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Braccio di ferro tra Tesoro e Ncd sull’estensione del bonus da 80...

Braccio di ferro tra Tesoro e Ncd sull’estensione del bonus da 80 euro

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Alfano chiede di allargare la platea alle famiglie numerose e monoreddito. Il viceministro Morando non cede: quello deciso non cambia

Estensione del bonus Irpef di 80 euro alle famiglie numerose, aumento degli sconti Irap e taglio ai fondi della Rai. Sono i nodi principali del decreto legge Irpef, che il governo dovrà sciogliere entro questa mattina, quando le commissioni Bilancio e Finanze del Senato torneranno a riunirsi per affrontare gli emendamenti accantonati, e decidere quindi cosa dovrà essere modificato del provvedimento. Tempi strettissimi perchè nel pomeriggio, infatti, il decreto sarà all’esame dell’aula di palazzo Madama.
Diversi sono i soggetti che chiedono di aggiungere, eliminare e semplicemente ritoccare le norme contenute nel dl. A partire da Ncd, che vorrebbe ampliare la platea dei soggetti che beneficiano del bonus Irpef di 80 euro, concentrando l’attenzione sulle famiglie monoreddito numerose.
Una modifica di non poco conto, visto che la spesa si aggira tra 90 e 100 milioni. A cui si aggiungerebbe la somma, che ancora non si riesce a quantificare, necessaria per incrementare lo sconto dell’Irap. Il viceministro all’Economia Enrico Morando spiega che la platea del bonus resta quella decisa dal governo anche se è in corso un approfondimento.
Per Morado non si toccano nemmeno i tagli da 150 milioni della Rai. «Tutte le società controllate dallo Stato sono chiamate a contribuire. Anche la Rai dovrà farlo». Il capitolo Tasi ufficialmente ancora non fa parte del decreto ma tutte le indicazioni arrivate dal governo tracciano un percorso chiaro: il Consiglio dei ministri dovrà approvare un decreto legge, per far slittare il termine di pagamento della prima rata (fissato al 16 giugno). La norma sarà poi inserita nel dl, attraverso un emendamento.
«Il rinvio -spiega Morando- è necessario farlo per ovviare al disagio che la tassa sta creando ai cittadini. Il governo -aggiunge- interverrà in questi giorni con un provvedimento ad hoc».
Intanto il premier Renzi ha scritto una lettera ai sindaci ai quali chiede aiuto per l’attuazione dello Sblocca Italia. «Nessuna riforma sarà credibile se non diamo per primi noi il segnale che la musica è cambiata davvero». «Caro Sindaco – scrive – l’Italia riparte. I segnali di fiducia che arrivano dalla determinazione dei cittadini, da vari settori dell’economia e dai mercati internazionali, tuttavia, non bastano. Possiamo e dobbiamo fare di più».
Renzi sottolinea che «il governo ha deciso di accelerare il percorso di riforme costituzionali e istituzionali, riforme che spaziano dalla legge elettorale alla revisione del titolo V, dalla pubblica amministrazione fino al mercato del lavoro, dalla giustizia al fisco, dall’agricoltura al terzo settore».


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