Carissimi, sono Nino di Scordia,
associato a Famiglie Numerose. Abbiamo, con mia moglie Rosanna, sette
figli, 5 maschi e 2 femmine di età compresa tra i 31 e 16 anni. Vi
ringrazio intanto per i messaggi email che mi inviate e che mi tengono
in comunione con tutte le famiglie associate, mi dispiace non poter
essere più attivo nell’associazione ma sono già molto impegnato nel
sociale. Fra l’altro sono membro e socio fondatore dell’ASAES
associazione antiracket di Scordia, una delle più numerose d’Italia con
120 soci, tutti imprenditori. Ed è per questo che Vi scrivo,per
condividere con Voi e con la nostra associazione una bella notizia: un
mese e mezzo fa al nostro presidente, Saro Barchitta, bruciarono
l’escavatore mettendo in ginocchio la sua attività di trasporti e
movimento terra.
Alcuni imprenditori di Scordia SPONTANEAMENTE si sono
tassati e nel giro di qualche settimana hanno raccolto circa 28.000
euro che hanno consegnato all’ASAES (a me personalmente), per
anticipare i soldi occorrenti a Saro Barchitta per acquistare un nuovo
escavatore. Ieri abbiamo consegnato i soldi alla ditta fornitrice (come
primo acconto) e ieri stesso il mezzo è stato consegnato a Saro che ha
ripreso subito a lavorare. Il messaggio, oltre che emozionante, è
chiaro: un imprenditore in prima linea contro la mafia se è colpito non
deve essere lasciato solo ma deve sentire concretamente la solidarietà
dei suoi colleghi imprenditori. E questo messaggio serve da
incoraggiamento per chi, in futuro, dovessere a sua volta essere
oggetto di intimidazioni o ritorsioni.
Oggi è uscito l’articolo sul
giornale LA SICILIA nelle pagine interne della provincia, nel foglio
dedicato al Calatino, con la foto di Saro Barchitta sul nuovo mezzo.
Probabilmente domani uscirà un articolo anche su AVVENIRE, che ci ha
contattato poco fa su questo episodio.
Credo sia opportuno che questa
notizia, bella notizia, circoli anche nell’ambiente delle famiglie
numerose insieme alle altre che di tanto in tanto riceviamo.
Grazie per
l’attenzione e per il servizio che fate.
un fraterno abbraccio,
Nino
Pisasale
Scordia 16 settembre 2009