Questa mattina il sindaco di Roma, Ignazio Marino, attraverso un atto illegittimo ha violato gravemente l’articolo 29 della nostra Costituzione trascrivendo sui registri matrimoniali della Capitale alcuni matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero. La forzatura ideologica espressa con tale atto non ha solo “ingannato” le coppie omosessuali in virtù del chiaro illecito amministrativo ma ha violato in maniera deliberata e consapevole lo statuto familiare previsto dalla nostra Carta Costituzionale.
Le famiglie romane, specialmente quelle numerose, già fortemente provate dalla crisi economica e dal mancato riconoscimento del carico familiare ai fini fiscali e tariffari oltre che dai rincari delle rette scolastiche e dei parcheggi messe in atto dalla Giunta Capitolina, vedono come un grave atto di ingiustizia quanto accaduto oggi in Campidoglio riconoscendolo come pura propaganda politica.
Incomprensibile inoltre che per tutta la mattina la piazza sia stata resa inaccessibile da transenne e cordoni di polizia che hanno impedito ai rappresentanti di molte associazioni familiari di accedervi.
