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Genova: Intervista a Stefano Marletta ( la nostra battaglia è prima di tutto culturale)

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SUPERGENITORI di tutta Italia, hanno deciso di coalizzarsi. Ed è nato un
coordinamento per difenderne i diritti e trovare alcune risposte a
bisogni molto particolari.
L’avvocato Stefano Marletta, delegato ligure dell’Associazione nazionale famiglie numerose, parla a nome di sessanta famiglie genovesi e 870 in Liguria che hanno aderito al gruppo regionale dell’Associazione, tutte con un “parco figli” dai quattro in su.
«Chiediamo che sia tutelato chi fa un investimento sociale sul futuro del
nostro Paese – dice – a fronte di un vuoto totale della legislazione a
sostegno della famiglia. Quelle con almeno quattro figli, che nel 1964
erano tre milioni in tutta Italia, oggi sono appena trecentomila, dieci volte
di meno. E per ottenere l’attenzione della pubblica amministrazione, dobbiamo
proporre una azione comune».
Il record cittadino di associati è a Marassi, non a Castelletto dove pure le superfamiglie sono più numerose. A cercare di fare quadrato sono infatti soprattutto quelle coppie che oggi hanno un reddito medio (e magari medio-alto) e si trovano a stringere la cinghia per far crescere una tribù di bambini. O quelle che, con due stipendi e un’entrata complessiva di quaranta, quarantacinquemila euro e quattro figli, si trovano comunque al
limite dell’indigenza.
Ma l’unione deve servire soprattutto a promuovere una cultura della vita, sostiene l’avvocato Marletta, «non solo a ottenere sconti sull’acquisto di una Fiat “Multipla”, che pure ci sono e sono utili per andare avanti.
Quando
si è in tanti, infatti, bisogna affrontare problemi che le famiglie “medie”
nemmeno possono immaginare». Prima di affrontare un breve spostamento per
andare a trovare i nonni in campagna, ad esempio, bisogna preparare un
“piano di battaglia”. E le piccole difficoltà si ingigantiscono: il morbillo
si insinua in famiglia come un morbo seriale, il conto del dentista quando
serve la macchinetta per i denti (che già provoca un tuffo al cuore a
tanti genitori) viene moltiplicato per due, tre, quattro volte, con effetti deflagranti.
«Il dentista è uno dei tanti problemi ricorrenti, stiamo studiando una
convenzione che consenta, ai nostri associati che si rivolgeranno agli studi
aderenti, di avere uno sconto.
Altrove, ad esempio a Milano, sono state firmate anche convenzioni con la grande distribuzione». Niente di sorprendente, in fondo, spiega: solo l’applicazione delle più elementari leggi di mercato per una categoria economicamente interessante. «Una
mamma che compra sei paia di scarpe da ginnastica, invece che una, è certamente
un’ottima cliente, quindi è giusto incentivarla con un trattamento adeguato.
E in altre parti d’Italia abbiamo lanciato una tessera che garantisce uno
sconto crescente in base al numero dei figli». Iniziative che sono allo
studio anche a Genova, dove però tutto sembra più difficile.
«La città si è rivelata chiusa anche in questo – denuncia l’avvocato –
chi vive in condizioni agiate, anche se ha tanti bambini, non si preoccupa di
associarsi. E fa male, perché la nostra battaglia è prima di tutto culturale: a favore dell’apertura alla vita».

BRUNO VIANI, SECOLO XIX