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Conciliare lavoro e famiglia: 18 buoni esempi dal Trentino

Conciliare lavoro e famiglia: 18 buoni esempi dal Trentino

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Consegnati i certificati base Audit ad organizzazioni pubbliche e imprese private
LE PRIME 18 AZIENDE CHE CONCILIANO LAVORO E FAMIGLIA

“Il Trentino è un modello a livello nazionale perché integra le azioni a favore della famiglia con tutte le altre politiche”

(c.z.) – Conciliare lavoro e famiglia si può, fa lavorare meglio i dipendenti e aumenta il business delle imprese, ma soprattutto rende la comunità più coesa socialmente. Lo dimostra l’esperienza trentina, oggi al centro di una giornata di confronto a Trento, nella Sala Esposizioni della Provincia, che ha visto la consegna a 18 organizzazioni pubbliche e private, che hanno promosso specifiche iniziative per rendere compatibili al proprio interno i tempi di lavoro dei propri dipendenti con quelli di cura della famiglia, dei primi certificati base Audit Famiglia e Lavoro. Si va dalla modifica dell’orario di lavoro ai procesi di produzione, dal supporto di servizi alle famiglie agli asili nido aziendali, dai bonus bebè al telelavoro, dai programmi di “buon rientro” al lavoro dopo periodi di assenza per congedo parentale alla “banca ore di solidarietà” in cui i dipendenti prestano il proprio lavoro a colleghi in situazioni familiari gravi e urgenti. Esperienze che – hanno affermato osservatori nazionali invitati al seminario – fanno del Trentino un modello riconosciuto non solo a livello nazionale ma anche europeo.

