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Le famiglie numerose come potenziali super-spreader

Le famiglie numerose come potenziali super-spreader

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Nell’ultimo periodo con la diffusione della pandemia Covid-19 si sono impiegati nuovi termini legati alla capacità di diffusione del virus. Uno di questi è il termine “super-spreader” letteralmente tradotto come super diffusori. Cos’è un super-spreader?
La parola indica genericamente un individuo insolitamente contagioso che è stato infettato da una malattia. Nel contesto del coronavirus, gli scienziati non hanno individuato il numero di contagi che un soggetto deve causare per essere qualificato come super diffusore, ma in generale questo supera di gran lunga i due o tre individui che i ricercatori hanno ipotizzato che il paziente medio infetto potesse a sua volta infettare. Estendendo il termine suddetto non ai contagi effettivi ma alle persone che un’eventuale positività potrebbe mandare in quarantena con l’imminente apertura delle scuole le famiglie numerose rappresentano un ipotetico super diffusore.

Secondo le ultime indiscrezioni (riportate da alcuni giornali)  le nuove linee guida della ministra della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina potrebbero prevedere che:  “in caso di sospetto contagio si dovrebbero chiamare i genitori, si mettono in comunicazione con il Dipartimento di Igiene Territoriale, e si farà il tampone. Nel caso positività, grazie al registro dei contatti si capirà quante persone devono andare in quarantena”. Applicando alla lettera la procedura suesposta, quando si presenteranno i primi colpi di tosse di stagione capiremo se queste linee guida sono in grado di innescare una reazione a catena in grado di bloccare il funzionamento delle scuole.

Pensateci bene: alla luce di queste prescrizioni, anche tralasciando (per assurdo) la relazione con i genitori, la quarantena di un figlio finisce per dipendere non solo dalla sua condizione sintomatica, ma anche da quella dei suoi compagni di classe. E dei loro fratelli. E dei compagni di classe dei loro fratelli. E dei fratelli dei compagni di classe dei loro fratelli. E dei compagni di classe dei fratelli dei compagni di classe dei loro fratelli, e così via……

Considerando la realtà delle famiglie numerose, spesso con 6 – 8 figli, qualora almeno uno risultasse direttamente o indirettamente coinvolto in una situazione di contagio, il numero di persone che verrebbero mandate in quarantena potrebbe essere un numero elevatissimo. Si faccia ad esempio il caso di una famiglia con 6 figli frequentanti scuole di diverso ordine e grado, in diverse sedi scolastiche: il contagio diretto o indiretto (in classe con un bambino positivo) di uno dei figli innescherebbe la quarantena di tutta la famiglia e degli altri figli e dei relativi compagni di classe. Se uno dei genitori dovesse essere un insegnante c’è il rischio che l’intera scuola dove lavora, differente da quella di uno dei figli potenziale anello di contagio, venga messa in quarantena assieme alle scuole di tutti gli altri figli. È chiaro che in una situazione tale, considerando scuole con un numero medio di 150 alunni, alla famiglia numerosa in questione potrebbe corrispondere un numero di contatti da mettere in quarantena anche superiore alle 1000 persone!

In definitiva, non sappiamo ancora se le scuole riapriranno davvero il 14 settembre o, in alcune regioni, il 22. Ma, se anche fosse, con questi approcci di contenimento della diffusione del virus siamo abbastanza convinti che richiuderanno immediatamente e siamo certi che, soprattutto per le famiglie numerose, si prospetta un anno scolastico da incubo.

Silvia e Emilio Ghiani
Anfn Sardegna