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La Ministra Bonetti di fronte ai timori delle famiglie numerose

La Ministra Bonetti di fronte ai timori delle famiglie numerose

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Il commento del nostro presidente, Mario Sberna, dopo l’incontro con Elena Bonetti, Ministro per le pari opportunità e la famiglia.

 

Comunicato stampa

L’articolo 31 della Costituzione: ancora una volta Anfn lo ha ricordato alla prof. Elena Bonetti, Ministro per le Pari Opportunità e per la Famiglia.

Una delegazione formata dal presidente Mario Sberna oltre a Carlo Dionedi, Alfredo Caltabiano e Paolo Moroni oggi è stata ricevuta a Roma dal Ministro insieme ad alcuni collaboratori. Prima di parlare di assegno unico, abbiamo premesso due aspetti fondamentali: dal 2005 al 2020 la povertà assoluta delle famiglie numerose è passata dal 3,8% del 2006 al 20,7% del 2020; allo stesso tempo sono sempre meno le donne che fanno più di due figli. Questo rappresenta un più che valido motivo per investire in positivo ed in maniera importante sulle famiglie numerose.

Riguardo all’assegno unico, tanti punti oscuri e tanti timori. A partire dal fatto che la legge-delega amplia di parecchio la platea dei beneficiari: cosa positiva di per sé, perché riceveranno l’assegno anche lavoratori autonomi e incapienti.
Ma se aumentano i beneficiari, devono crescere – e di molto – le risorse destinate all’assegno unico. E invece anche la Ministra riconosce che, se non si alza lo stanziamento, diverse famiglie non avranno benefici reali e dovranno ricorrere alla clausola di salvaguardia, che peraltro finora è solo una promessa, ma non esiste ancora nella normativa.

Abbiamo citato uno studio autorevole che afferma che il 30% delle famiglie al momento subirebbe una perdita dalla riforma e abbiamo portato alcune simulazioni basate su importi ipotizzati da un team di esperti vicini al Partito Democratico.
Da queste si vede molto bene che le uniche famiglie numerose che avranno un miglior trattamento con l’assegno unico sono solo quelle con redditi medio-alti oltre naturalmente a quelle di lavoratori autonomi e incapienti.

Una nota stonatissima a cui si spera che il Governo ponga rimedio nei decreti attuativi. Qualunque padre di famiglia infatti sa che, se il cibo a disposizione è sempre quello, ma aumentano le bocche da sfamare, bisognerà favorire e tutelare i figli più fragili. E la stessa cosa si aspettano i cittadini dallo Stato.

La Ministra ha fatto presente che l’assegno unico si inserisce in una riforma più ampia, il Family Act, che andrà a sostenere le famiglie con figli anche con altri strumenti. Inoltre tutto questo andrà a incrociare la riforma del sistema fiscale previsto dal Governo.

Abbiamo parlato anche di Carta Famiglia e di Reddito di cittadinanza.

Per la prima abbiamo chiesto un coinvolgimento per rilanciare questo strumento, attualmente utilizzato pochissimo. A questo proposito avremo un nuovo incontro a breve.

Per il reddito di cittadinanza, la Ministra  ha condiviso il fatto che l’assegno unico debba aggiungersi al reddito di cittadinanza, restituendo equità orizzontale agli interventi di contrasto alla povertà.

Unità politica Anfn