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Il tema demografico al centro dell’assemblea delle conferenze episcopali d’Europa

Il tema demografico al centro dell’assemblea delle conferenze episcopali d’Europa

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Le Conferenze episcopali d’Europa discutono di demografia e famiglia

Il Segretario Generale del CCEE indica le politiche per la rinascita dell’Europa

di Antonio Gaspari

ROMA, mercoledì, 29 settembre 2010 (ZENIT.org).- Come contrastare l’inverno demografico che sta colpendo e spaventando l’Europa e soprattutto quali misure e quale cultura sono necessarie per rinnovare la speranza cristiana nel vecchio continente, sono i temi centrali su cui si concentrerà l’Assemblea plenaria dei Presidenti delle Conferenze episcopali d’Europa che avrà luogo a Zagabria dal 30 settembre al 3 ottobre prossimi.

Il tema scelto dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) per l’Assemblea plenaria è appunto “Demografia e Famiglia in Europa”.

Per comprendere meglio quanto e come il CCEE è intenzionato a cambiare le politiche e la cultura che sembra trascinare l’Europa in una lenta e decadente agonia, ZENIT ha intervistato padre Duarte da Cunha, Segretario Generale del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa.

Quali sono le ragioni che hanno spinto il CCEE a svolgere una inchiesta sul ruolo della famiglia in Europa?

Padre Duarte: Tutti gli anni si riunisce l’Assemblea plenaria del CCEE, con i presidenti delle Conferenze Episcopali in Europa (33) e 4 vescovi europei che non appartengono a una Conferenza episcopale (Lussemburgo, Monaco, Moldavia, Cipro) ma sono membri del CCEE . Insieme al normale rapporto delle attività, la presidenza del CCEE riceve dai diversi membri, proposte di temi per la plenaria successiva. Le diverse proposte vengono vagliate al fine di trovare un tema che possa rispondere alle preoccupazioni reali presentate dai presidenti delle Conferenze episcopali.

Quest’anno il tema scelto è l’evoluzione demografica, che, soprattutto in Europa solleva gravissime preoccupazioni nei diversi ambiti sociali, sanitari, politici ed economici. L’Europa soffre da alcuni decenni di un crollo demografico che sta suscitando problemi seri all’intera organizzazione sociale e civile delle nazioni. La Chiesa non ha la pretesa di proporre soluzioni magiche per risolvere un problema così complesso, ma ha il compito di far risplendere la luce di Dio e suscitare la speranza cristiana tra gli uomini affinché questi riescano ad affrontare seriamente i problemi con fiducia ed entusiasmo.

A vari livelli ed in varie occasioni, dalle università alle opere sociali, dalla vita pastorale agli interventi pubblici, la Chiesa cattolica attraverso i suoi Vescovi sta cercando di svegliare le genti scacciando i fantasmi, vincendo le paure, cercando di infondere fiducia e speranza nella crescita delle famiglie e delle nascite. La decisione di focalizzare questo tema all’interno dell’Assemblea plenaria della CCEE, non è stata solo quella di parlare della demografia come una questione semplicemente di numeri e di statistiche. Anche se i numeri sono importanti per rivelare la dimensione del problema, l’evoluzione demografica è una questione che coinvolge direttamente la vita delle persone, che implica la decisione di mettere al mondo dei figli, che determina l’impegno per far nascere e sostenere la famiglia, che determina quindi l’evoluzione sociale della civiltà.

E’ quindi un tema che ci permette di valutare come è cambiata la società negli ultimi decenni e come bisogna intervenire per cambiare gli stili di vita. La sfida è grande perché , la cultura e la mentalità dominanti sembrano essere condizionate dal consumismo e da una pratica utilitaristica non favorevole alla famiglia ed alla vita nascente. Nello stesso tempo i timori per il futuro dell’economia non favoriscono la creazione di famiglie con molti figli. La Chiesa è ben consapevole che la famiglia è la cellula fondamentale della società, e per questo motivo vuole affrontare il problema demografico legato alla famiglia. In questo contesto è evidente, e la Chiesa lo sostiene da sempre, che la promozione della natalità deve essere accompagnata dal sostegno alla famiglia. Crescita demografica, difesa della famiglia e difesa della vita, sono intrinsecamente collegate. Ecco perché il tema scelto dal CCEE è quello di Demografia e Famiglia.

