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«Finanziaria, alle famiglie sono un piccolo segnale»

«Finanziaria, alle famiglie sono un piccolo segnale»

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Il governo, per così dire, l’ha ormai portata a casa: con l’ultimo voto di fiducia al Senato oggi la Finanziaria diventa legge e dal primo gennaio dispiegherà i suoi effetti. Ma cosa porterà concretamente nelle case delle nostre famiglie? Ci sono i tanto attesi provvedimenti a favore della famiglia? Si possono individuare misure e provvidenze in grado di favorire la natalità, agevolare i compiti di cura, sostenere i nuclei più numerosi?

Per comprenderlo occorre delimitare con precisione il campo di ciò che è politica familiare da ciò che invece riguarda categorie più generali come i contribuenti o i consumatori, gli interventi di promozione da quelli di assistenza per le fasce di popolazione svantaggiate. In questo quadro, ad esempio, si possono inserire il bonus di 150 euro per gli incapienti e soprattutto il capitolo degli sconti per la casa, l’intervento più corposo della manovra. Sia l’incremento della detrazione sull’Ici per l’abitazione principale, sia gli sgravi per gli affitti, infatti, sono misure generali, rivolte all’intera platea dei contribuenti del tutto a prescindere dalla loro situazione familiare. E dunque agevolaranno certamente anche le famiglie con figli, senza però alcuna distinzione specifica di trattamento rispetto ai singoli. Senza alcuna parametrazione particolare riguardo, ad esempio, al numero dei componenti la famiglia in rapporto ai metri quadrati dell’abitazione. Ancora, va segnalato in positivo, anche se non specificamente rivolto alle famiglie, l’incremento di 100 milioni di euro per il 2008 e di 200 milioni di euro per il 2009 dello stanziamento al Fondo per le non autosufficienze.

Delimitato il perimetro delle politiche familiari, allora, quali interventi si possono rintracciare in questa manovra? In definitiva solo due provvedimenti inseriti all’ultimo minuto nella discussione alla Camera: l’incremento del fondo per la costruzione di asili nido e la detrazione fiscale aggiuntiva per le famiglie con almeno quattro figli a carico. Il primo intervento – con l’aumento da 100 a 170 milioni della dotazione per gli asili nido – aiuterà le famiglie con figli piccoli, che faticano a trovare posto nelle strutture comunali sparse sul territorio, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno.

La misura più significativa, però, è certamente quella del bonus per le famiglie numerose da 1.200 euro. Si tratta di una detrazione aggiuntiva rispetto a quelle già previste per i figli a carico e che – dato particolarmente importante – non è legata a tetti di reddito dei genitori e neppure prevede importi a scalare. Attenzione, però, spetta solo nel caso che i 4 (o più) figli siano contemporaneamente a carico nell’anno fiscale. Dunque, un genitore con 5 figli, dei quali però i primi due dispongano già di redditi propri superiori a 2.840,51 euro ciascuno non avrà diritto alla detrazione aggiuntiva. Anche se questa situazione dovesse determinarsi nell’ultimo mese. E così pure una famiglia nella quale siano a carico 3 figli e il coniuge non avrà diritto al beneficio, essendo la detrazione specificamente rivolta ai figli come soggetti. Secondo alcune stime, il beneficio dovrebbe quindi riguardare circa 200.000 famiglie in Italia, tra lo 0,6 e lo 0,8% dei nuclei.

Come giudicare allora la manovra in generale e questa misura in particolare? «Noi distinguiamo: restiamo fortemente critici sull’impostazione generale della Finanziaria – commenta Mario Sberna, presidente dell’Associazione famiglie numerose – mentre salutiamo come un segnale positivo la detrazione aggiuntiva. Per il 2008 rappresenterà una sorta di tredicesima in più per le famiglie numerose. Credo sia il risultato anche delle nostre pressioni, che hanno trovato parziale ascolto in alcuni settori della maggioranza. Ma l’aspetto ancora più importante è che finalmente si sancisce il principio secondo il quale le detrazioni per i figli a carico non vanno rapportate al reddito. Tetti e meccanismi a scalare sul reddito, infatti, creano solo ingiustizie. E non si capisce perché i bonus per rottamare l’auto o il frigo non abbiano tetti di reddito e le detrazioni per crescere un figlio, invece, sì».

Decisamente negativo resta il giudizio del Forum delle famiglie. «Guardiamo con favore il bonus per i quattro figli a carico, coscienti però del fatto che riguarda una fascia assai limitata di nuclei – spiega Paola Soave, vicepresidente del Forum –. Per il resto, confermiamo che siamo lontanissimi da quella svolta che pure era stata promessa e che è quantomai necessaria per le famiglie italiane. Non solo, infatti, non si è cambiata strada tornando alle deduzioni per i soggetti a carico, come sarebbe auspicabile. Ma non si è neppure rafforzato il sistema delle detrazioni come invece aveva indicato lo stesso governo con il progetto della dote fiscale da 2.500 euro per ogni figlio. Non si sono riordinate le tariffe, non viene rivisto l’Isee, né differenziata l’Ici, non c’è adeguato sostegno alla libertà di educazione… Insomma, le famiglie che secondo le promesse del governo doveva incassare i due terzi del tesoretto e altro ancora, portano a casa qualche briciola».
di Francesco Riccardi, Avvenire

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