da tenersi annualmente in Sardegna, per studio, analisi, dibattito sulle istituzioni familiari nel mondo.
«Una legge organica sulla famiglia è urgente – aggiunge Sessini, coordinatore di un forum regionale formato da Sindacato delle famiglie , Famiglie per l’accoglienza, Abc, Famiglie nuove, Movimento per la vita e Famiglie numerose –; si sente sempre più forte il bisogno di una bussola per le politiche familiari che includa organicamente anche scuola, educazione, tempo libero, assistenza socio sanitaria».
La famiglia in Sardegna è in movimento, in ebollizione. La coscienza di essere la struttura portante della società, da alcuni anni costretta anche a giocare il ruolo di ammortizzatore sociale, si accompagna alla consapevolezza di essere trascurata. Costo della vita, disoccupazione giovanile, lacune del sistema socioassistenziale: tutto si scarica sull’istituto familiare. In un anno la percentuale delle famiglie sarde al di sotto della soglia di povertà è passata dal 15,9 per cento al 16,9%: adesso sono interessate al grave fenomeno 90 mila famiglia, oltre 300 mila individui, un quinto della popolazione sarda.
Una situazione che condiziona tutto il sistema-Sardegna. I poveri non possono contribuire, se non in misura minima, al consumo e dunque a vivacizzare l’economia. Per non parlare della qualità della vita cui sono costretti, soprattutto i pensionati. Il linguaggio dei numeri non ammette dubbi: le pensioni integrate al minimo (vecchiaia, invalidità, reversibilità d’importo non superiore ai 500 euro mensili) sono 128.426. I registri Inps attestano che il valore medio mensile delle pensioni sarde è pari a 703,09 euro, contro una media nazionale di 781,29.
Non si può stare alla finestra quando il piatto piange e le difficoltà economiche familiari si moltiplicano di mese in mese. L’Associazione delle famiglie numerose si fa sentire con forza. Addirittura al Quirinale.
«Abbiamo chiesto l’intervento del Capo dello Stato – dice il presidente Mauro Ledda – per il sistema di tariffazione, vessatorio per le famiglie numerose , su luce e gas. Inoltre la recente riorganizzazione del sistema di pagamento delle bollette dell’acqua ci aveva inserito tra gli utenti spreconi.
Siamo intervenuti ed è stata istituita una nuova fascia di tariffazione specifica per le famiglie numerose ».
Una cosa sembra certa: la famiglia sarda non starà più alla finestra.
Mario Girau, Avvenire