Da sottolineare che l’orizzonte degli incontri del CCEE non è solo quello degli esperti specializzati sul tema, anche se questo è necessario e serve come base per le riflessioni, ma dei pastori che cercano di capire come possono collaborare fra di loro e con la società al fine di far emergere una cultura generosa ed aperta alla vita. L’obiettivo del CCEE è quello di promuovere la pratica di azioni buone e caritatevoli, proclamare il Vangelo della vita e della famiglia, sostenere le associazioni familiari e le azioni di amore vicendevole in un orizzonte di difesa e arricchimento del bene comune. E’ in questo ambito che il segretariato del CCEE con l’aiuto di esperti della materia, ha preparato un’inchiesta sulla evoluzione demografica e la famiglia presso le varie Conferenze episcopali d’Europa . Il tema è di scottante attualità ed al centro di una preoccupazione condivisa, visto che tutte le Conferenze episcopali d’Europa hanno risposto.

Quali sono i temi che l’inchiesta ha toccato? E quali sono stati i risultati?

Padre Duarte: Un primo aspetto dell’inchiesta è stato quella di conoscere lo stato della evoluzione demografica nei vari paesi. Se tempo fa alcuni avevano paura di un mondo sovrappopolato, oggi si comincia a verificare che invece il pericolo è quello della caduta della crescita demografica con tutte le conseguenze collegate. Anche se in Europa si verifica ancora una certa crescita demografica questa è dovuta all’arrivo di nuove persone provenienti da altri continenti. Le percentuali di natalità sono invece crollate. Un problema sollevato da quasi tutti i Paesi è il dato drammatico dell’aborto. Il fatto che in tanti paesi ci siano leggi che permettono la libera “interruzione di gravidanza” fa sì che l’aborto sia praticato con grande superficialità. Si tratta di un segno che fa capire la decadenza della sensibilità per il valore della vita, ed è senz’altro una delle cause del crollo demografico. Questo porta ad una seconda questione, quella della piramide dell’età, con pochi
giovani e sempre più anziani, un fenomeno che sta stravolgendo il rapporto tra le generazioni. Nell’ambito dell’inchiesta si è cercato di capire il rapporto tra famiglia e natalità, anche per verificare la salute della famiglia e come gli Stati stanno aiutando la famiglia in modo che questa possa avere più figli. Molto importante in questo contesto capire come è cambiata la cultura soprattutto nei confronti della maternità. L’inchiesta cerca di analizzare in che modo ogni singolo paese guarda alla famiglia ed alla maternità. Ultima e non marginale questione affrontata dal Rapporto è capire in che modo ogni singola Chiesa domestica sta intervenendo per aiutare la crescita e la felicità di famiglie e bambini e bambine.

Da più parti della Chiesa ortodossa giungono appelli per far rinascere le radici cristiane dell’Europa. Nell’ambito del previsto 2° Forum cattolico-ortodosso si discuterà anche della difesa del Crocifisso?

Padre Duarte: Un compito molto importante della missione del CCEE è quello dei rapporti ecumenici. Per questo motivo sono frequenti gli incontri con la KEK (Conferenza delle Chiese Europee ). Inoltre da alcuni anni si sta sviluppando in un modo stabile l’incontro fra le Chiese Ortodosse in Europa e la Chiesa Cattolica per riflettere insieme e testimoniare la vicinanza in ambiti sociali e pastorali. Sappiamo che la riflessione teologico/dogmatica è compito del dicastero Vaticano apposito e che anche a quel livello si stanno facendo tanti passi avanti. Nel nostro ambito, abbiamo allora costituito un Forum Cattolico-ortodosso e avremo il secondo incontro dal 18 al 22 ottobre di quest’anno. Nel corso del primo incontro abbiamo discusso sulla tematica della famiglia e lì abbiamo elaborato un messaggio comune dove si fa riferimento all’importanza del matrimonio e della vita e si fa vedere come Cattolici ed Ortodossi sono insieme nella difesa della verità della famiglia e della
vita dal concepimento alla morte naturale . La cultura della morte, come la chiamava Giovanni Paolo II, che non cura la vita né la famiglia, è una preoccupazione comune di Cattolici e Ortodossi e la stessa fede ci fa promuovere i veri valori e collocare la speranza nello Stesso Signore.

