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F.D, un punto di partenza

F.D, un punto di partenza

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Bellissima iniziativa è stata il family day, una festa dove abbiamo avuto l’opportunità di incontrare moltissime famiglie con i loro figli e poter dare timidamente la nostra testimonianza al Paese.

In un certo senso, dovremmo “ringraziare” la proposta dei Di.Co perchè dubito che altrimenti ci sarebbe stato il Family Day, ma “grazie” a questa proposta che ha permesso di risvegliare la famiglia dal suo torpore.

Certe volte è proprio vero il detto “non tutti i mali vengono per nuocere”.

Emozionante, dal palco, vedere Piazza San Giovanni piena di famiglie con i loro figli, si poteva percepire che qualche cosa stava cambiando, era presente un nuovo spirito, una voglia di “protagonismo” familiare, una voglia di testimonianza dei valori famigliari, della gioia d’essere famiglia.

In questa giornata abbiamo avuto l’opportunità di consegnare idealmente ai nostri figli e alle generazioni future “un testimone”.

Essere testimoni…. Mi ricorda la funzione del testimone nelle gare a staffetta: la nostra vita potrebbe essere paragonata ad una corsa a staffetta dove i nostri genitori ci preparano alla corsa della vita (famiglia = palestra di vita) e, prima di iniziare la nostra corsa, ci consegnano un testimone (i valori). Iniziando a correre, cominciano le difficoltà, il fiato spesso manca, gli ostacoli sembrano insormontabili, persino il testimone che stiamo portando diventa pesante, quasi fosse un albero o, come alcuni dicono, una croce. Non capiamo il motivo di tenere nelle nostre mani questo legno mentre stiamo correndo e viene la voglia di buttarlo il più lontano possibile pensando: ma a cosa serve? Pesa e basta. Potremmo certamente correre più agilmente se ce ne sbarazzassimo! Molte volte vorremmo disfarci di questo testimone, ma proprio per questo testimone stiamo correndo. Se abbandonassimo questo legno, la nostra gara non avrebbe più valore, correremmo per nulla se mancassero i valori nella nostra vita.

Cosa dicono molti giovani oggi: ma a cosa servono i valori di fratellanza, di condivisione, altruismo, pace, amore, accoglienza? Sono solo un peso, io voglio fare quello che mi pare!

Questo è il vero problema della nostra società, questo egoismo, lo stare bene a tutti i costi e se oggi mi sento Napoleone o animale o donna (se sono un uomo o viceversa) lo sono punto e basta, e voglio tutti i diritti perchè importa è quello che sentiamo non quello che realmente siamo.

Se la moglie o il marito diventa un peso, lo si butta (divorzio), come il testimone che da valore diventa peso. Così, nella nostra società, non si fanno figli perchè pesano, limitano, piangono, costano; allora si eliminano sul nascere (aborto). L’anziano che si ammala o quando la malattia diventa un peso, si cerca la morte (eutanasia).

Si potranno anche dare tutti gli aiuti economici, il tanto richiesto quoziente famigliare, ecc. ma se non daremo ai nostri figli il senso della vita (valori) non servirà a nulla !. La pista (strutture) dove saremo chiamati a correre potrà essere la migliore, con il fondo e il colore migliore, le luci potranno dare una visibilità perfetta, ma se perdiamo o abbandoniamo il testimone (valori) la nostra corsa è nulla !!! Non ci inganniamo, sicuramente correremo meglio, ma senza senso, forse sarebbe meglio non correre neppure !!!

Non sono le strutture sociali, anche se impeccabili ed efficienti, che danno il senso della vita o la felicità, non mi serve a nulla guadagnare 1000 euro in più al mese, grazie magari a lotte sociali, se malauguratamente mio figlio si droga o mia moglie se ne va e io rimango solo. Certo sarebbe meglio avere più soldi, ma non pensiamo però che diano la felicità o che diventino lo scopo principale delle nostre “lotte” associative.

A qualcuno potrà sembrare anche intelligente abbandonare il testimone e fare la propria volontà, ma non sanno che, perdendo i valori, perderanno la gara, correranno inutilmente perchè quello che rende valida la gara =Vita è il testimone. Se si corre per il bene della famiglia (piccola società) e anche per il bene della società, se la famiglia è sana, lo sarà anche la società, allora la corsa avrà un senso, un’appartenenza ad una grande squadra. Altrimenti alla fine al prossimo staffettista (figlio, amico, fratello, compagno), cosa daremo se abbiamo perso la testimonianza intesa come valori? Quale gara farà? Correrà solo per sé o per soddisfare i propri istinti, ma senza nessun senso e alla fine non avrà nulla da consegnare.

Il family day è stato e dovrà essere non il punto di arrivo, ma quello di partenza per una testimonianza a favore della Vita e della famiglia.

Gianni e Cristina Archetti