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Contro la Legge di Stabilità anche i giovani del CLDS

Contro la Legge di Stabilità anche i giovani del CLDS

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Un’altra voce sulla legge di Stabilità: perché accanirsi contro le borse di studio, chi le dona e chi le prende? A farne le spese, ancora una volta, tanti figli “numerosi” che solo grazie alle borse di studio riescono a portare a compimento gli studi…


Il Coordinamento Liste per il Diritto allo Studio:
I giovani chiamano ma il Governo non risponde

Con il passare delle ore emergono dettagli preoccupanti sul Disegno di Legge di Stabilità deliberato nell’ultimo
Consiglio dei Ministri del Governo Monti. In attesa di poter leggere un testo ufficiale, comincia a emergere la decisione
di introdurre una “franchigia” di 250 € per le detrazioni previste dall’art.15 e per gli oneri deducibili previsti da alcuni
commi dell’art. 10 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, in particolare quelli previsti dal comma l-quater in favore
di università ed enti di ricerca. Queste notizie, se confermate, farebbero emergere una preoccupante disattenzione del
Governo verso il mondo dell’istruzione e della ricerca. Tale provvedimento non avrebbe altro risultato se non quello di
penalizzare e scoraggiare le già rare iniziative a sostegno dei giovani e della ricerca, in cambio di un gettito fiscale più
elevato.
Dove sta la ragionevolezza di un provvedimento che, alla luce delle già scarse risorse pubbliche stanziate ogni anno a
garanzia del Diritto allo Studio (art. 34 della Costituzione), si accanisce contro quei soggetti privati che hanno ancora
oggi coraggio e risorse da donare ai giovani e alla ricerca?
Non dimentichiamo che oggi una borsa di studio finanziata da soggetti privati è già generosamente tassata: le aziende
possono dedurre la somma erogata nel limite del 2% del reddito imponibile, l’ateneo che eroga la borsa di studio è
tenuto al pagamento dell’IRAP, per lo studente che ne beneficia la borsa di studio è assimilata a reddito di lavoro
dipendente, pertanto soggetta ad aliquota IRPEF e concorre a far sì che lo studente (per importi superiori a 2840,51€)
non sia più considerato figlio a carico.
Il Coordinamento Liste per il Diritto allo Studio ha già sollevato il problema a maggio, avanzando una proposta
approvata all’unanimità dal Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari posizione ribadita in un recente incontro
con il Ministro Profumo. I giovani chiamano, ma il Governo continua a non rispondere. Speriamo che queste cattive
notizie vengano presto smentite.

a cura del Coordinamento Liste per il Diritto allo Studio – www.clds.it