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Le proposte Anfn per la legge di bilancio 2025: Legge delega sulle famiglie numerose

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Parte 5: LEGGE DELEGA SULLE FAMIGLIE NUMEROSE

Nell’ultimo dei cinque articoli che illustrano le proposte Anfn per la legge di Bilancio 2025, presenteremo le proposte dell’associazione per una legge delega specifica sulle famiglie con almeno tre o più figli. Segnaliamo che molte delle proposte sono arrivate direttamente da segnalazioni di famiglie associate.

Il Governo ha previsto nel NADEF 2023 (Nota di Aggiornamento Documento di Economia e Finanza – pag. 19), un disegno di legge specifico denominato “Misure per il sostegno alle famiglie numerose”.

Il disegno di legge purtroppo non si è concretizzato nel corso del 2024, in quanto è stato dato corso ad altre priorità; auspichiamo quindi venga nuovamente riproposto nel NADEF 2024, in modo che nel 2025 il disegno di legge possa essere finalmente approvato.

Abbiamo a tale scopo individuato diverse misure a sostegno delle famiglie numerose, intendendo per tali quelle dai tre figli in su.

Alcuni di questi interventi possono essere già direttamente inseriti nella legge di bilancio 2025, in attesa dell’auspicato disegno di legge sulle famiglie numerose.

Carta Famiglia
PREMESSA: Vedi precedente articolo: Le proposte Anfn per la legge di bilancio 2025: Carta famiglia

PROPOSTA: Introduzione della Carta Famiglia per le famiglie con almeno 3 figli a carico.

Acquisto auto 6 e più posti: Iva agevolata, esenzioni bollo e imposta passaggio di proprietà
PREMESSA: La nascita del 4’ figlio comporta automaticamente la necessità di acquistare un auto adeguata a trasportare almeno 6 persone. Questo comporta un esborso oneroso, soprattutto se ci si rivolge alle auto di nuova immatricolazione. Poiché tuttavia la nascita di un figlio riduce il potere di acquisto della famiglia, spesso le risorse disponibili non sono sufficienti per l’acquisto di una nuova autovettura, e così le famiglie si rivolgono sul mercato dell’usato, con mezzi spesso anche datati e inquinanti.

PROPOSTA: Estensione alle famiglie con sei componenti, come da stato di famiglia, delle agevolazioni previste per l’acquisto auto per le persone con disabilità, in particolare:

  • Iva agevolata al 4% sull’acquisto;
  • Esenzione dal bollo auto;
  • Esenzione dall’imposta di trascrizione sui passaggi di proprietà.

L’esenzione dal bollo auto e dall’imposta di trascrizione sui passaggi di proprietà andrà estesa anche agli acquisti di autovetture usate.

L’IVA agevolata sui nuovi acquisti non preclude gli eventuali incentivi statali previsti per le auto ecobonus.

Patente gratuita D e/o D1 per famiglie con più di 9 componenti
PREMESSA: Per gli autoveicoli adibiti al trasporto di persone con numero di posti superiori a 9, è necessaria la patente D o D1. Per le famiglie numerose con 8 o più figli questo comporta un aggravio di spesa che si aggiunge alla necessità di dover cambiare auto.

PROPOSTA: Esenzione dei costi statali per il rilascio della patente D e/o D1 per i maggiorenni facenti parte di nuclei familiari con almeno 10 componenti, come da stato di famiglia.

Pensioni per le mamme lavoratrici
PREMESSA: Sin dalla sua nascita, nel 2004, l’Associazione Nazionale Famiglie Numerose proponeva il riconoscimento di contributi figurativi per le mamme lavoratrici, sulla base del presupposto che le pensioni vengono pagate dal lavoro dei figli.

Ma non c’è soltanto questo importante principio.

Tante mamme lavoratrici, soprattutto quelle con più figli, vedono il raggiungimento della pensione come una soluzione alle numerose difficoltà che incontrano, sempre maggiori, per conciliare gli impegni lavorativi con quelli del lavoro.

