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Welfare: nuova Isee, più dura bluffare sulle prestazioni sociali

Welfare: nuova Isee, più dura bluffare sulle prestazioni sociali

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L’Inps annuncia nuove regole per la gestione dell’Isee, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, che viene utilizzate per determinare chi ha diritto a certe prestazioni sociali, incrociando i dati del reddito con altri fattori, quali ad esempio la composizione del nucleo famigliare. L’Isee si basa a sua volta su un altro indicatore, Ise, il quale consente di valutare la situazione economica complessiva di una persona, combinando i redditi percepiti durante l’anno ed i redditi patrimoniali. In base a quanto stabilito dalla Legge 30 luglio 2010, n. 122, entrata in vigore lo scorso agosto, è stato introdotto, in materia Ise/Isee, uno scambio di informazioni tra Inps, Agenzia delle entrate ed Enti erogatori, che renderà più facile scoraggiare gli imbroglioni dal richiedere agevolazioni cui non hanno diritto. Grazie a tale scambio di informazioni, infatti, sarà più agevole individuare i soggetti realmente beneficiari delle prestazioni sociali agevolate e, dall’altro, comminare eventuali sanzioni per coloro che hanno indicato un reddito diverso da quello dichiarato ai fini fiscali o accertato in via definitiva, e che quindi avrebbero dovuto beneficiare in misura inferiore delle prestazioni sociali agevolate. La nuova legge mira a trasformare la banca dati Isee/Isee – che contiene attualmente la situazione reddituale e patrimoniale utile a calcolare gli indici stessi dei nuclei familiari dei cittadini che presentano la dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) – in una banca dati dei beneficiari delle prestazioni sociali agevolate. Gli Enti erogatori di prestazioni sociali, dovranno comunicare all’Inps i soggetti beneficiari delle agevolazioni, concesse a seguito di presentazione della Dsu. Grazie ad uno scambio delle informazioni tra Inps e Agenzia delle entrate, sarà possibile far emergere i soggetti che, a causa del maggior reddito accertato in via definitiva, non avrebbero potuto fruire o avrebbero fruito in misura inferiore delle prestazioni sociali agevolate. Gli Enti erogatori delle prestazioni sociali potranno ricavare da tale banca data i nominativi delle persone sulle quali rivalersi, comminando sanzioni da 500 a 5.000 euro.
http://www.intrage.it/attualita/2010/09/07/notizia17498.shtml