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A distanza di qualche anno, torniamo a parlare di Monica Spatola, coordinatrice col marito e per Anfn della città di Palermo, per saperne di più della sua recente attività di scrittura. Abbiamo, forse ricorderete, recensito il suo primo libro, ma da allora Monica, da gran mamma guerriera, agguerrita anche nel realizzarsi, è andata avanti. A voi, la nostra intervista. E a lei, la mia personale stima, perché mi è molto simile. Com’è simile a tutte quelle donne che ad un tratto decidono che è arrivata l’ora d’esistere, anche per sé stesse, non solo cioè per marito, figli, gli ultimi…  E non peccano se, ogni tanto, hanno proprio l’impressione d’essere il fratello o sorella a loro più vicino, o quel bambino che chiama da dentro. Perché ogni bambino ha diritto a nascere. Così, le donne.

Ci ricordi la tua storia, sposata da quanto, quanti figli, età…

‹‹Ho 38 anni, sono sposata con Gianluca da 16 e abbiamo 5 bambini (tutti maschi!) e sono felice per questo immenso dono.  A coloro che non comprendono tale gioia e a chi ha l’ardire di domandarmi se ho la tv a casa, adesso dico: “Sì, ma preferiamo fare altro!”. Prima ero più diplomatica e cortese… ora mi sono stancata di queste battute da pub! (So che le mamme di famiglie numerose capiranno)››.

 

Come sei arrivata a divenire scrittrice. Cosa hai scritto… Di cosa parla il tuo primo libro, e il secondo?

‹‹Ho iniziato a scrivere già da ragazzina, solo che non mi sono mai presa sul serio. Tre anni fa mi convinsi a terminare il mio primo romanzo, “Se mi odi, non mi ami” per il quale ricevetti presto una proposta di pubblicazione da parte di Castelvecchi. Clara, la protagonista, è una donna insoddisfatta del suo ruolo di madre e moglie, una donna che chiede un riscatto alla vita. Ho scritto del mio sogno e il mio sogno si è avverato. In seguito, ho scritto una commedia romantica (“Latin lover”) e poi “Diario di una pandemia” con Rita Massaro››.

Che soddisfazione, emozione ti ha dato passare dalla fase di chi leggeva un libro a chi finalmente ha visto il suo di libro in libreria?

‹‹Sono passati soltanto tre anni, da allora, eppure la mia vita è cambiata. Vedere il proprio libro a scaffale in libreria è una grande emozione. Quando qualcuno mi dice che un mio romanzo (senza pretese) lo ha fatto riflettere o anche solo sorridere, mi sento realizzata››.

C’è al contempo qualcosa che invece non ti è piaciuta di questo nuovo mondo o che vorresti migliorasse?

‹‹Contrariamente a quanto immaginassi, l’editoria è un settore spietato. Contano i numeri, le vendite… e non è facile vivere di scrittura. Gli editori ti pressano affinché tu faccia più presentazioni possibile, affinché tu venda. Insomma, devi sbracciarti anche qui. Sono stata in tv, in radio, al teatro, ho fatto varie presentazioni, ma preferisco sempre stare dietro un pc e scrivere in riservatezza››.

Quali i tuoi progetti di oggi? Quali quelli di domani?

‹‹Nonostante mille difficoltà ho comunque capito che la scrittura è la mia strada, scrivere mi fa sentire a casa, perciò ho cominciato a chiedermi: “Cosa posso fare per ricavarne uno stipendio?”. Allora, insieme alla collega Rita Massaro, ho deciso di aprire un’agenzia di servizi editoriali, “Il velo dipinto”. Parallelamente, ho realizzato una serie di diari e agende che vendo su Amazon››.

Se dovessi dare un consiglio alle mamme di famiglie numerose…  Quale ritieni possa essere la ricetta ideale per restare una buona madre, una moglie attenta, e riuscire al contempo ad affermarsi come donna?

‹‹Non ho la risposta! La verità è che se non avessi avuto questa famiglia, forse avrei fatto più strada nel mondo del lavoro, ma non so se sarei stata più realizzata di quanto lo sia adesso. Ottenere alcuni esigui risultati, a fronte di enormi sacrifici ti permette di apprezzare davvero ogni piccolo traguardo. Quello che posso dire, in coscienza, a ogni donna è questo: “Ognuno di noi è in dovere di sfruttare al meglio le proprie capacità, di essere una lanterna accesa, posta in alto, in modo da permettere a chi ci circonda di godere di questa luce”››.

I vostri figli come hanno reagito nel vedere la mamma più impegnata? Tuo marito?

‹‹I miei figli, a dispetto delle mie ansie, si sono adattati con serenità al nuovo status di cose, alla mamma che a volte è in tv o in viaggio per fare la giurata a un premio letterario, alla mamma che non deve essere disturbata quando è al pc. Certo, non partecipo a tutti gli eventi cui dovrei, sono quasi sempre a casa, ma va bene così per ora. Mio marito mi appoggia sempre e adesso è un po’ più casalingo, è un grande esempio per i nostri bambini››.

La domanda che vorresti ricevere?

‹‹Ogni giorno mi metto in discussione, sin troppo spesso. Ciò che mi chiedo maggiormente è: “Faccio bene?”. La risposta non è sempre positiva, ma una volta un amico mi ha detto di fare questa preghiera alla fine di ogni giornata: “Signore, accetta il bene che faccio e rimedia dove io sbaglio”. Così sto bene, mi sento più leggera››.

di Patrizia Carollo