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La favola: Giovanna e il sole-margherita

La favola: Giovanna e il sole-margherita

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Giovanna e il sole-margherita

Una mattina Giovanna si sveglia, si alza dal suo lettino e guarda fuori dalla finestra. Che strana sorpresa! E’ una bella giornata luminosa, ma non c’è il sole, al suo posto in mezzo al cielo azzurro c’è una grandissima margherita con un bel faccione tondo e giallo come il sole e con una corolla di petali bianchi qua e là screziati di rosa.
Giovanna è curiosa e vorrebbe vedere da vicino quel fiore e annusarlo per scoprire se profuma, così si toglie il suo pigiama rosa, indossa il vestitino giallo, le calze blu e le scarpette nuove di vernice, rosse e brillanti, prende la bicicletta, saluta la mamma ed esce da casa, per raggiungere il sole-margherita.
Passa in mezzo alla città con la sua bicicletta e, quando incrocia una macchina, Giovanna dice:
– Fermatevi, lasciatemi passare perchè sto andando a vedere il sole-margherita!
E così tutte le macchine si fermano e lei può pedalare velocissima e senza pericoli. E’ così veloce che in poco tempo esce dalla città e si trova in mezzo ai prati verdi con tanti fiorellini colorati di giallo, di rosso, di arancione, di blu, di lilla… allegri come i colori dei suoi pennarelli.
Ma ad un certo punto, mentre sta pedalando velocissima sulla sua bicicletta sente una vocina:
– Ahi! Stai attenta a quello che fai! Stai combinando grossi guai!
Giovanna si guarda attorno:
– Chi ha parlato?
– Sono qui, non mi vedi?
Una lunga fila di formichine nere sta camminando sulla strada e Giovanna, con la sua bicicletta, per poco non schicciava quelle minuscole creature.
– Oh, scusatemi, non mi ero accorta di voi! – dice Giovanna – Dove state andando?

– Stiamo andando dal sole -margherita a portargli da bere!
Infatti ogni formichina sta portando sulle spalle una goccia di acqua fresca, da versare ai piedi del sole margherita, per dissetarne le radici. Giovanna è molto sorpresa e chiede:
– Perchè portate l’acqua? Prima o poi cadrà la pioggia che darà da bere a tutti i fiori!
Una formica, che di mestiere fa la maestra, risponde con tono di rimprovero:
– Ma come, non lo sai? Quella laggiù all’orizzonte non è una margherita come le altre, quella è un sole margherita, e perciò finchè sta lassù non può piovere: se c’è il sole non c’è la pioggia!

Giovanna pensa tra sé che anche la sua maestra dovrebbe insegnare queste belle cose, e si mette in fila con le formichine per portare l’acqua al sole margherita, che aspetta assetato.

Ma la strada è troppo lunga, fa molto caldo e , dopo alcune ore di cammino, Giovanna e le formiche hanno così tanta sete che non resistono alla tentazione di bere tutta l’acqua che stavano portando.
Il sole-margherita comincia da appassire laggiù all’orizzonte. Pian piano chiude la sua corolla di petali china la testolina bianca e rosa e, portando con sé tutta la luce del cielo, piega l’esile stelo verde e si adagia per terra. Ora è buio, il cielo è nero e fa pure freddo.

– Come farò a tornare a casa? – pensa triste Giovanna – Non riconosco la strada, ho paura!

Ma una bella luna, bianca e tonda come una grossa mozzarella di Napoli, sentendola piangere, si commuove e corre alta in cielo:

– Non piangere piccola Giovanna, ora mando da te tante lucciole che ti faranno strada fino a casa!

Arrivate a casa con Giovanna, le piccole lucciole fluorescenti la aiutano a mettersi il pigiama, le rimboccano le coperte e le dicono:

– Buonanotte

marzia