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CONFERENZA STAMPA ANFN: LE FAMIGLIE SIANO CHIAMATE A UN TAVOLO TECNICO

CONFERENZA STAMPA ANFN: LE FAMIGLIE SIANO CHIAMATE A UN TAVOLO TECNICO

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Prendeva spunto dalla sospensione del Quoziente Parma e dalla veemente e compatta reazione di cittadini, associazioni familiari e mondo politico la conferenza stampa organizzata da ANFN a Roma, presso la Camera dei Deputati, il 19 gennaio. Ma si è presto trasformata in una puntuale denuncia delle storture antifamiglia del sistema Italia, in un dialogo serrato con la nutrita compagine politica presente che non ha esitato, nelle parole di Mimmo Lucà, ad assumersi responsabilità politiche della pesante situazione delle famiglie in Italia che, come ammette il deputato con accalorata sincerità, “Stanno peggio oggi di 15 anni fa e dimostrano così il fallimento della politica”.
Ad ascoltare padri e madri ANFN e le loro richieste, oltre alla stampa, un buon numero di deputati particolarmente attenti ai temi della famiglia, appartenenti a tutti gli schieramenti che sostengono l’attuale governo tecnico: Luigi Bobba,
Lino Duilio,
Mimmo Lucà,
Donata Lenzi,
Elisa Marchioni del PD;

Raffaele Vignali e
Carlo Ciccioli del PDL (che ha aiutato ANFN a organizzare la conferenza),

Rocco Buttiglione,
Gianluca Galletti,
Paola Binetti,
Terenzio Delfino, Mauro Libè e Luisa Santolini dell’ UDC.

« Grazie per l’attenzione alle famiglie » ha esordito Mario Sberna, “Un’attenzione che non sembra essere condivisa dall’attuale governo, se nella prima stesura della manovra non viene mai citata la parola famiglia: famiglia dimenticata, mentre il 38% dei nuclei con più di tre figli vive sotto la soglia di povertà. Non possiamo non investire sulla famiglia, lo impone la nostra Costituzione. E per un paese che sta affondando noi vi chiediamo di mettervi all’opera per salvare la famiglia. ”

Quoziente Parma, Isee, fisco a misura di famiglia: le relazioni di Alfredo Caltabiano, Alessandro Soprana, Carlo Dionedi, Stefano Lipparini dell’ANFN e di Roberto Bolzonaro, vicepresidente del Forum delle Associazioni Familiari, hanno descritto con grande lucidità e concretezza uno spaccato di incostituzionalità, ingiustizia e di vero e proprio accanimento nei confronti dell’istituto familiare non del tutto conosciuto nemmeno ai parlamentari.
In particolare, ha sollevato stupore la notizia per cui i fondi prelevati agli imprenditori per gli assegni familiari siano finiti nel calderone delle pensioni, impoverendo di molti miliardi il budget pro famiglia.
“E stato messo in piedi un sistema” denuncia ANFN ” per cui i nonni e i padri rubano a figli e nipoti”. E Mario Sberna rincara: “Adesso i bambini mantengono “fiscalmente” i nonni: possiamo affermare davvero che per ogni figlio che nasce lo Stato ti punisce per averlo messo al mondo.”
“Chiediamo che quanto versato dagli imprenditori per gli assegni familiari venga effettivamente utilizzato per gli assegni familiari, che potrebbero così essere devoluti anche agli autonomi e con il principio di universalità, riconoscendo il valore del figlio in quanto tale: solo in Italia i contributi per i figli sono legati al reddito…”
Una delle tante stranezze del nostro sistema, come l’aperta violazione degli artt. 3 e 53 della Costituzione che impongono il principio della capacità contributiva e della progressività, denunciata da Stefano Lipparini (confronta), che ammonisce sugli effetti perversi della rimozione di benefici alle famiglie a livello locale, che getteranno sempre di più nella miseria i nuovi poveri, le famiglie con bambini piccoli che sempre con maggiore fatica accedono ai servizi comunali…
Sulla necessità della riforma fiscale si è soffermato Roberto Bolzonaro, che ha sottolineato come nella manovra Monti sia mancata quasi completamente il principio di equità orizzontale, dando atto al Governo di avere aperto con l’IMU uno spiraglio di attenzione ai carichi familiari e quindi un precedente importante.

La parola è poi passata Don Antonello, sacerdote di Imperia che, dall’osservatorio della sua parrocchia denuncia il grandissimo aumento, negli ultimi due anni, delle famiglie italiane che ricorrono agli aiuti Caritas e parrocchiali,che ormai costituiscono il 70% degli utenti…
“C’è una frattura tra la Politica e il mondo italiano”, afferma Giuseppe Butturini, vicepresidente ANFN” e il fatto di esser qui è un tentativo per superarla: qui rappresentate non ci sono solo le 13.000 famiglie ANFN, ma le centinaia di migliaia di famiglie del Forum e non solo. La politica ci deve ascoltare. Con una certezza: senza la famiglia non si esce dalla crisi, e in particolare senza considerare le famiglie numerose che sono la via per tutte le famiglie. Non si può prescindere dalla situazione reale delle famiglie, perché la giustizia sia vera, deve essere legata alla realtà. Questo di oggi non vuole essere un incontro accademico e un evento per i media.
Chiediamo di essere invitati a un tavolo in cui si mettano a fuoco i problemi : vogliamo incontrare Monti, Giarda, Riccardi, Fornero. E’ vero, non abbiamo dietro di noi un sindacato, ma abbiamo la forza delle nostre famiglie”.

Disponibilità e realismo nelle risposte dei deputati, che si sono detti concordi nel considerare la famiglia come il più importante investimento del Paese, senza nascondere difficoltà di tipo culturale e ragioni di bilancio, e l’impegno a sostenere ANFN nella sua richiesta di partecipare, con il Forum delle Associazioni familiari, a tavoli tecnici per la definizione dell’Isee, delle riforme fiscale e pensionistica.
“Da questa importante iniziativa, che segue le tre manifestazioni romane per ADESSO BASTA!!!, le visite ai prefetti, le lettere ai presidenti del Consiglio, al presidente Napolitano (da cui ci auguriamo di ricevere presto una risposta), a Merkel e Sarkozy, “portiamo a casa molto” commenta un soddisfatto Mario Sberna concludendo la giornata: “La consapevolezza che all’interno di tutti gli schieramenti c’è comunque un partito trasversale della famiglia che si riunisce sotto il nostro nome, che ci lascia sperare di individuare delle strade perchè i nostri sogni si possano realizzare.
In secondo luogo abbiamo compreso l’importanza di un’ associazione capace davvero, per vita e non per parole, di portare problemi e soluzioni, verità e fatti, giustizia e equità.
Dobbiamo trovare ancora le forze, nonostante tutte le fatiche, per riuscire a spiegare quanto sia ingiusto sviare i fondi raccolti per gli assegni familiari, pagare le tariffe 4 volte il loro valore per sovvenzionare tariffe sociali per i single, per dire che il riconoscimento e la gratitudine nei confronti delle mamme lavoratrici non può essere più dimenticato… dobbiamo ancora lavorare tanto, ma la fatica non ci ha mai spaventato.”