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Nel giorno della festa della Santa Famiglia, auguri a tutte le famiglie

Nel giorno della festa della Santa Famiglia, auguri a tutte le famiglie

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Celebrare la festa della Santa Famiglia significa anzitutto compiere un atto di fede in quel nucleo originario di vita e di umanità che è la famiglia, a dispetto di tutte le cassandre che ne vorrebbero soltanto celebrare le esequie.
Tanta fiducia nella famiglia riposa non nella dipendenza dai sondaggi, ma dal progetto che Dio ha riservato ad essa e dal riscatto dalle contaminazione della colpa che Gesù ha compiuto di lei, vivendola, godendone, facendone culla della sua formazione umana.
La salvezza della famiglia passa pertanto dagli ingredienti che la scena odierna ha messo in campo.
Dal suo essere il luogo di maturazione e di crescita, come per altro viene dichiarato nel vangelo, perché Gesù cresceva in sapienza età e grazia; dove? Tra le braccia di Maria, al desco da lei imbandito ogni giorno, alla bottega di Giuseppe, nel gioco con i suoi coetanei. È qui che maturano i figli, ma non solo essi, i genitori, i coniugi, i nonni etc..
Dal suo essere nucleo di relazioni in cui il conflitto affiora, le divergenze prendono corpo, il desiderio di autonomia emerge, ma affrontati nell’amore, come nel rispetto dei ruoli e dei compiti, vengono risolti. Anche da questo punto di vista l’episodio del ritrovamento di Gesù fra i dottori del tempio (Luca 2,41-52) è esemplare. Probabilmente Gesù non fu un figlio facilissimo da “gestire”, mostrando da subito una spiccatissima propensione per le cose del Padre suo, anche a rischio per le ansie di padre e madre terreni! Non di meno egli riaffermò la sua vocazione nella soggezione ai suoi genitori!
Dal suo essere comunità ampia, allargata, in cui oltre genitori e figli, compaiono anche nonni, zii, cognati, cognate, nuore generi, suocere, cugini, parenti e amici. E non semplice unità biologica, largitrice dei primi servizi di sussistenza, famiglia nucleare destinata ad essere travolta nell’impatto con una società in cui il singolo si sperde. Famiglia allargata che media invece il passaggio dalla relazione con i genitori, al più ampio contatto con la comunità civile e lavorativa. Migliore antidoto all’individualismo dei nostri tempi, in cui la persona non è inserita in una trama di relazioni, ma soggetto isolato nella difesa del proprio spazio vitale.
Dal suo essere luogo in cui soprattutto i genitori risultano testimoni di una fede, di una chiesa, di una tradizione, in cui ci si rispecchia, non per custodire delle ceneri o dei relitti, ma per fare sempre ardere la fiamma di una vita cristiana intensa.
Dal suo divenire in questo modo non soltanto la casa dell’uomo, ma la casa di Dio qui in terra.
Che anche la nostra famiglia realizzi queste prerogative, sia luogo in cui la persona possa essere aiutata a crescere, dove il giovane maturi, dove si realizzi una comunione allargata, in cui si possano incontrare nuovi fratelli e nuove sorelle, nuovi congiunti e qualche volta anche dei padri spirituali.
Buon Natale a tutti e buon santo Stefano, ricordando chi porta questo bellissimo nome.

P. Guido Bendinelli O.P.