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Pannolini lavabili, anche in vacanza: l’articolo su Test+ è di Elena Turini

Pannolini lavabili, anche in vacanza: l’articolo su Test+ è di Elena Turini

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Dobbiamo le nostre scuse a Elena Turini, autrice dell’articolo “Pannolini lavabili, anche in vacanza” apparso sull’ultimo numero di Test+: per una svista abbiamo attribuito il suo articolo (apparso in forma un “po’ sforbiciata” per ragioni di spazio) a Emanuela Gasparo, anche lei triestina e mamma di 7 figli come la nostra Elena…
Ce ne scusiamo con l’autrice, che, lo ricordiamo, nonostante l’impegnativa famiglia (tutti i figli hanno meno di 14 anni e ben tre sono in “età da pannolino”) si è offerta di scrivere per noi e di prestare consulenza a tutte le madri interessate anche attraverso la sua associazione, “Nonsolociripà”, nata per diffondere e valorizzare la cultura ecologica del pannolino lavabile.
www.nonsolociripa.it
Chi volesse contattare Elena può scrivere a
Mauro ed Elena Turini
tano_1957@libero.it

Di seguito l’articolo, con la firma corretta!

Per tutte le mamme che trovano interessanti,
sono incuriosite, vorrebbero
ma non hanno il coraggio, oppure
amano alla follia il discorso pannolini
lavabili, ma vanno in crisi al momento
delle vacanze pensando a come faranno,
alla spesa per gli u&g, al fastidio
di smaltire sacconi di pannolini usati e
sporchi nelle località di vacanza: sono
sempre io, (o che barba arieccola!!!) la
mamma di 7 che usa i pannolini lavabili
con 3 figlioli in contemporanea. Beh, io
ormai i lavabili me li porto anche in vacanza,
in viaggio e in “uscita lunga”. E
come me anche le ragazze del’associazione
no-profit Nonsolociripà di cui
faccio parte (www.nonsolociripa.it), da
cui io stessa ho imparato tanto, a onor
della verità.
Siamo tutte appassionate della materia
in questione, ma anche noi abbiamo
cominciato semplicemente
dalla curiosità o dalla necessità, come
tutti a questo mondo. E siamo arrivate
anche a portarceli in vacanza, I pannolini
lavabili, felici e contente. Il come
e il perchè è presto detto.
Prima di tutto lo smaltimento dei rifiuti.
Soprattutto se nei posti di vacanza
come quelli dove vado io è d’obbligo
la raccolta differenziata della spazzatura:
quanti chili e chili in meno di
borse e borsoni mi evito di smaltire???
Non serve neanche fare un rapido calcolo:
è palese, con tre piccoli…
Poi, il risparmio.
Usi quelli che hai già a casa, te li porti
dietro, ok, occupano spazio in macchina,
va bene, ma ciò che risparmi
nell’acquistarli sul luogo di vacanza,
per quanto magari scegliendo i più
economici, ecco che lo puoi destinare
ad altro, avendo già fatto una spesa
duratura a suo tempo.
Spesso le nostre macchine sono spaziose
e insomma il borsone in più ”si
può fare” . Ci sono poi diversi trucchi
“da vacanza”, per l’ingombro. Mutandina
di pul, con dentro un inserto tipo
prefold (che sono versatilissimi nell’uso)
o addirittura lavette tipo ikea
piegate, che occupano pochissimo
spazio e costano poco, oppure ancora
teli di microfibra (tipo strofinacci) opportunamente
piegati ed inseriti sempre
nella nostra mutandina di pul. Per
il lavaggio: beh, credo che la maggior
parte di noi, vista la grandezza delle
nostre famiglie, va in vacanza in luoghi
dove una lavatrice c’è. Conosco
anche persone che li hanno lavati a
mano. Ma qui è a discrezione (e a
forza fisica permettendo), della
mamma di turno. È solo un’idea.
Insomma, è sempre il solito, “si puo
fare” e non è detto che a questo si associno
scenari apocalittici di montagne
di pannolini sporchi (in effetti a
casa mia così come credo a casa delle
socie dell’associazione le montagne
sono fatte di pannolini PULITI, di
tutte le fogge, colori e fantasie, perchè
dopo, se la cosa ti prende diventa una
passione e non di pannolini sporchi
deborbanti da ogni dove!), e non un
“si deve”. Però farlo si può veramente
e una volta presa la mano, come in
tutte le cose, pensare di portarseli in
vacanza non è più quella cosa così
strana, impensabile, impossibile, faticosa
che dal di fuori può sembrare.
Con buona pace del portafoglio, e con
un’occhio attento alle montagne di
spazzatura risparmiate da portare ai
cassonetti e all’ecologia (perchè no?
visti i tempi!)
Elena Turini