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Figli, il nuovo status symbol?

Figli, il nuovo status symbol?

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A poche settimane dall’articolo sui vantaggi del “non” avere figli, ecco che il Corriere della sera presenta ai suoi lettori un ampio servizio sulla nuova moda in voga, si direbbe, nelle famiglie altolocate. I figli, tanti, anzi numerosi. La famiglia con quattro/cinque pargoli, vedi casa Benetton, Margherita Agnelli e altri nomi illustri, è ormai, secondo l’ attenta giornalista, un vero status symbol. Altro che Porsche, megacellulare o cabinato in Sardegna. Oggi, afferma l’articolo, “va” la famiglia numerosa, che emana un’aurea di potere, fa chic, denota indubbie capacità manageriali, gestionali, solidità morale e naturalmente una certa esuberanza. Anzi, il manager modello, quello più ricercato dalla piazza, sarebbe ormai il papà numeroso, forte di tutti i bei requisiti di cui sopra.
La domanda che giriamo ai nostri associati allora è questa: ve ne eravate accorti? Avete goduto del rispetto deferente e della considerazione di cui accenna il Corriere, oppure il vostro datore di lavoro continua a storcere il naso perché non fate gli straordinari o avete richiesto il part time? I capi di certi nostri conoscenti non hanno per nulla tenuto conto dello stato di famiglia, quando hanno deciso di trasferirli o di non promuoverli perché non si fermavano mai alla sera, loro, “che hanno famiglia…”
Eppure di queste nuove “tendenze” si scrive, come si dicono cose tipo “bella forza, chissà quante baby-sitter avranno”, senza contare che le gravidanze, le signore Agnelli e Benetton, non le hanno potute far fare alle baby siter, hanno quindi scelto di mettersi in gioco e la loro scelta va dunque rispettata. A proposito di scelte da rispettare, non vi sembra comunque buffo che, in un modo o nell’altro, sia che li si desideri oppure no, ‘sti figli rimangono sempre un affare da sprovveduti o da ricconi, giudicando la vita sempre e comunque una scelta anomala, fuori dalla norma?