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Nove in famiglia con uno stipendio

Nove in famiglia con uno stipendio

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ieri, in vista di Gardaland, ci hanno intervistato telefonicamente e oggi l’articolo è sul Gazzettino -parte di Udine.
il link è
http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Udine&Codice=3521378&Data=2007-9-28&Pagina=5

e l’articolo è questo (sono riuscita a copiarlo )
ciao!
lucia di ud


Nove in famiglia con uno stipendio

La storia dei Grisan di Udine: genitori e sette figli, vivono tutti con la paga di un impiegato
di Antonella Lanfrit

Paolo e Lucia Grisan hanno sette figli, vivono a Udine in un appartamento di circa 120 metri quadri, con uno stipendio “da impiegato normale”. Paolo e Rosetta Corvo di figli ne hanno 8 e anche per loro, a Povoletto, le “entrate” sono quelle di uno stipendio. Da insegnante di religione.

Sono due delle 60 famiglie numerose che in provincia di Udine aderiscono all’associazione omonima diffusa in tutta Italia, nata per «sentirsi uniti e non derisi, per fare rete e farsi sentire nei confronti di uno Stato che – evidenzia Lucia Grison, da due anni coordinatrice della sezione udinese insieme al marito – disattende l’applicazione dell’articolo 31 della Costituzione italiana, laddove si garantisce una particolare tutela alle famiglie numerose».

Per tutti loro domenica ci sarà un’occasione speciale, quella di approdare a Gardaland potendo usufruire di tariffe scontate. «È da tempo che sollecitavamo questa iniziativa – racconta Lucia -, perché le nostre famiglie guardano solo da lontano le giostre che arrivano in città. L’appello è stato recepito, ma solo in parte, perché noi genitori entreremo gratis, mentre per i figli è prevista una riduzione». Meglio che niente ma, si osserva in casa Grisan, più logico sarebbe stato far entrare gratuitamente i bambini.

La fatica di far percepire la famiglia come risorsa e non come una realtà da spennare è continua e gli ostacoli da superare sono quotidiani e costanti. Lo dimostrano gli sforzi messi in atto dalla sezione udinese del sodalizio per concludere convenzioni con spacci, pizzerie, dentisti e librerie. «A Udine ne abbiamo siglate alcune – fa sapere Lucia Grisan -. Rappresentano un aiuto, ma le riduzioni si aggirano sul 10 per cento».

È per questo che “l’economia domestica” rappresenta un’impresa. «Alla fine del mese ci arriviamo, ma sul filo del rasoio», confessa Lucia. Bandita la pizza e il caffé fuori casa. No allo shopping se non è mirato, occhio vigile sulle offerte dei discount della zona, «dove si entra per comprare solo il prodotto in promozione». I vestiti del più grande si passano al più piccolo e non ci si offende se qualcuno offre gli abiti dismessi.

Insomma, una vita vissuta all’insegna di spese oculatissime, ma non per questo grigia e amara, sottolineano i coniugi Grisan che, dopo aver accolto sei figli propri, hanno trovato lo “spazio” anche per Yan Yan, arrivata in affido che aveva solo un mese. Doveva restare in casa per poco, ma ci abita già da otto anni. I sette fratelli studiano tutti, la più grande ha appena finito gli esami all’università, e suonano pure uno strumento: violino, fagotto, clarinetto. «Sognano camere più spaziose – ammette la mamma -, ma sono anche molto solidali e abituati a condividere».

Quando i coniugi Corvo si sentono chiedere se i loro otto figli siano stati tutti voluti, rispondono «che è un assurdo pensare che tanti figli possano venire al mondo per caso o per errore». Dietro a tanta bassa natalità, aggiungono «c’è un’assenza di fiducia, ma anche oggettive difficoltà economiche causate da una società che rema contro».

È per questo che la sezione udinese di “Famiglie numerose” ha appena spedito una lettera a quasi tutti i sindaci della provincia di Udine, con proposte dettagliate e concrete per efficaci politiche pro famiglia. «Siamo in attesa di verificare i benefici della “carta famiglia” regionale – dice la coordinatrice Lucia -, ma i fronti su cui è indispensabile intervenire sono ancora numerosi». A partire dalle tariffe per acqua, gas, luce e trasporti pubblici. «Se si facessero bene i conti – esemplifica in conclusione Lucia Grisan -, si scoprirebbe che una famiglia di nove persone consuma pro capite meno acqua di un single, ma le tariffe da sopportare sono ben altre».