Molte madri “over 55”, infatti, oltre ad essere lavoratrici, svolgono contemporaneamente compiti di cura in qualità di madri, di nonne e anche di figlie dei genitori anziani. Il raggiungimento della pensione rappresenta un traguardo importantissimo per consentire loro di svolgere in maniera più efficace e serena questi fondamentali compiti di cura.

Vorremmo così far presente come le mamme lavoratrici con almeno tre figli rientrano tra quelle che prioritariamente necessitano di un intervento agevolativo nell’uscita dell’attività lavorativa, per diversi motivi:

– per i molteplici compiti di cura che spesso ricoprono contemporaneamente;

– per aver messo al mondo quei figli che, con il loro lavoro, come detto precedentemente, pagheranno le nostre pensioni;

– per aver spesso rinunciato a percorsi di carriera, o più facilmente aver dovuto fare ricorso al part-time (specie in presenza di più figli), con conseguente penalizzazione del montante contributivo;

– per dare un segnale anche sul fronte delle politiche di natalità, oggi sempre più essenziali per il futuro del nostro Paese. A questo proposito ricordiamo che oggi molti giovani non fanno figli perché hanno i genitori che lavorano entrambi e non sono in grado di poter accudire i nipoti, come spesso prima accadeva;

– per riconoscere in questo modo un piccolo e limitato, ma importante, riconoscimento economico al lavoro di cura familiare.

Non ci piace definire quello della mamma con più figli come ‘lavoro usurante’, perché comunque viene svolto con amore e dedizione; ma sicuramente il riconoscimento come categoria protetta renderebbe giustizia al tempo che, anziché essere dedicato a viaggi o palestre, o comunque al proprio benessere, è stato dedicato ai figli e ai nipoti, ossia al benessere degli altri.

Attualmente il sistema pensionistico riconosce solo in due casi la maternità alle donne lavoratrici:

  • Uno sconto pari a 4 mesi per ogni figlio, con un massimo di 12 mesi, sulla età prevista per la pensione di vecchiaia;
  • L’accesso a Opzione donna (in scadenza al 31.12.2024) prevede un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni, e un’età anagrafica di almeno 61 anni, ridotto di un anno per ciascun figlio, nel limite massimo di due anni.

I limiti previsti rappresentano peraltro una sorta di discriminazione per le ‘mamme numerose’, in quanto i figli successivi al terzo, per la pensione di vecchiaia, e al secondo, per opzione donna, non vengono minimamente considerati.

Una ulteriore segnalazione riguarda quelle madri di famiglie particolarmente numerose (6 e più figli) che, per provvedere ai fondamentali compiti di cura ed educazione dei tanti figli, hanno rinunciato al lavoro e non hanno quindi copertura pensionistica, dovendo quindi dipendere interamente sulla pensione del coniuge. Il fondamentale lavoro domestico, per le famiglie ultra numerose sicuramente più faticoso del lavoro ‘normale’, oggi non viene considerato dallo Stato.

PROPOSTA:

1) Riconoscimento della categoria delle madri lavoratrici con almeno tre figli a carico per l’adesione a Opzione Donna a partire dai 58 anni, con riconoscimento di un anno di contributi figurativi per ogni figlio. Nel caso Opzione Donna non venga rinnovata, a favore di altre iniziative (es. quota 41), andranno previsti opportune mitigazioni per le lavoratrici madri con tre e più figli sulla base di quanto proposto per opzione donna;

2) Eliminazione del tetto sulla pensione di vecchiaia (4 mesi per ogni figlio con un massimo di 12)

3) Riconoscimento della pensione minima, al raggiungimento dei requisiti previsti per la pensione di vecchiaia, per le mamme con 6 o più figli, compresi anche gli adottivi e affidati.

