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Famiglie numerose: luoghi comuni e chiacchiere da bar

Famiglie numerose: luoghi comuni e chiacchiere da bar

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Certi luoghi comuni sono duri a morire. La lettera apparsa sul numero 2 di
Famiglia Cristiana, intitolata “e se tutti avessero una bella tribù”, ne
contiene una discreta raccolta, che potrebbe venirci utile per descrivere un
certo modo di pensare le famiglie numerose, come a suo tempo la “lettera
firmata” attorno alla quale è nato il nostro libro “Tutti vostri?”
La lettera è confusa, le argomentazioni sono varie e variegate: è lecito
fare tanti figli? In Cina no, qui… ancora si…in teoria. E poi
l’inquinamento, il sovraffollamento planetario, la carenza di fonti
energetiche…eh, se tutti facessero tanti figli, dove andremmo a finire?
Sono discorsi da bar e come tali vanno presi: un po’ meno quando ti dicono
che le famiglie numerose godono di numerose agevolazioni, anzi praticamente
vivono sulle spalle dei contribuenti “morigerati”. Questa sì che è una
leggenda metropolitana… a parte gli assegni familiari, che si prendono anche
per un figlio unico, abbiamo dovuto aspettare il 2008 per vederci assegnare
un bonus (per il quale stiamo ancora festeggiando). Per il resto, siamo
proprio noi nuclei numerosi a sostenere anche economicamente i single e le
coppie senza figli, basti pensare a come sono strutturate le tariffe di
acqua, luce e gas. O basti pensare che i nostri figli pagheranno le pensioni
dei “morigerati”.
Varrà la pena ricordare a questo signore i dettami della Costituzione, che
impone un “particolare riguardo” nei nostri confronti, varrà la pena
parlargli dell’amore che ha fatto nascere i nostri bambini, perché la
felicità non sarà magari di questa terra, ma l’amore, quello, si…
Una cosa è certa: noi famiglie numerose, con la nostra testimonianza di
vita, non lasciamo mai nessuno indifferente. Il confronto con la nostra
realtà può essere di conforto e stimolo ma può essere anche fastidioso,
penoso: c’è il rischio di accorgersi di avere sbagliato molte cose, di avere
dimenticato i valori più importanti. Noi abbiamo il dovere sociale di
ricordare quali sono questi valori, perché senza questi valori nessuna
speranza sarebbe possibile.
Varrà la pena? Care famiglie associate, provateci: prendete carta e penna
per scrivere a Famiglia Cristiana le ragioni che hanno fatto della vostra
casa il nido di tanti bambini. Facciamo sapere agli italiani che noi non
vogliamo avere paura dell’inquinamento, del carovita, della mancanza di
alloggi. Del futuro. Perché senza bimbi, non c’è futuro.
Non è certo nostra intenzione imporre la nostra scelta a nessuno;
testimoniamo solo che scegliere la vita è possibile, nonostante
l’inquinamento, il carovita, il dissesto demografico. Per questa nostra
scelta chiediamo rispetto e chiediamo che le persone siano messe nelle
condizioni di scegliere liberamente: libere da imposizioni economiche,
sociali e culturali, libere di mettere al mondo quanti figli desiderano,
circondate da quella considerazione sociale che meritano e che gli spetta.
Lettere come questa ci fanno capire che la strada è ancora lunga, ma siamo
convinti che ormai abbiamo aperto una breccia e il muro dell’egocentrismo
sta per crollare: diamogli, con carta e penna, tutti insieme, un’altra
spintarella!

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