Per il secondo incontro abbiamo voluto capire il rapporto Chiesa-Stato da un punto di vista teologico. Anche se Ortodossi e Cattolici hanno tradizioni diverse le sfide della secolarizzazione e di una cultura alle volte anti-cristiana ci fanno desiderare di trovare un modo di arricchirci a vicenda. Il tema della libertà e legittimità del Crocifisso nei luoghi pubblici, o più genericamente la questione dei simboli religiosi, così come è nato e come si sta discutendo in Europa è chiaramente un segno che in Europa ci sono persone e gruppi che non vogliono riconoscere il valore della cultura cristiana. Sono convinto che la maggioranza della gente sia consapevole del valore religioso e culturale dei simboli religiosi e sono anche sicuro che ortodossi e cattolici, come anche altre chiese cattoliche, capiscono l’urgenza di testimoniare insieme e difendere la cultura cristiana. Non solo come chi difende una cosa del passato, ma proprio perché siamo convinti dell’importanza per il pres
ente e per il futuro di un riferimento alle radici cristiane se si vuole costruire un’Europa democratica, libera e sicura, dove la libertà religiosa sia vissuta di un modo positivo, accettando la pluralità e non obbligando a nascondere la dimensione religiosa nella vita privata. La rinascita della fede in Europa, come nel mondo, non accadrà comunque attraverso questi incontri, anche se questi sono importanti, ma verrà dalla conversione delle persone. In effetti, tutto il lavoro che si fa per il dialogo ecumenico ha come scopo quello di seguire il mandato del Signore e sono convinto che lo scandalo della divisione è una pietra d’inciampo e quindi, vice versa, i passi che addensano la comunione fra i cristiani sono una grazia di Dio e sono anche un segno della Verità e della Bellezza che attirerà più persone ad avvicinarsi a Cristo.

Quali potrebbero essere gli effetti del recente viaggio del Pontefice Benedetto XVI in Gran Bretagna, nel dialogo ecumenico e nella nuova evangelizzazione dell’Europa?

Padre Duarte: Quest’anno il Papa ha fatto in Europa quattro viaggi: Malta, Portogallo, Cipro ed Inghilterra. Tutti e quattro sono stati un successo. Anche se diversi fra di loro, sia per la diversità dei paesi che delle tematiche affrontate, tutti, con la gente che accorreva in massa a vedere il Papa, hanno fatto vedere come nel cuore del popolo ci sia un grandissimo desiderio di Dio. Il Pontefice Benedetto XVI riesce a risvegliare questo desiderio e aiuta a cercare la risposta alle inquietudini umane presentando il cattolicesimo con tutto il vigore della santità, ossia: Gesù Cristo. E questo, possiamo dire, è il cuore della nuova evangelizzazione. Anche da qui, da queste esigenze fondamentali dal cuore dell’uomo si comincia il cammino ecumenico. Ci siamo tutti uniti nel bisogno e nella ricerca di Dio, e Cristo è la risposta completa a questo bisogno. L’Ecumenismo come il Papa sta testimoniando nei vari incontri che fa durante i viaggi o a Roma con i pastori delle diverse ch
iese parte da questa comunione fondamentale. E da qui si cerca di crescere e camminare senza nascondere le difficoltà e senza ridurre il desiderio di unità che non è soltanto un’intenzione, ma un ideale che lo Spirito Santo ci spinge a cercare e ci aiuta a dare passi sicuri e significativi . Ci sarà un momento in cui questa unità diventerà realtà pienamente vissuta.

In tema di sostegno alla vita e alla famiglia naturale non si potrebbe pensare a una manifestazione europea promossa dalla CCEE, da svolgere contemporaneamente in ogni nazione?

Padre Duarte: Credo che adesso la proposta che dobbiamo prendere seriamente è quella che ci ha fatto il santo Padre per preparare l’Incontro Mondiale delle Famiglie. Questa sarà una grande manifestazione. Non c’è dubbio che, spesso, per forza delle circostanze attuali e della cultura anti-vita che alcuni gruppi cercano di diffondere, ci si dimentica che la famiglia è prima di tutto l’esperienza base della vita di ogni persona. La Chiesa cerca da tanto tempo di combattere contro chi vuol cancellare o dimenticare la rilevanza di questa esperienza. E lo fa a diversi livelli. In tutti i paesi d’Europa la Chiesa sviluppa una Pastorale familiare che non solo deve risponder alle difficoltà culturali e politiche combattendo per la verità e per il bene, ma anche che cerca di ricordare il bene della famiglia promuovendo incontri e feste, proponendo gruppi di riflessione e di intercambio culturale e spirituale , preparando gli sposi per il matrimonio, ecc.. In quest’ambito, da anni, c
i sono anche gli Incontri Mondiali della famiglia con il Santo Padre. In questi incontri si uniscono riflessione, celebrazione festiva e testimonianza. Cosa si pretende di fare con questi incontri? Che ragione e fede siano insieme nella promozione della famiglia come un bene per l’umanità. Per questo motivo sarà molto importante che tutti in Europa si mobilitino per l’appuntamento dell’Incontro Mondiali della famiglia che si svolgerà a Milano dal 30 maggio al 3 giugno del 2012. Il fatto che quest’anno la famiglia sia al centro della riflessione dell’Assemblea plenaria del CCEE è già una preparazione in direzione di questo grande incontro a Milano.