PREMESSA: Attualmente sono previste detrazioni per le spese sostenute dagli studenti universitari iscritti a un corso di laurea di un’università situata in un Comune diverso da quello di residenza per canoni di locazione derivanti da contratti stipulati o rinnovati in base alla legge che disciplina le locazioni di immobili ad uso abitativo (legge 9 dicembre 1998, n. 431), o per canoni relativi ai contratti di ospitalità, nonché agli atti di assegnazione in godimento o locazione, stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fini di lucro e cooperative. Per fruire della detrazione l’università deve essere ubicata in un Comune distante almeno 100 chilometri dal Comune di residenza dello studente e comunque in una Provincia diversa oppure nel territorio di uno Stato membro dell’Unione europea o in uno degli Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo con i quali sia possibile lo scambio di informazioni. La detrazione spetta anche se le spese sono state sostenute per i familiari fiscalmente a carico. L’importo da indicare nel rigo non può essere superiore a 2.633 euro, indipendentemente dal numero dei figli potenzialmente interessati al beneficio. Questo limite è particolarmente discriminatorio nei confronti di chi ha più figli nella medesima situazione.

PROPOSTA: L’importo di 2.633 viene esteso ad ogni componente a carico del nucleo familiare.

PREMESSA: La spesa per i libri di testo aumenta ogni anno, con il paradosso che spesso eventuali testi usati di pochi anni, utilizzati dai fratelli, non sono più validi. Se poi i fratelli e le sorelle frequentano scuole superiori differenti, è impossibile il riutilizzo dei libri di testo. Di fatto, quello dei libri di testo è un costo puro annuale, moltiplicato per il numero dei figli. Spesso un salasso per tante famiglie.

PROPOSTA: Introduzione di un bonus libri scolastici per le famiglie con tre o più figli finalizzate all’acquisto di libri di testo.

Viaggi di istruzione
PREMESSA: Per facilitare la partecipazione degli studenti a viaggi di istruzione e uscite didattiche, il Ministero dell’Istruzione ha istituito un fondo di 50mln. da destinare alle famiglie con ISEE fino a 5.000 euro (https://unica.istruzione.gov.it/it/strumenti/welfare-e-comunita/viaggi-di-istruzione). Tale soglia è particolarmente limitativa per le famiglie numerose, stante le iniquità delle scale di equivalenza ISEE.

PROPOSTA: Costituzione di un fondo aggiuntivo di 25mln. da destinare esclusivamente alle famiglie numerose con almeno 3 figli e soglia ISEE da 5.000 a 12.500 euro

Bonus spese odontoiatriche e oculistiche per Famiglie Numerose
PREMESSA: Per molte famiglie con più figli l’accesso a cure dentistiche e oculistiche risulta spesso oneroso, con il risultato che vengono spesso rimandate o mai eseguite.

PROPOSTA: Introduzione di un bonus a copertura delle spese odontoiatriche e oculistiche per le famiglie con tre o più figli, al di sotto di determinati parametri ISEE.

Bonus centri estivi per Famiglie Numerose
PREMESSA: Per molte famiglie l’accesso ai centri estivi risulta spesso oneroso, con il risultato di dover rinunciare a questo importante servizio di sostegno alle famiglie.

PROPOSTA: Introduzione di un bonus a copertura delle spese di iscrizione ai centri estivi per le famiglie con tre o più figli, al di sotto di determinati parametri ISEE.

Bonus Trasporti per Famiglie Numerose
PREMESSA: L’acquisto di un abbonamento per i trasporti pubblici per ogni figlio, diventa oneroso per le famiglie con più figli. Laddove esistono contributi a livello locale, viene considerato l’ISEE che, come ripetutamente segnalato dalla Associazione Nazionale Famiglie Numerose, non riconosce un peso adeguato ai figli.

PROPOSTA: Introduzione di un bonus a copertura dell’acquisto di abbonamenti per il trasporto pubblico per le famiglie con tre o più figli, al di sotto di determinati parametri ISEE.

