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MAMMA INSEGNANTE SCRIVE A MONTI: AIUTATECI!

MAMMA INSEGNANTE SCRIVE A MONTI: AIUTATECI!

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Trent’anni di lavoro nella scuola, 4 figli adolescenti da seguire e nessuna agevolazione: è il ritratto di XXX, mamma insegnante che scrive al Presidene del Consiglio Monti e ai Ministri Fornero e Bersani un accorato appello perché riconoscano alle mamme numerose il diritto di accedere alla pensione con un bonus in base ai figli messi al mondo, così come richiesto da ANFN nell’ultima campagna di Roma.
Pubblichiamo la lettera di XXX per riportare d’attualità un tema che rappresenta la quotidianità di tutte le mamme numerose con un impiego…

Le chiedo un po’ di attenzione per la mia storia che sto per scriverle che è particolare ma anche perché sto cercando di dare voce a tante mamme di famiglie numerose e lavoratrici che come me non hanno neppure il tempo di capire ,di protestare o arrabbiarsi per tutte le ingiustizie che stiamo subendo, e continuano nel silenzio a dare sostegno e fiducia ai propri figli ed al marito in una società che non ama la famiglia.

• Se avessimo più tempo andremmo in piazza,verremmo ancora di più a Roma a farci ascoltare ,ringrazio tutte le mamme che fino ad ora sono riuscite ma tante come me non hanno potuto ma la rabbia per le promesse mancate è molta mi creda!

• Mi chiamo XXX sono una madre di 4 quattro figli: uno di 16 e 3 gemelli di tredici anni .Sono sfinita e preoccupata per il mio ed il loro futuro. Faccio l’insegnante di Scienze Motorie e Sportive.(e mi ritengo fortunata rispetto ad altre)

• Sono nata e vissuta a Ferrara (Emilia Romagna) fino a 18 anni poi ho frequentato l’università ad Urbino (Marche), mi sono Laureata con lode a 21 anni poi ho conseguito una specializzazione mentre iniziavo a lavorare.

• In seguito mi sono trasferita nel Veneto perché vinsi un concorso a 24 anni, ed in questa regione sto crescendo i miei figli.

Ciò che consigliate ai giovani oggi, l’ho fatto 30 anni fa ma per cosa?

• Ho dato tanto, forse di più di quel che potevo, volevo una famiglia ma ora dopo 30 anni di lavoro mi trovo 4 figli adolescenti da seguire e nessuna agevolazione per essere stata madre lavoratrice,
• non vado a lavorare per fare carriera, non posso, il mio cervello è già troppo affollato da 15 anni di pensieri per la cura ed i bisogni quotidiani dei miei figli, ma secondo la legge attuale dovrò stare in questa condizione per almeno altri 15 anni se vorrò un minimo di pensione, solo a scriverlo mi sento male.

• Fino a due anni fa potevo contare sulla collaboratrice domestica rumena, (regolarmente retribuita) ma lei che ha 4 figli come me, è andata in pensione prima perché lo Stato Rumeno agevola le mamme con molti figli e le riconosce diversi anni di anticipo pensione per ogni figlio avuto !,ed invece io che le lasciavo quasi metà del mio stipendio dovrò continuare a lavorare ma a tempo ridotto,perché non c’è la faccio più a pagare una domestica e a lavorare a tempo pieno!

Come lavoratrici abbiamo meno tutele delle nostre cugine rumene!

• Ho pensato di trasferirmi in Francia, se mio marito potesse lavorare là, potrei dedicarmi alla gestione famigliare e con 4 figli percepirei più assegni stando a casa che in Italia andando a lavorare e sentirmi discriminata e spesso umiliata perché ho 4 figli (bravissimi)

• L’associazione Famiglie Numerose di cui siamo soci, sta cercando da tanti anni di far capire la difficile situazione di chi in Italia costruisce silenziosamente famiglia ma… tutto tace.

• vengono ascoltati, gli esodati …,

• vengono retribuiti gli industriali… che fanno disastri ambientali

• ma non si ascoltano le madri lavoratrici…con prole numerosa!

• noi madri a tempo indeterminato con molti figli non abbiamo le forze di metterci in piazza perciò lasciamo spesso parlare i mariti che nella loro amorevolezza cercano di essere dei portavoce efficaci, ma non abbastanza così, oggi ho deciso di regalarmi del tempo per scriverLe con il cuore in mano e di unire il mio grido di sconforto a tutte le altre mamme che mi hanno preceduto.

• Ma come pensa che insegnerò fino a 65 anni? Anzi sarò ancora abile per lavorare con dei ragazzini? E, se potessi licenziarmi, come farei a dare ai miei figli un’adeguata istruzione e formazione con il solo stipendio di mio marito?

• Mi sento tradita da uno Stato Patrigno che sa punire i deboli e non riesce a contrastare i bulli e, siccome hanno la voce grossa, li tratta con calma e dolcezza! Li rispetta regalando denari ed opportunità.

Vorrei ricevere una sua proposta concreta sulla situazione delle mamme di prole numerosa.

Considerateci un po’ come fossimo esodati a causa di esagerate risorse spese per creare uomini e donne responsabili che sanno vivere insieme perchè sono nati in grandi famiglie con progetti di vita solidali e non casuali.
Trovateci una collocazione nel programma pensionistico, ma salvateci da una morte certamente prematura, perché noi siamo mamme controtendenza, tenaci, ma non siamo in grado di usare le strategie diplomatiche di tante associazioni di categoria.
Abbiamo un solo unico grande cuore, tanto affaticato e deluso.
Provi a mettersi nei nostri panni per un giorno e capirà.
Lei, che ben conosce il mondo del lavoro, non troverà una situazione peggiore della nostra:
1. siamo trasversali a tutte le categorie di lavoratori
2. siamo politicamente eterogenee e non rappresentate
3. non abbiamo tempo di comunicare fra noi
4. la nostra priorità è la famiglia stessa e non noi ma senza di noi la famiglià sarà schiacciata dall’individualismo dilagante.

Tutte noi abbiamo creduto nella vita e in questo stato in cui siamo nate e che ci ha promesso doveri e diritti. Ma ora ci lascia solo molti doveri.

Attendo con ansia una proposta operativa per diminuirci la permanenza al lavoro perché siamo molto usurate e per noi 35 anni di lavoro erano già troppi.aiutateci !!!!!!!!!!!!!!!!