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FAMIGLIA, LA NOSTRA RISPOSTA CONTRO LA CRISI

FAMIGLIA, LA NOSTRA RISPOSTA CONTRO LA CRISI

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Può una parte essere rappresentativa dell’intero, … ma se la parte si sostituisce all’intero abbiamo certamente perso qualcosa.
Può un aspetto importante della nostra vita essere in qualche momento prioritario, … ma se questo momento viene assolutizzato appiattiamo l’esistenza.
Tutti d’accordo, salvo poi ritrovarsi nella quotidianità a rappresentare i figli come “bocche”.
Se però io penso alla bocca di ciascuno dei miei piccolotti ricordo un loro particolare sorriso, una smorfia o magari la cicatrice di un taglio che mi aveva spaventato; invece la semplificazione prosegue: “i figli sono bocche da sfamare”.
Può starci; qualche volta vedo sparire dai piatti portate che avevo pensato servissero un paio di giorni e sorrido pensando ai benefit dei “menù ragazzi” evidentemente proposti da chi non ha molto idea di quanto effettivamente mangia un ragazzo in crescita.
Nel complesso però questa semplificazione limitativa mi indispone, anche se magari proviene da chi in buona fede mira a ottenere sostegni per le povere coppie cui è capitata la ventura di procreare in controtendenza. Resto allora spesso schivo nell’ostentare le mie vere ricchezze perché mi infastidisce incontrare sguardi ammiccanti, quasi compassionevoli per il fardello che mi sarebbe capitato.
Come sarei piuttosto povero se non avessi la mia truppa con cui dividere il frutto delle mie giornate e raccogliere le loro fatiche quotidiane!
La crisi si è insinuata in ogni attività lavorativa costringendo a egoismi e snobilitando il lavoro riducendolo al rendimento come unico parametro di valutazione . La crisi ha inficiato i rapporti , mortificando le relazioni e sfiduciando intere categorie.
La famiglia però ha in sé l’antidoto per questo cancro, perché in famiglia i rapporti sono gratuiti, si cerca il bene dell’altro, ci si accoglie per quello che si è e si ha.
In questo senso non abbiamo bisogno di stampelle ed elemosine, e neppure stiamo a piagnucolare incentivi a sostegno delle “bocche da sfamare”: quello che è giusto è che venga riconosciuto e apprezzato il valore della famiglia per quanto già è , altrimenti le nostre legittime richieste sarebbero solo un altro particolarismo che cerca privilegi di casta.

Matteo Gaifami