Bonus turismo per Famiglie Numerose
PREMESSA: Le vacanze per le famiglie con tre o più figli, laddove riescano a farle (e sono tante quelle che non se le possono permettere), sono spesso diverse da quelle degli altri, in quanto più onerose di quelle di altre tipologie di famiglia. Mentre infatti una famiglia con 1 o 2 figli può usufruire di una scontistica importante, facendo dormire i figli nella stessa camera, il terzo figlio e i successivi impongono l’utilizzo di una camera aggiuntiva, con aggravio importante dei costi e inevitabile perdita dei benefici previsti per le famiglie con 1 o 2 figli. Non a caso le vacanze delle famiglie numerose avvengono quasi esclusivamente in appartamenti in affitto.

PROPOSTA: Introduzione di un bonus vacanze per le famiglie con tre o più figli finalizzate alle spese di vitto e alloggio in località turistiche italiane differenti dal proprio comune di residenza.

Bonus nascite: sgravi per aziende
PREMESSA: Alcune aziende hanno iniziato ad introdurre un bonus per i nuovi nati dei propri dipendenti. Gli importi prevedono una decontribuzione nei limiti dei 3.000 euro previsti per il welfare aziendale.

PROPOSTA: Incremento del limite di welfare aziendale soggetto a decontribuzione da 3.000 a 9.000 euro, se finalizzato alla erogazione di bonus nascite, per i lavoratori e lavoratrici con almeno 3 figli a carico.

Permessi retribuiti per visite mediche
PREMESSA: Oggi per le malattie del figlio esistono due tipi di permessi:

  • Permessi per malattia del figlio di età inferiore a tre anni: i genitori, alternativamente, hanno diritto a permessi retribuiti per un periodo corrispondente alla malattia del figlio. Il permesso è di un giorno per ogni giorno di malattia del figlio.
  • Permessi per malattia del figlio di età compresa tra tre e otto anni: i genitori, alternativamente, hanno diritto a permessi retribuiti per un massimo di 5 giorni lavorativi all’anno per ogni figlio.

Nei permessi tuttavia non sono considerate le visite mediche, che spesso portano via diverse ore di assenza dal posto di lavoro considerando gli spostamenti lavoro – casa – ambulatorio e viceversa.

PROPOSTA: Introduzione di ulteriori 2 giorni l’anno di permessi per ogni figlio fino all’età di otto anni, da utilizzare a ore, per le visite mediche. Da introdurre in via sperimentale per i lavoratori e lavoratrici con almeno tre figli a carico.

Iva gas domestici
PREMESSA: Superate le agevolazioni temporanee pandemia e post-pandemia, sui consumi di gas viene ripristinata l’aliquota IVA calcolata in base ai consumi ovvero viene applicata l’aliquota IVA al 10% sui primi 480 smc consumati all’anno. Superata questa soglia di consumo viene applicata l’IVA ordinaria al 22%.

PROPOSTA: Si richiede che per le famiglie numerose con tre o più figli, soggette ovviamente a maggiori consumi in relazione agli spazi abitativi occupati e vissuti:

  • Applicazione dell’aliquota I.V.A. agevolata 10% su tutta la quantità consumata annualmente. Soppressione della Addizionale Regionale Civile ora applicata oltre i 480 smc consumati (€ 0,005165 /mc + IVA 22%)
  • Soppressione Imposta Erariale Civile ora applicata oltre i 480 smc consumati (€ 0,170000 /mc + IVA 22 %)

Spese per attività sportive praticate dai ragazzi.
PREMESSA: È possibile portare in detrazione le spese sostenute per l’iscrizione annuale e l’abbonamento, per i ragazzi di età compresa tra 5 e 18 anni (anche se compiuti nel corso del 2023 la detrazione spetta per l’intero anno d’imposta – circolare n. 34/E del 4 aprile 2008), ad associazioni sportive, palestre, piscine ed altre strutture e impianti sportivi destinati alla pratica sportiva dilettantistica. La detrazione spetta anche se le spese sono state sostenute per i familiari fiscalmente a carico (ad esempio figli). L’importo da considerare non può essere superiore per ciascun ragazzo a 210,00 euro.