All’incontro, organizzato dal Progetto speciale per il Coordinamento delle politiche familiari e di sostegno alla natalità della Provincia autonoma di Trento, del quale è responsbaile Luciano Malfer, sono intervenuti gli assessori alla salute e politiche sociali, all’istruzione Marta Dalmaso e alla solidarietà e pari opportunità.
“E’ grazie al fatto che vi era già sul territorio una grande sensibilità su questi temi che il Trentino ha potuto tradurre l’impegno verso la conciliazione famiglia lavoro in un vero e proprio sistema che coinvolge sia il pubblico che il privato. Ora vogliamo crescere ancora ed avere più aziende certificate. Si è parlato e si parla molto di cos’è oggi la famiglia, ma al di là delle definizioni preferiamo promuovere azioni concrete. La nostra è una terra fortunata perché, accanto alle risorse finanziarie, abbiamo l’autonomia delle idee, delle responsabilità, del guardare avanti e delle buone pratiche”.
A dare impulso, occupandosi di politiche sociali nella scorsa legislatura, all’avvio del processo di certificazione Audit Famiglia e Lavoro è stata l’attuale assessore all’istruzione: “Abbiamo avviato un processo che ha visto alcune azioni partite in sordina ma che coinvolgono una forte dimensione culturale, destinata a produrre a distanza grandi cambiamenti. Anche nella scuola si può e si deve fare conciliazione perché i tempi scolastici incidono molto sulle famiglie, per questo intendiamo modificare l’orario scolastico”.
Anche l’assessore alle pari opportunità ha ricordato come la conciliazione sia tra i primi posti nell’agenda politica dell’assessorato, accanto alle azioni di contrasto alla violenza in famiglia ed al rapporto donna-lavoro. “La donna, in particolare – ha affermato l’assessore – rende il 30 per cento in più se lavora con serenità ed ha un rendimento del 20 per cento in più rispetto all’uomo se può contare su servizi di conciliazione”.
Ma è soprattutto dall’esterno che al percorso avviato dal Trentino arrivano i più convinti riconoscimenti. “Guardiamo con grande interesse, ed anche un po’ di invidia, al Trentino – ha affermato Roberto Marino, capo del Dipartimento Famiglia del governo – soprattutto per la grande capacità di integrare le politiche familiari con altre politiche, del lavoro, sanitarie, sociali. E’ una scelta lungimirante che supera la frammentazione degli interventi. L’esperienza trentina è d’eccellenza e va dunque studiata e replicata altrove e sarà il Piano nazionale per la famiglia, che sarà approvato nel 2010, che dovrà creare le condizioni affinché le buone pratiche qui sperimentate possano essere adottate da altre realtà territoriali e regionali”.
“Voi trentini – ha poi aggiunto Francesco Gallo, dirigente del settore politiche sociali della Regione Veneto e rappresentante del Coordinamento tecnico delle Regioni – siete riusciti a produrre un modello di welfare plurale a cui le regioni italiane, ma anche europee come ho potuto constatare a Bruxelles, guardano con molto interesse. Avete assunto atti amministrativi coraggiosi che hanno promosso politiche familiari non diluite in altre politiche ma integrate con esse e che creano convergenza verso il bene comune per creare un territorio capace di mettersi tutto in gioco. Ecco perché noi in Veneto stiamo copiando da matti dal Trentino e perché anche come Regioni vi copieremo”.
Oltre ai certificati base alle 18 aziende (in allegato l’elenco con le principali azioni di conciliazione promosse) sono stati consegnati oggi anche gli attestati ai primi auditori e valutatori per la certificazione familiare delle aziende trentine dell’Audit. L’Audit famiglia & Lavoro è infatti un processo di analisi e di valutazione che consente di individuare obiettivi e misure per migliorare le condizioni di conciliazione famiglia e lavoro delle organizzazioni aziendali. Ed è al consiglio Audit, un apposito comitato provinciale nominato dalla Giunta provinciale, che vanno presentati i progetti da parte di istituzioni pubbliche, imprese private, associazioni ed enti per favorire mamme a papà nell’impegno con i figli.
Si va dalla modifica dell’orario di lavoro ai processi di produzione, dal supporto di servizi alle famiglie agli asili nido aziendali. In questi anni molte sono state le iniziative messe in campo per sensibilizzare e formare le figure dirigenziali, fondamentali per introdurre nuovi strumenti di conciliazione. Nell’elenco di esempi concreti introdotti nelle aziende private e pubbliche si parte dall’estensione del part-time nel periodo post-maternità fino a 3 anni del bambino. Dall’introduzione del bonus bebé al telelavoro. Poi ancora: l’asilo aziendale o micro-nido, la creazione di una “lista disponibilità” per sostituzione colleghi in situazione di emergenza, il servizio di supporto psicologico con funzioni di mediatore in situazioni di conflitto, permessi “retribuiti” a carico dell’azienda per i neopapà, il sistema borse di studio per figli di dipendenti.
A fianco di queste iniziative sono state realizzati altri interventi quali, ad esempio, l’asilo nido dell’università di Trento e presso l’ospedale Santa Chiara e, prossimamente presso l’Itea. In alcune aziende di Trento si è introdotto il telelavoro e vengono concessi permessi retribuiti ai genitori a carico del datore di lavoro per stare vicino al neonato, senza dover utilizzare ferie o altri permessi. Nella Valle dei Laghi, altro esempio, un gruppo di genitori e di associazioni familiari ha istituito un centro educativo, dove i bambini fino a tre anni possono giocare, accuditi da baby sitter. Questo gruppo ha pure organizzato l’anticipo e il posticipo scolastico e ha creato un centro d’incontro e confronto per famiglie. Una delle iniziative più conosciute di conciliazione sono i buoni di servizio, che sono un aiuto finanziario ai genitori per consentire ai figli di iscriversi a strutture ricreative e di studio nel periodo delle vacanze. I corsi estivi di enti, associazione e scuole per Estate giovani rientrano nell’ambito della conciliazione famiglia e lavoro.
L’Audit ricopre dunque un’importante funzione di riorganizzazione della gestione interna del personale in aziende sensibili alle tematiche di conciliazione famiglia-lavoro ed è mutuata dal modello tedesco, nato nel 1995, estesosi successivamente in Austria, Alto Adige, Slovenia e in Trentino dal 2007 con una legge provinciale. Più di 700 sono le organizzazioni che fanno capo all’Audit in Germania. Nei mesi scorsi l’Audit trentino ha avviato i corsi di formazione per auditori e valutari, che avranno il compito di fare da “ponte” fra imprese, associazioni ed enti e il Consiglio Audit della Provincia, organismo presso il quale vanno presentate le proposte di conciliazione famiglia e lavoro. Un settore quindi che avrà una notevole diffusione nei prossimi anni.

la notizia la trovate sul sito dell’ufficio stampa della
Provincia Autonoma di Trento è il comunicato stampa
nr.1368 del 7 maggio 2009

http://www.uffstampa.provincia.tn.it/CSW/c_stampa.nsf/da30aff456bf716ac125661a00277281/89d1378ffdb14546c12575af0036998c?OpenDocument