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Noi non ci lasceremo mai

Noi non ci lasceremo mai

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Una storia che merita di essere letta, Federica rimane vedova a 35 anni il suo “Bovo”, come lo chiamavano gli amici scompare per un malore durante una partita di pallavolo. Lascia Federica e quattro bimbi piccoli. Poche settimane dopo Federica si accorge che aspetta il quinto figlio……

Presentazione del libro
22 febbraio ore 17,30
Libreria IBS
Ferrara – Piazza Trento Trieste

“Mi chiamo Federica Lisi Bovolenta, ho trentasette anni e cinque figli. Sono la moglie di Vigor Bovolenta, il campione di volley che in molti ricorderete, scomparso in campo il 24 marzo 2012. Vigor Bovolenta. Bovo per gli amici e per me. Quindici anni insieme. Poi lui se n’è andato. Se n’è andato senza lasciarmi. E senza lasciarmi istruzioni. Se n’è andato restando dentro la mia vita. Restando la mia vita.
“Bovo per sempre”, “Bovo nel cuore”, “Bovo in tutti noi”: scrivono così in certi striscioni durante le partite. Sono striscioni grandi, colorati, struggenti. Uno di questi è dentro di me.
“Bovo per sempre”. È proprio come una scritta incisa nella mia anima, e sta lì, anche quando il vento cambia, quando si ferma, quando fa paura. Il vento che a volte arriva e si porta via tutto quello che abbiamo, la parte più importante di noi, senza la quale ci sembra di non ricevere più vita, di non poter più crescere.
Ma poi non è così. Qualcosa resta sempre e si cresce ugualmente, come alberi le cui fronde si piegano verso il fiume anziché andare verso il cielo, come commedianti che accolgono l’improvviso colpo di scena. Si continua a giocare, a recitare; anche dal basso il cielo si vede lo stesso. Io, ora che lo so, cerco di non avere paura, di essere forte. È da oltre un anno che mi sforzo di esserlo ogni giorno. Ci sono momenti in cui penso che cederò e manderò tutto all’aria. Altri in cui penso che sarò più forte di qualunque cosa che mi possa capitare. Mi trovo sempre tra le due cose più estreme, la migliore o la peggiore. E alla fine quello che sento dentro mi riporta a lui, a Bovo per sempre.
Vorrei che da questo libro i miei figli comprendessero meglio chi era il loro papà, le cose che facevamo insieme, quelle in cui credevamo.
Vorrei vederli, alla fine di questa storia, semplicemente sorridere.”