PROPOSTA: soppressione dei limiti di età e rivalutazione / adeguamento importo detraibile al costo della vita.

Conservatori e AFAM (Istituzioni Alta Formazione Artistica Musicale Coreutica)
PREMESSA: Con reddito inferiore a 36.000€ si può detrarre il 19% della spesa fino a un massimo di 1000€ per i figli di età compresa tra i 5 e 18 anni. La misura danneggia il ceto medio ed è limitata alla età anagrafica dei figli.

PROPOSTA: Eliminare i limiti anagrafici, innalzare il limite reddituale ad € 100.000, incrementare la misura massima detraibile con adeguamento al costo attuale della vita.

Fondo di garanzia per mutui, surroghe e rinegoziazioni
PREMESSA: Con la legge di bilancio 2024 ( legge 30 dicembre 2023, n. 213, art. 1, commi da 8 a 13) il fondo di garanzia Consap per i mutui prima casa è stato esteso alle surroghe e alle famiglie con tre e più figli, con garanzia e limiti ISEE crescenti al numero dei figli. Rimangono tuttavia esclusi i finanziamenti diversi da quelli per la prima casa. Le famiglie numerose, come si sa,

devono stare molto attente a far quadrare i conti a fine mese. Quando arriva una spesa imprevista, come il dentista, oppure una nuova nascita, come ad esempio il quarto figlio che ti obbliga a cambiare auto, oppure un momento importante come l’università o il matrimonio dei figli, spesso non ci sono abbastanza risparmi per farvi fronte. E quindi ci si rivolge alle banche per un prestito personale, o per un mutuo ipotecario aggiuntivo a quello acceso per l’acquisto della casa.

Qui, purtroppo, rientrano in scena gli ‘algoritmi della denatalità’, denunciato dalla nostra associazione (Avvenire 22 novembre 2023Avvenire 29 novembre 2023) in base alla quale ogni figlio aggiuntivo riduce la ‘bancabilità’ dei richiedenti. Spesso, quindi, l’accesso a tali prestiti, fondamentali per le famiglie numerose, non vengono concessi. Costringendo quindi le famiglie stesse a delle rinunce, oppure a ricorrere a finanziamenti ‘alternativi’.

PROPOSTA: Si richiede l’estensione della garanzia ai finanziamenti finalizzati alle spese familiari per i figli.

Tari
PREMESSA: Le tariffe della TARI (la tassa sui rifiuti) è commisurata ai metri quadrati e al numero dei componenti. Questa componente, se da un lato è giustificata dal fatto che più persone producono più rifiuti, non considera però adeguatamente i comportamenti virtuosi, a livello ambientale, delle famiglie con più figli, quali ad esempio:

– la pratica del riuso;

– l’utilizzo a livello alimentare di confezioni famiglia con imballaggi di poco superiori a quelle dei nuclei con pochi componenti;

– il riciclo degli scarti alimentari, comunque limitati perché c’è sempre qualcuno in famiglia che finisce gli avanzi degli altri.

Molte regioni non adeguano la tassazione della raccolta differenziata dei rifiuti in base al numero di persone che abitano nella casa. Spesso il numero dei ritiri del secco, o la semplice consegna dei sacchetti per la differenziata, non tengono conto del numero dei componenti: sono uguali indipendentemente dalla tipologia del nucleo.

Gli studenti universitari fuori sede pagano due volte la TARI: nel comune dove studiano, ed in quello dove risultano residenti.

PROPOSTA: Intervento normativo del Governo finalizzato a introdurre nei regolamenti comunali:

– mitigazione della componente legata al numero dei componenti il nucleo familiare, con l’adozione di un fattore famiglia ridotto

– riconoscimento di numero di ritiri e consegna sacchetti in funzione del numero dei componenti

– esenzione temporanea degli studenti universitari ai fini TARI nel nucleo familiare di residenza

Famiglie Numerose come categoria lavorativa protetta
PREMESSA: La mancanza di lavoro è un dramma per qualsiasi persona; quando però il lavoro viene perso da un padre o una madre di famiglia, con 3, 4 o più figli a carico, il dramma si moltiplica all’ennesima potenza. Se poi si hanno cinquant’anni, e sei troppo vecchio per le aziende, e troppo giovane per la pensione, il dramma si amplifica ulteriormente.

