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Rosy: una nuova stella brilla nel cielo

Rosy: una nuova stella brilla nel cielo

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Lunedì 6 luglio alle 17 è salita in cielo, dopo una lunga malattia, una nostra cara sorella: Rosy Caggioli.
Lei e il marito Fabio sono stati fra i primi ad iscriversi alla nostra Associazione, condividendone lo spirito ed i valori.
Da giovani sposi avevano deciso di dar frutto al loro amore aprendo la loro casa di Castelguelfo (PR) ai più bisognosi: stranieri, senza casa, tossicodipendenti o chiunque avesse bisogno, per loro la casa era sempre aperta.
Successivamente hanno costituto la comunità “Famiglia Aperta”, nata per accogliere minori in difficoltà.
Tanti bambini sono passati dalla loro casa; alcuni, diventati adulti, si sono sposati e hanno creato una loro famiglia, e sono spesso ritornati da Rosy e Fabio a ‘respirare’ l’aria famigliare della comunità.
Hanno adottato uno di questi ragazzi e ultimamente vivono con altri 6 bambini e ragazzi in affido: dovreste vedere come li hanno educati bene! Sono tutti bravi, educati, rispettosi e collaborativi, pur essendo quasi tutti in piena adolescenza.
Dire quindi che Rosy è una persona veramente speciale è dire poco: la sua figura esile nascondeva un carattere forte, dolce, pacato e umile allo stesso tempo. Quando ti guardava, i suoi occhi azzurri brillavano perché lei era una persona felice e ti accoglieva mettendoti al centro dei suoi pensieri. Per questo era facilissimo aprirsi e raccontarle le difficoltà, e lei ti ascoltava mettendo in secondo piano tutto il resto.
Anche nella sua malattia ci ha dato una grande testimonianza.
Da quando gli è stato diagnosticato il male, non ha mai perso la fiducia, l’ottimismo e la speranza affidandosi a Dio e alle preghiere degli amici.
Anche nell’ultimo periodo in cui era ricoverata in ospedale non ha mai smesso di risparmiarsi per gli altri.
Quando la si andava a trovare restava ad ascoltarti e a parlare anche quando le energie le venivano meno e per questo Fabio si raccomandava di fare visite brevi perchè lei non si risparmiava e di conseguenza peggiorava.
Non si è mai lamentata una volta neanche quando i dolori la scuotevano il corpo e gli occhi non riuscivano a nasconderlo.
Quando Fabio le chiedeva: ‘come stai? hai dolori?’, lei con quel filo di voce che a volte doveva sforzarsi di far uscire diceva: “sto bene” e gli sorrideva con tutto l’amore immenso che provava per lui.
Aveva scelto di andarsene con dignità rifiutandosi di essere intontita dalle morfine perché voleva essere cosciente fino alla fine e così è stato.
Rosy mi ha insegnato tanto: la sua forza, la sua fede, la sopportazione del dolore, l’amore, la carità e l’accoglienza verso tutti.
E’ stata per me una grande maestra.
Dopo la passione che mi ha ricordato quella di Gesù sofferente sulla croce, la mattina del giorno della sua morte ho capito, nonostante l’apparente assenza del suo sguardo, che ascoltava quello che dicevo, e nei suoi occhi ho letto una grande serenità: sicuramente stava già assaporando la gioia che precede il Paradiso. E, pur non avendo più alcuna forza ed energia, quando le ho chiesto “se mi senti Rosy, stringi la mia mano”, lei me l’ha stretta e con uno sforzo immenso mi ha sorriso.
Questo è stato il suo ultimo saluto verso di me ma anche verso tutti coloro che la porteranno per sempre nel cuore.
Grazie Rosy .

Claudia Conforti