PROPOSTA: si propone di inserire i genitori con più figli a carico in corsie preferenziali per l’accesso al lavoro, attraverso liste assimilabili alle categorie protette, oppure prevedendo benefici specifici alle imprese che li assumono. Riconoscimento di un punteggio aggiuntivo per la partecipazione a concorsi statali, che tenga conto del numero dei figli a carico. Ricordiamo che già in passato esisteva una legge (legge 27 giugno 1961, n. 551, denominata ‘Provvedimenti a favore delle Famiglie Numerose’, abrogata dal ministro Calderoli nel 2009 tra le leggi definite inutili), che, oltre a benefici per la casa, agevolazioni in materia scolastica e fiscale, prevedeva anche un accesso facilitato per l’addestramento professionale e gli uffici di collocamento.

Passaporti
PREMESSA: Il costo per il rilascio del passaporto ammonta a 116 euro. Se una famiglia deve recarsi all’estero, questo costo diventa proibitivo per le famiglie numerose, perché il costo deve essere moltiplicato per 5,6,7, etc. componenti. Diventa quindi uno dei principali motivi per cui spesso le famiglie numerose devono rinunciare a viaggiare all’estero, creando peraltro anche discriminazione verso i figli delle famiglie numerose, che così non possono usufruire di queste opportunità.

PROPOSTA: Esenzione costo rilascio passaporto per tutti i minori facenti parte di famiglie con tre o più figli.

Assistenza sanitaria
PREMESSA: L’attuale sistema di esenzioni dal ticket considera:

  • La presenza di determinate patologie
  • Il riconoscimento dello stato di invalidità
  • Altri casi particolari come: gravidanza, diagnosi precoce tumori, HIV
  • Particolari situazioni di reddito associate all’età o alla condizione sociale.

In quest’ultima categoria, rientrano:

  • Disoccupati e familiari a carico (cod. E02)
  • Titolari di pensioni sociali e familiari a carico (cod. E03)
  • Titolari di pensioni al minimo di età superiore a 60 ani e familiari a carico con reddito anno inferiore a 8.263,31, incrementato a 11.362.05 in presenza del coniuge e di ulteriori 516.46 per ogni figlio a carico (cod. E04)
  • Cittadini di età inferiore a 6 anni e superiore a 65 anni, con nucleo familiare con reddito annuo complessivo non superiore a 36.151.98 euro (cod. E01).

In questo contesto, le famiglie numerose non solo non vengono considerate, ma sono anche fortemente discriminate, in quanto il limite di reddito rimane lo stesso sia in assenza di figli a carico, sia in presenza di 3,4,5…n figli. Trentaseimila euro di reddito consente a un pensionato solo di vivere dignitosamente, ma per una famiglia con due genitori e diversi figli a carico, significa rischiare di entrare nella fascia di povertà.

PROPOSTA: Limitatamente alle famiglie con tre e più figli, il limite di reddito definito dal codice E01 viene incrementato di 6.000 euro per ogni figlio, a partire dal primo.

Clausola generale
Nel computo dei figli, ai fini delle agevolazioni richieste, considerare tutti i figli a carico presenti nel nucleo familiare (non solo i figli minorenni).

a cura della Direzione Politica Anfn


 

Si conclude con questo articolo la presentazione delle proposte della Associazione Nazionale Famiglie Numerose per la legge di bilancio 2024. Le proposte sono state presentate al Ministero della Famiglia, e sono a disposizione di cittadini, parlamentari, associazioni e chiunque voglia promuoverle in maniera attiva affinché possano concretizzarsi in atti concreti nella prossima legge di bilancio.

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